opera
Goccia (dittico), Collezione Privata
categoria | Scultura |
soggetto | Politico/Sociale, Natura, Astratto |
tags | multisensoriale, tatto, pietro, legno, acqua, natura, arte |
base | 35 cm |
altezza | 35 cm |
profondità | 8 cm |
anno | 2020 |
Legno e pietra saponaria torniti. Dittico. Pezzo unico.
Questo dittico è stato esposto per prima volta a Villa Mirabello di Milano all'interno della mostra (LA) NATURA (E') MORTA? nel 2021. Queste opere, che compongono il ciclo “Stone Wood”, mostrano il percorso di Fulvio Morella verso un approccio all’arte sempre più olistico e inclusivo. Realizzate tra il 2019 e il 2020, queste sei sculture abbinano la pietra ollare valtellinese al frassino, con lo scopo di poter far vivere emozioni tattili al pubblico.
Due di queste opere, le cosiddette “Gocce”, nello specifico segnano il passaggio all’inclusione delle persone ipovedenti nell’arte: esse nascono per raccontare in modo tattile l’increspatura dell’acqua generata dalla caduta di una goccia.
Tali opere permettono anche di comprendere la riflessione sulla natura, che permea tutta l’opera di Morella: la natura spontaneamente è foriera di bellezza, l’essere umano per tendere a tale risultato deve mettere in atto uno sforzo complesso imitativo. Morella trova nella geometria e nella pulizia delle forme il punto di incontro più profondo con la natura, che, come dice l’artista, “non ha bisogno di orpelli per essere bella”.
Questo dittico è stato esposto per prima volta a Villa Mirabello di Milano all'interno della mostra (LA) NATURA (E') MORTA? nel 2021. Queste opere, che compongono il ciclo “Stone Wood”, mostrano il percorso di Fulvio Morella verso un approccio all’arte sempre più olistico e inclusivo. Realizzate tra il 2019 e il 2020, queste sei sculture abbinano la pietra ollare valtellinese al frassino, con lo scopo di poter far vivere emozioni tattili al pubblico.
Due di queste opere, le cosiddette “Gocce”, nello specifico segnano il passaggio all’inclusione delle persone ipovedenti nell’arte: esse nascono per raccontare in modo tattile l’increspatura dell’acqua generata dalla caduta di una goccia.
Tali opere permettono anche di comprendere la riflessione sulla natura, che permea tutta l’opera di Morella: la natura spontaneamente è foriera di bellezza, l’essere umano per tendere a tale risultato deve mettere in atto uno sforzo complesso imitativo. Morella trova nella geometria e nella pulizia delle forme il punto di incontro più profondo con la natura, che, come dice l’artista, “non ha bisogno di orpelli per essere bella”.