Alchimia – Surplus

E’ la scelta di riutilizzare un materiale cartaceo che solitamente si elimina dopo aver consumato il prodotto: una nuova nobilitate. L’imballaggio, ridotto in striscette, diventa la “tavolozza di colore” e il materiale espressivo che, disposto in volute, dà volume e plasticità all’opera. Nel lavoro di frammentazione ciascuna scatola diventa anonima e perde parzialmente la riconoscibilità del prodotto: i nomi e le immagini diventano astratti e si fondono in una indistinta alchimia consumistica, ottenendo in questa con-fusione l’effetto di rompere gli schemi e le finalità della commercializzazione.
La superficie di ogni singolo involucro così suddivisa si moltiplica e si mescola agli altri prodotti con un effetto di riempimento dello spazio, di fuoriuscita dai margini della superficie e simbolicamente di invasione nell’ambiente di un surplus incontenibile che va invece governato. E’ una riflessione sulla sostenibilità ambientale, sullo spreco alimentare e sul riciclo compatibile con il difficile processo di transizione ecologica.

Articolate forme di striscette di packaging di generi alimentari - lunghezza e larghezza varie - curvate e installate su apposite e studiate fessure aperte sul supporto di laminil. Le striscette si aggettano, in verticale, da una parte all'altra del supporto.

Opera unica