opera
Trappola complessa per un pubblico semplice / Complex trap for a simple audience
categoria | Installazione |
soggetto | Natura |
tags | |
base | 400 cm |
altezza | 200 cm |
profondità | 400 cm |
anno | 2020 |
La sensazione di questa scultura-installazione è quello di entrare in una stanza e ritrovarsi al centro del mare.
L’orizzonte è dato da segnali per la pesca, boe e altri elementi che solitamente galleggiano creando un invisibile linea che lo spettatore è libero di spostare percettivamente.
Segnali che attraggono lo spettatore, catturano la sua attenzione come la nassa del pescatore intrappola le seppie.
Un’installazione dove la struttura di ogni singola bandierina evidenzia un equilibrio innaturale. Il baricentro è enorme rispetto la sua base e mentalmente sembra non poter sostenere il suo peso. Il polistirolo rovinato dalle intemperie ricorda massi di marmo, mentre le bottiglie di cemento da cui fuoriesce il tutto tenta quasi richiamare qualche nota surrealista.
L'atmosfera percepita da questi oggetti disposti in uno spazio è carica di un’attrazione marina, dove l'acqua ha trasformato questi materiali artificiali in forme che non sono neanche del tutto naturali. Troviamo una contaminazione nel momento in cui lasciamo vivere degli oggetti all'interno del mare. Questa contaminazione avviene anche quando l'uomo è dentro di esso.
I piccoli e misurati interventi si pongono come piccole stampelle invisibili, protesi che sostengono le proprie sculture sia fisicamente che esteticamente. Lasciando spazio alle domande più spontanee: "Oggetti creati dall'artista o dal mare? " sottolineando la sottile intesa tra opera trovata e opera realizzata.
L’orizzonte è dato da segnali per la pesca, boe e altri elementi che solitamente galleggiano creando un invisibile linea che lo spettatore è libero di spostare percettivamente.
Segnali che attraggono lo spettatore, catturano la sua attenzione come la nassa del pescatore intrappola le seppie.
Un’installazione dove la struttura di ogni singola bandierina evidenzia un equilibrio innaturale. Il baricentro è enorme rispetto la sua base e mentalmente sembra non poter sostenere il suo peso. Il polistirolo rovinato dalle intemperie ricorda massi di marmo, mentre le bottiglie di cemento da cui fuoriesce il tutto tenta quasi richiamare qualche nota surrealista.
L'atmosfera percepita da questi oggetti disposti in uno spazio è carica di un’attrazione marina, dove l'acqua ha trasformato questi materiali artificiali in forme che non sono neanche del tutto naturali. Troviamo una contaminazione nel momento in cui lasciamo vivere degli oggetti all'interno del mare. Questa contaminazione avviene anche quando l'uomo è dentro di esso.
I piccoli e misurati interventi si pongono come piccole stampelle invisibili, protesi che sostengono le proprie sculture sia fisicamente che esteticamente. Lasciando spazio alle domande più spontanee: "Oggetti creati dall'artista o dal mare? " sottolineando la sottile intesa tra opera trovata e opera realizzata.