Scultrice. Lega il suo pensiero alla materia in un umanesimo profondamente radicato che lega insieme passato, presente e futuro, storia e cronaca, invenzione e realtà sociale. Sul piano formale rimane fedele ad una resa realistica delle immagini senza per questo perdere di vista la possibilità dell’elaborazione astratta, in funzione piuttosto di un sentimento vitale che di una necessità formale. "Racconta" del rapporto dell'uomo con la natura inserendo nelle opere elementi naturali e riutilizzando materiali non comuni nel lavoro plastico.
Vive e lavora fra Napoli e Sarno (1952). Ha insegnato Discipline Plastiche nei Licei Artistici e dal 1974 svolge la sua attività artistica partecipando a mostre e rassegne in Italia e all’estero. Nel 2001 attiva il gruppo artistico Laloba promuovendo manifestazioni artistiche, laboratori di scultura, installazioni ispirate alla lettura del territorio, performances, scenografie, video-installazioni, video d’artista. Nel 2001e nel 2003 viene invitata ad International Art Workshop in Slovenia dove rimangono in esposizione permanente alcune sue opere in spazi pubblici.
La frana che nel 1998 colpisce la sua terra innesca una fase creativa che si declina in corpi -territori che si stagliano su fondi neri con una materia che rimanda al fango o alla terra, corpi monchi, divisi, o, meglio, feriti nella propria integrità con un'apertura centrale che in alcuni casi è “ricucita” da elementi naturali.
Nel 2005 la Taide edizioni pubblica un catalogo delle sue opere, testo critico di Ada Patrizia Fiorillo, che documenta la mostra personale allestita presso il Complesso Monumentale di Santa Maria del Rifugio a Cava de’ Tirreni (Sa). In questa occasione viene pubblicata una cartella di due Acquaforti e Acquatinte dal titolo “I colori del nero”, testo critico di Enzo Di Grazia, edita da Il Laboratorio di Nola.
Nel 2005 con il gruppo artistico Laloba, nell’ambito delle manifestazioni di arte partecipata del “Villaggio dell’Arte”, in cui erano coinvolti cinque comuni del Matese e artisti internazionali, ha realizzato due grandi installazioni permanenti nel Comune di Capriati a Volturno (CE).
Nel 2010 viene invitata alla rassegna itinerante Seven e realizza la serie di sculture Terramara ispirata ai peccati capitali. Una struttura in ferro che rimanda ad un insetto, legato alla terra con le sue zampe filiformi e un corpo-bozzolo che di volta in volta, di peccato in peccato, si riempie, all’interno o all’esterno, di elementi simbolici che rimandano al peccato della mostra in corso.
Questa serie di lavori segna la sua ricerca successiva e la materia grumosa delle opere precedenti lascia il posto ad una ricerca di leggerezza e trasparenza, un recupero di antica manualità che mette insieme il ferro della struttura con la stoffa cucita e tesa e le aggiunte successive con materiali di uso comune, frammenti, oggetti, cose ... un recupero del disegno che nelle stratificazioni successive acquisisce spessore e senso... anche le sue riflessioni si aprono a nuovi spunti, considerazioni sul sociale e sull'ambiente, sulla funzione dell'arte che non può che essere stimolo per nuovi pensieri e nuove idee, per una consapevolezza maggiore del ruolo che ognuno ha nella costruzione del mondo in cui viviamo.
Per i lavori con il Duo Laloba si rimanda al Sito: www.laloba-crescenzipetti.it
Vive e lavora fra Napoli e Sarno (1952). Ha insegnato Discipline Plastiche nei Licei Artistici e dal 1974 svolge la sua attività artistica partecipando a mostre e rassegne in Italia e all’estero. Nel 2001 attiva il gruppo artistico Laloba promuovendo manifestazioni artistiche, laboratori di scultura, installazioni ispirate alla lettura del territorio, performances, scenografie, video-installazioni, video d’artista. Nel 2001e nel 2003 viene invitata ad International Art Workshop in Slovenia dove rimangono in esposizione permanente alcune sue opere in spazi pubblici.
La frana che nel 1998 colpisce la sua terra innesca una fase creativa che si declina in corpi -territori che si stagliano su fondi neri con una materia che rimanda al fango o alla terra, corpi monchi, divisi, o, meglio, feriti nella propria integrità con un'apertura centrale che in alcuni casi è “ricucita” da elementi naturali.
Nel 2005 la Taide edizioni pubblica un catalogo delle sue opere, testo critico di Ada Patrizia Fiorillo, che documenta la mostra personale allestita presso il Complesso Monumentale di Santa Maria del Rifugio a Cava de’ Tirreni (Sa). In questa occasione viene pubblicata una cartella di due Acquaforti e Acquatinte dal titolo “I colori del nero”, testo critico di Enzo Di Grazia, edita da Il Laboratorio di Nola.
Nel 2005 con il gruppo artistico Laloba, nell’ambito delle manifestazioni di arte partecipata del “Villaggio dell’Arte”, in cui erano coinvolti cinque comuni del Matese e artisti internazionali, ha realizzato due grandi installazioni permanenti nel Comune di Capriati a Volturno (CE).
Nel 2010 viene invitata alla rassegna itinerante Seven e realizza la serie di sculture Terramara ispirata ai peccati capitali. Una struttura in ferro che rimanda ad un insetto, legato alla terra con le sue zampe filiformi e un corpo-bozzolo che di volta in volta, di peccato in peccato, si riempie, all’interno o all’esterno, di elementi simbolici che rimandano al peccato della mostra in corso.
Questa serie di lavori segna la sua ricerca successiva e la materia grumosa delle opere precedenti lascia il posto ad una ricerca di leggerezza e trasparenza, un recupero di antica manualità che mette insieme il ferro della struttura con la stoffa cucita e tesa e le aggiunte successive con materiali di uso comune, frammenti, oggetti, cose ... un recupero del disegno che nelle stratificazioni successive acquisisce spessore e senso... anche le sue riflessioni si aprono a nuovi spunti, considerazioni sul sociale e sull'ambiente, sulla funzione dell'arte che non può che essere stimolo per nuovi pensieri e nuove idee, per una consapevolezza maggiore del ruolo che ognuno ha nella costruzione del mondo in cui viviamo.
Per i lavori con il Duo Laloba si rimanda al Sito: www.laloba-crescenzipetti.it