Ciro Giordano Orsini nasce a Napoli il 14 Ottobre 1997. Nel 2013 si iscrive alla Scuola di pittura "In form of art". Frequenta i corsi di disegno dal vero e disegno anatomico per poi approfondire nel corso di 5 anni la materia, intraprendendo lo studio delle tecniche pittoriche tradizionali. In occasione del concorso "Figurativa" tenutosi nel 2014 espone l'opera " 12 days " nella sezione artisti emergenti. Nel 2018 partecipa alla VI Edizione della “Biennale dei giovani fotografi italiani”. Espone al Museo Archeologico Nazionale di Napoli l'opera "Noir" per la rassegna d'arte contemporanea "Paratissima- Revolushow 2018”. Nel 2019 è fra gli artisti selezionati per la sesta edizione del concorso “ Sette opere per la Misericordia”. Nel 2020 partecipa all’esposizione dei finalisti “War Drama” in occasione del “Mellone Art Prize 2020”. E’ fra gli artisti finalisti del “Art Rights Prize 2020” con esposizione di 3 opere. Presta alle riprese del Film “Mirea” di S. Sannino una sua opera pittorica. Nel 2021 realizza un'opera di street art per Art&More by Glo. E' tra gli artisti selezionati per la mostra collettiva del Premio Mestre 2021. E' tra gli artisti selezionati per la collettiva dell'Artkeys Prize 2021. Partecipa alla collettiva "Quattro Mura 2021" alla Casa Cimarosa. E’ prossimo alla laurea magistrale all’Accademia di Belle Arti di Napoli.
La sua poetica include vari aspetti e dinamiche che ci circondano. Lavora con la fotografia e la pittura, partendo da ciò che ci è dato da un punto di vista sia esperienziale che visivo per poi approdare a qualcosa di sconosciuto frutto di un atto di distruzione e di ricostruzione. La materia censura, evidenza e genera nuove determinazioni sugli scatti di partenza caricando loro di un nuovo significato. La sua ricerca si concentra sulla possibilità che offre l'accumulo spasmodico delle nostre esperienze, sulla contaminazione del poetico nella vita quotidiana e sulle logiche dell'immagine. Le sue opere interrogano costantemente la legittimità del simbolo, la presenza del rito nella nostra cultura e il potenziale inespresso che si cela dietro lo spazio e il mondo che abitiamo.
La sua poetica include vari aspetti e dinamiche che ci circondano. Lavora con la fotografia e la pittura, partendo da ciò che ci è dato da un punto di vista sia esperienziale che visivo per poi approdare a qualcosa di sconosciuto frutto di un atto di distruzione e di ricostruzione. La materia censura, evidenza e genera nuove determinazioni sugli scatti di partenza caricando loro di un nuovo significato. La sua ricerca si concentra sulla possibilità che offre l'accumulo spasmodico delle nostre esperienze, sulla contaminazione del poetico nella vita quotidiana e sulle logiche dell'immagine. Le sue opere interrogano costantemente la legittimità del simbolo, la presenza del rito nella nostra cultura e il potenziale inespresso che si cela dietro lo spazio e il mondo che abitiamo.
