Brigitta Rossetti

Painter, Artist
Piacenza
Profile picture of Brigitta Rossetti
Nasco nella campagna piacentina dove tuttora vivo e lavoro, nel mio atelier ricavato da un fienile. Campi estesi, alberi secolari sono lo scenario in cui sono cresciuta e che fanno parte di me. L’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo, l’importanza dell’acqua e della terra, l’elemento magico, la poesia e l’incontro con l’assoluto, sono le tematiche legate alla natura che ho esplorato e che continuo ad approfondire.

I viaggi nelle metropoli all’estero e l’incontro con diverse culture mi hanno portato ad estendere la mia ricerca all’essere umano, che non è rappresentato nelle mie opere, ma che attraverso la sua assenza diviene parte integrante dei percorsi proposti: la sua fragilità, l’incomunicabilità, la solitudine; il rapporto che lega l’uomo artista all’arte, la necessità di uno spazio introspettivo, un luogo fuori dal mondo.

Mi piace sfidare i limiti perimetrali della ricerca artistica, dando vita ad ambientazioni dove lo spettatore è coinvolto. Che siano cicli di opere figurative o astratte, utilizzo una tecnica artistica che predilige la pittura con olio, acrilico, smalti e più recentemente anche bombolette spray, dove spesso sono coinvolti altri tipi di materiali, diversi di volta in volta, che trovo o che vengono elaborati durante il processo creativo.

Alcune mie opere sono una libera contaminazione di media, dalla pittura all’istallazione alla video art.

 

Biografia

Brigitta Rossetti nasce a Piacenza nel 1974.
Si laurea in Lettere Moderne all’Università di Pavia e si specializza in comunicazione digitale conseguendo il Mem al Politecnico di Milano.

Il mondo delle lettere, il verso essenziale, l’epigramma, I frammenti lirici, la letteratura futurista, Pirandello, hanno contribuito alla sua formazione. Scrittrice di poesie in versi liberi, ha ottenuto riscontri da parte della critica; coautrice del libro Investire in Cina, cura le premesse culturali che riguardano l’avvicinamento tra oriente e occidente nel 2006.

Nel 2001 Brigitta Rossetti trascorre un anno a Londra, dove assorbe influssi punk, insieme alle suggestioni romantiche dei paesaggi di William Turner, respirando l’arte nell’atmosfera frizzante della city. Successivamente un incontro illuminante, conosce Maria Luisa De Romans (1920-2018), artista giramondo, amica di Andy Wahrol, protagonista dell’espressionismo astratto degli anni 1960/70, collaborando alla realizzazione di un archivio di documenti ed immagini pittoriche dell’artista e condividendo poesie.

La formazione artistica di Brigitta Rossetti matura in Austria e in Germania, dove prende parte a workshops con artisti di fama, tra i più significativi gli studi con Peter Keizer all’Akademie der Kuenste ad Amburgo, con i cinesi Zhou Brothers, con la video artist polacca Anna Konik e con la scultrice tedesca Asta Gröting, all’Internazionale Akademie Fur Bildende Kunst di Salisburgo, dal 2007 al 2011.

L’artista consolida un approccio internazionale all’arte, ed è in questi luoghi di apertura alla contemporaneità che sviluppa la propensione all’uso delle tecniche miste e all’integrazione di materiali di diversa natura nelle opere pittoriche e nelle installazioni.

Brigitta Rossetti partecipa alla fiera Arte Padova nel 2011, dove vince il secondo premio Art Talent Cat conferitogli nella categoria installazione con le opere Torfi Zoomorfi.
L’artista è in quegli anni invitata al programma di residenza per artisti presso lo Zhou Brothers Art Center dove si confronta con artisti emergenti e consolidati con cui avvia collaborazioni e con gallerie sperimentali, entrando a far parte della 33 Contemporary Artgallery.

Sono anni intensi di ricerca intensa tra figurazione e astrazione, in cui l’artista approfondisce la definizione dello spazio e il rapporto tra il medesimo e l’opera d’arte.

In Italia Brigitta Rossetti entra nella galleria Barbara Paci, con cui partecipa ad alcuni eventi a Pietrasanta (Art Collector Night 1) e alcune fiere come Arte Istanbul 2015 e Arte Verona 2014, dove è finalista al premio Arte Icona.

Nel 2014 prende parte alla Biennale di Asolo a cura di Giovanni Faccenda, conseguendo il primo premio pittura, con l'opera Fiori di Aushwitz ora facente parte del Museo civico di Asolo.
Sempre in quegli anni l’artista collabora con il critico d’arte Ivan Quaroni nella realizzazione dell’esposizione tripersonale Ipotesi di un’isola con Claudia Haberkern e Kudo Masahide e nella personale Effetti Personali, presso la Fondazione della Banca Popolare di Lodi, nella cui collezione sono presenti le opere Sogni di pietra (esercizio di natura morta).

Dal 2014-15 l’artista lavora soprattutto in Asia, a Taiwan nella Galleria Bluerider Art Gallery, dove viene coinvolta in un intenso programma fieristico ed espositivo.

Nel 2018 è invitata all’esposizione Pop Revolution presso la Fabbrica del Vapore a cura di Philippe Daverio ed è tra gli artisti premiati.

Nel 2020 l’artista è finalista del premio Arte Laguna Prize, ed inauguara la sua prima personale a Milano con la galleria BianchiZardin, con cui avvia una collaborazione.
Alcune opere di Brigitta Rossetti appartengono alla collezione del museo Mim di San Pietro in Cerro, in provincia di Piacenza.

 



 
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