The iron fire tree, with the aesthetic and poetic contribution of art, activates the moral action to stop destroying forests.
Technique: […]
ENZA MONETTI - BIOGRAFIA
Sono un’artista italiana, vivo a Napoli, faccio arte col mio sentire profondo, maneggio con cura il lavoro che nasce dall'intelletto, dalla passione, dall'intuizione, dalla conoscenza tecnica.
I miei progetti, sempre di carattere sociale, muovono instancabilmente a riflessioni, spiritualità, consapevolezza. Il tema sociale è infatti il primo movente artistico, volto ad indagare la relazione tra l’uomo, il suo quotidiano e la tecnologia.
Racconto l'inquietudine del mondo, cercando visioni dentro me per elevarle al linguaggio dell’arte. Il mio interesse si sofferma sul recupero e la rigenerazione, partendo dall’essere umano e dalla natura, fino a raggiungere il punto in cui ambiente, vita ed arte convergono dialetticamente sul filo di un fare diretto ma sempre in bilico fra transitorietà ed inquietudine. Vivo un perenne stato di precarietà, ma riesco tuttavia a rendere questa condizione motivo di indagine, traducendola in linguaggio artistico attraverso l’archetipo dell’albero. Un albero oscillante, instabile, come oggi sono i territori, le foreste, i ghiacciai, assunto a simbolo universale e collocato a distanza minima dal mio abisso interiore. L’albero è messo al centro del mondo per creare connessioni neuronali ed assumere forme semantiche trasposte, declinate in formulazioni diverse. Nelle mie opere, da solo o in gruppi, intero o sezionato, l’albero si adatta, si smembra, sparpaglia i suoi quesiti come fa il vento con le foglie, orientando la ricerca verso un piccolo sfuggente punto di equilibrio che racchiuda il senso dell’esistenza e suoni monito alla collettività.
Ho concepito l’albero sviluppando un disegno inedito, originale, studiato con un sistema di rotazione su sé stesso, con le radici in luogo della chioma, protese verso l’alto per collegarsi idealmente con l’universo. Nella parte bassa è innestata una curva oscillatoria il cui movimento richiama instabilità ed inquietudine, proprie dell’uomo, ma pure simboleggiano una culla consolatoria che per la sua mantrica, ipnotica, perpetua oscillazione stimoli riflessione profonda, ricerca di equilibrio e pace interiore, ciò a cui l’uomo ambisce nella sua perenne ricerca esistenziale.
Visionariamente l’albero, sciolto il vincolo delle radici, come le sue spore, è libero di andare.
In tale immaginaria roteazione, si muove come un seme inviato nello spazio, in assenza di gravità, che giri su sé stesso in cerca della possibilità di germogliare, inseguendo riferimenti di una luce, un suono, un aroma. Nella stessa maniera l’albero elaborato di ricerca artistica si muove cercando riferimenti nella profondità dell’esistenza, nel recupero di valori umani, nella possibilità di futuro sostenibile.
L’albero ondivago è stato associato alla Wolffia Globosa, la pianta in fiore più piccola al mondo che per le sue peculiari caratteristiche è candidata, insieme ad altri vegetali, alla sperimentazione nella stazione spaziale della NASA in un programma finanziato da ESA. La Wolffia Globosa è stata inserita nella mostra Mille Miliardi di Alberi presentata presso il Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore a Napoli nel 2022.
ENZA MONETTI - ESPOSIZIONI PARTECIPAZIONI
Ho partecipato all’Art Action Ecce Domina Partenope di Laura VdB Fracchini presso il Museo Filangieri, Napoli, 2024; entrata nel W.A.D.& Community Database, progetto internazionale generato dalla never ending open call dedicato a raccogliere, diffondere, preservare il lavoro di artiste donne provenienti da tutto il mondo, 2024; realizzato il workshop Quanta Vita c’è in un Albero, Fondazione Plart, Museo di ricerca, arte, design, multimedialità, Napoli, 2024; collaborato con il Dipartimento di Agraria della Facoltà Federico II di Napoli per la mia mostra personale dal titolo Mille Miliardi di Alberi a cura di Loredana Troise, presso il Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore, inserendo tra le opere, la Wolffia Globosa, pianta oggetto di studi sperimentali e attualmente in coltivazione in una navicella spaziale della NASA, nell’ambito del progetto Super Food for Space finanziato dall’ Ente Spaziale Europeo-ESA, SciSpaceETeam, 2022; ho connesso il mio linguaggio artistico all’industria ed al concetto di recupero con la mostra personale Ri/Generarsi a cura di Barbara Martusciello, presso la Saib S.p.a. una delle principali aziende italiane produttrici di RPB - Regenerated Particle Board, in virtù del processo produttivo Rewood che, attuando i principi dell’economia circolare, recupera, trasforma e rigenera ogni anno circa 580 mila tonnellate di legno a fine vita, Caorso, Piacenza, (2019/2020); partecipato alla mostra Passione Bi-polare dell'Accademia Albertina di Torino presso la Fondazione Bevilacqua La Masa, a cura di Edoardo Di Mauro, Gabriele Romeo, Laura Valle, catalogo Albertina Press, Venezia, 2019; preparato la mostra Nutrimento, Custodia, Conoscenza di sé al Museo Mulino MoMu Isernia 2019; esposto nella mostra Per_formare una collezione, a cura del Direttore Andrea Viliani e Silvia Salvati, Museo Madre, Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee, Napoli, 2018; ho realizzato l’oggetto scultura per i riconoscimenti del Premio Masaniello Napoletani Protagonisti, 2018; partecipato alla mostra La Rosa dei 20/projectlab a cura di Guglielmo Gigliotti e Loredana Troise, Museo Nitsch, 2017; partecipato alla mostra Omaggio a Mondrian, il Chiaroveggente, a cura di Luigi Paolo Finizio, Movimento Aperto, Napoli 2017; ho presentato l’inedito albero oscillante, oggetto della mia ricerca, nella mostra personale Swinging, con testi di Adriana Rispoli, tra etica, morale e smarrimento dell'uomo contemporaneo, ipotizzando un’ecologia dell’anima, Palazzo delle Arti di Napoli, 2016; ho realizzato la stanza d’autore site specific, If I don't have you, progettata e realizzata come luogo di silenzio e meditazione per ritrovare se stessi, Art Hotel, Sorrento, 2015; partecipato alla mostra In Labore Fructus, Museo d’Arte Contemporanea Vittoria Colonna, catalogo in mostra, Pescara, 2015; presentato la mostra personale Fake, ricerca di indizi per ricostruire verità, Castel dell’Ovo, catalogo ed. Treves Napoli, 2010; presentato la mostra personale In The Wind Clear Energy puntando il dito sulle energie rinnovabili, Consorzio Universitario del Cilento e Vallo di Diano, Facoltà di Studi Politici Jean Monnet, Fondazione Giambattista Vico, Centro Regionale di Competenza Benecon, Salerno, 2007; presentato la mostra Mangiare Esser Mangiati, Paestum, 2006; inserita in Artissima, PAN Archive (d), the artists first, Torino, 2006; realizzato video interattivo, per il sistema integrato S.I.T.U. sviluppo di sette siti campani per il turismo, regia, testi, post-produzione, Regione Campania, Unione Europea, Provincia di Napoli, Fondazione Idis Città della Scienza, Ass. Mecenate 90, Napoli, 2006; mostra personale Rosso Carne, Gall. Monserrato, Roma, 2004; ho rappresentato la Regione Campania nella mostra Arte della Tavola, Bruxelles, 2003; presentato la mostra personale Mater Insula, ex chiesa di San Giacomo Apostolo, a cura di Massimo Bignardi, similitudine tra l’isola ed il grembo materno iniziatico scandito dal tempo lento del quotidiano, da venti e maree, Isola di Procida, 2002; partecipato alla mostra Il Mare, Sala dei Templari, a cura di Luciana Cataldo, Molfetta, Bari, 2002; realizzato il libro d’autore, opera unica, O.B.A. Original Book Art, galleria Folini, Lugano, Svizzera, 1999; partecipato a Corto Circuito, Festival Europeo dell'audiovisivo breve, Palazzo Reale, catalogo in mostra, Napoli,1998; realizzato il libro d’autore, opera unica, O.B.A. Original Book Art, galleria Studio Oggetto, Milano,1998; partecipato alla 1° Biennale Arte Contemporanea, a cura di Giancarlo Politi e Paolo Nardon, Flash Art Museum, opera in catalogo, Trevi, Perugia,1998; realizzato la mostra Outrage Noir e serigrafie numerate per vini Vernaccia, gall. G. Mancini, S. Gimignano, Siena,1998; partecipato a Sequenze Labili, Video rassegna a cura di Francesca Capriccioli, Claudia Colasanti, Bruno Di Martino, galleria Sala Uno, Roma,1997; partecipato a Corto Circuito, Festival Europeo dell'audiovisivo breve, teatro Mercadante, Napoli, 1997; partecipato a Storie nel 1985 e Scene nel 1986 di Vera Vita Gioia; partecipato a La Città Ideale, Fiumara Arte di Antonio Presti, Pettineo, Messina,1995; a Contenitore Estetico, Situationaples, gall. Umberto I, Napoli,1995; partecipato al II concorso Imaginaria 94, opera selezionata in catalogo, Milano, 1994; ricevuto il terzo classificato per Tente artististes dans le rue, Francia,1989; partecipato ad Agricoltreno, migliore fotografia, Roma,1987; presentato la mostra Ritmi Alfa Ritmi, gall. La Gradiva, Roma,1987; La Ceramica Firmata, galleria Ganzerli, Napoli 1987; Il Fascino di Pompei, Museo Scientifico Vesuviano, Pompei,1985; Expò Arte, galleria S. Carlo, Bari,1985; Le Tavole Nere, con Unicef pro-Etiopia a cura di Margherita Dini Ciacci, 1984.
ENZA MONETTI - COLLEZIONI PUBBLICAZIONI RICONOSCIMENTI
Sono presente con miei lavori in varie collezioni e pubblicazioni, per citarne alcune:
W.A.D.& Community Database, progetto internazionale generato dalla never ending open call dedicato a raccogliere, diffondere, preservare il lavoro di artiste donne provenienti da tutto il mondo, 2024; collezione privata Mulino Bencivenga per l’arte contemporanea, Caserta, 2024; collezione privata Maria Pia Incutti, dal 2019 e Fondazione Plart, Museo del design e della multimedialità, dal 2024; nel catalogo Passione Bi/polare, Albertina Press, Venezia, 2019; nella Fondazione Banco di Napoli, dal 2019 al 2023; nel catalogo Trampoline, The artists and collectors Artpot, Blindarte, Milano 2019; nella collezione del Museo Madre, dal 2018; nell'Atlante dell'Arte Contemporanea a Napoli e Campania 1966/2016 di Vincenzo Trione e Museo Madre, Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee, ediz. Electa, 2017; nel libro 31 Artists self-portraits/Living in Napoli di Loredana Troise, Rogiosi edit., 2020; nel volume San Gennaro Devozione e Culto Popolare a Napoli e nel Mondo, promosso dal Ministero della Cultura, Arcidiocesi di Napoli, Regione Campania, Comune di Napoli, Università di Napoli Federico ll, volume a corredo della richiesta all’Unesco per dichiarare San Gennaro patrimonio immateriale dell’umanità, Elio De Rosa edit., 2022; nel catalogo della mostra La Rosa dei Venti, con testi di Giuseppe Gaeta, Giuseppe Morra, Guglielmo Gigliotti, Loredana Troise, ediz. Artem, Napoli, 2017; nel catalogo Swinging, con testi di Adriana Rispoli, 2016; catalogo Fake ediz. Treves, 2010; riconoscimento Premio Masaniello per Belle Arti, Napoli, 2008; presente nel volume della XIV Quadriennale, Anteprima, Pluralità del Presente fra Immagine e Spazio, pagg.22-23, Massimo Bignardi, 2003; catalogo Mater Insula, con testi di Massimo Bignardi, La Tipolitostampa, 2002; nel catalogo I Biennale Arte Contemporanea Trevi Flash Art Museum, 1998; presente nell’Albo della Filatelia Italiana, I Mezzi di Comunicazione, le Telecomunicazioni, con il francobollo emesso dal Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma, 1986; nel catalogo Imaginaria 94, 1994. Dal 2023 collaboro con la redazione del magazine Art a Part of Cult(ure) con la rubrica, Lo sguardo di Antea, indagini e riflessioni a completamento del mio fare arte.
Sono un’artista italiana, vivo a Napoli, faccio arte col mio sentire profondo, maneggio con cura il lavoro che nasce dall'intelletto, dalla passione, dall'intuizione, dalla conoscenza tecnica.
I miei progetti, sempre di carattere sociale, muovono instancabilmente a riflessioni, spiritualità, consapevolezza. Il tema sociale è infatti il primo movente artistico, volto ad indagare la relazione tra l’uomo, il suo quotidiano e la tecnologia.
Racconto l'inquietudine del mondo, cercando visioni dentro me per elevarle al linguaggio dell’arte. Il mio interesse si sofferma sul recupero e la rigenerazione, partendo dall’essere umano e dalla natura, fino a raggiungere il punto in cui ambiente, vita ed arte convergono dialetticamente sul filo di un fare diretto ma sempre in bilico fra transitorietà ed inquietudine. Vivo un perenne stato di precarietà, ma riesco tuttavia a rendere questa condizione motivo di indagine, traducendola in linguaggio artistico attraverso l’archetipo dell’albero. Un albero oscillante, instabile, come oggi sono i territori, le foreste, i ghiacciai, assunto a simbolo universale e collocato a distanza minima dal mio abisso interiore. L’albero è messo al centro del mondo per creare connessioni neuronali ed assumere forme semantiche trasposte, declinate in formulazioni diverse. Nelle mie opere, da solo o in gruppi, intero o sezionato, l’albero si adatta, si smembra, sparpaglia i suoi quesiti come fa il vento con le foglie, orientando la ricerca verso un piccolo sfuggente punto di equilibrio che racchiuda il senso dell’esistenza e suoni monito alla collettività.
Ho concepito l’albero sviluppando un disegno inedito, originale, studiato con un sistema di rotazione su sé stesso, con le radici in luogo della chioma, protese verso l’alto per collegarsi idealmente con l’universo. Nella parte bassa è innestata una curva oscillatoria il cui movimento richiama instabilità ed inquietudine, proprie dell’uomo, ma pure simboleggiano una culla consolatoria che per la sua mantrica, ipnotica, perpetua oscillazione stimoli riflessione profonda, ricerca di equilibrio e pace interiore, ciò a cui l’uomo ambisce nella sua perenne ricerca esistenziale.
Visionariamente l’albero, sciolto il vincolo delle radici, come le sue spore, è libero di andare.
In tale immaginaria roteazione, si muove come un seme inviato nello spazio, in assenza di gravità, che giri su sé stesso in cerca della possibilità di germogliare, inseguendo riferimenti di una luce, un suono, un aroma. Nella stessa maniera l’albero elaborato di ricerca artistica si muove cercando riferimenti nella profondità dell’esistenza, nel recupero di valori umani, nella possibilità di futuro sostenibile.
L’albero ondivago è stato associato alla Wolffia Globosa, la pianta in fiore più piccola al mondo che per le sue peculiari caratteristiche è candidata, insieme ad altri vegetali, alla sperimentazione nella stazione spaziale della NASA in un programma finanziato da ESA. La Wolffia Globosa è stata inserita nella mostra Mille Miliardi di Alberi presentata presso il Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore a Napoli nel 2022.
ENZA MONETTI - ESPOSIZIONI PARTECIPAZIONI
Ho partecipato all’Art Action Ecce Domina Partenope di Laura VdB Fracchini presso il Museo Filangieri, Napoli, 2024; entrata nel W.A.D.& Community Database, progetto internazionale generato dalla never ending open call dedicato a raccogliere, diffondere, preservare il lavoro di artiste donne provenienti da tutto il mondo, 2024; realizzato il workshop Quanta Vita c’è in un Albero, Fondazione Plart, Museo di ricerca, arte, design, multimedialità, Napoli, 2024; collaborato con il Dipartimento di Agraria della Facoltà Federico II di Napoli per la mia mostra personale dal titolo Mille Miliardi di Alberi a cura di Loredana Troise, presso il Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore, inserendo tra le opere, la Wolffia Globosa, pianta oggetto di studi sperimentali e attualmente in coltivazione in una navicella spaziale della NASA, nell’ambito del progetto Super Food for Space finanziato dall’ Ente Spaziale Europeo-ESA, SciSpaceETeam, 2022; ho connesso il mio linguaggio artistico all’industria ed al concetto di recupero con la mostra personale Ri/Generarsi a cura di Barbara Martusciello, presso la Saib S.p.a. una delle principali aziende italiane produttrici di RPB - Regenerated Particle Board, in virtù del processo produttivo Rewood che, attuando i principi dell’economia circolare, recupera, trasforma e rigenera ogni anno circa 580 mila tonnellate di legno a fine vita, Caorso, Piacenza, (2019/2020); partecipato alla mostra Passione Bi-polare dell'Accademia Albertina di Torino presso la Fondazione Bevilacqua La Masa, a cura di Edoardo Di Mauro, Gabriele Romeo, Laura Valle, catalogo Albertina Press, Venezia, 2019; preparato la mostra Nutrimento, Custodia, Conoscenza di sé al Museo Mulino MoMu Isernia 2019; esposto nella mostra Per_formare una collezione, a cura del Direttore Andrea Viliani e Silvia Salvati, Museo Madre, Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee, Napoli, 2018; ho realizzato l’oggetto scultura per i riconoscimenti del Premio Masaniello Napoletani Protagonisti, 2018; partecipato alla mostra La Rosa dei 20/projectlab a cura di Guglielmo Gigliotti e Loredana Troise, Museo Nitsch, 2017; partecipato alla mostra Omaggio a Mondrian, il Chiaroveggente, a cura di Luigi Paolo Finizio, Movimento Aperto, Napoli 2017; ho presentato l’inedito albero oscillante, oggetto della mia ricerca, nella mostra personale Swinging, con testi di Adriana Rispoli, tra etica, morale e smarrimento dell'uomo contemporaneo, ipotizzando un’ecologia dell’anima, Palazzo delle Arti di Napoli, 2016; ho realizzato la stanza d’autore site specific, If I don't have you, progettata e realizzata come luogo di silenzio e meditazione per ritrovare se stessi, Art Hotel, Sorrento, 2015; partecipato alla mostra In Labore Fructus, Museo d’Arte Contemporanea Vittoria Colonna, catalogo in mostra, Pescara, 2015; presentato la mostra personale Fake, ricerca di indizi per ricostruire verità, Castel dell’Ovo, catalogo ed. Treves Napoli, 2010; presentato la mostra personale In The Wind Clear Energy puntando il dito sulle energie rinnovabili, Consorzio Universitario del Cilento e Vallo di Diano, Facoltà di Studi Politici Jean Monnet, Fondazione Giambattista Vico, Centro Regionale di Competenza Benecon, Salerno, 2007; presentato la mostra Mangiare Esser Mangiati, Paestum, 2006; inserita in Artissima, PAN Archive (d), the artists first, Torino, 2006; realizzato video interattivo, per il sistema integrato S.I.T.U. sviluppo di sette siti campani per il turismo, regia, testi, post-produzione, Regione Campania, Unione Europea, Provincia di Napoli, Fondazione Idis Città della Scienza, Ass. Mecenate 90, Napoli, 2006; mostra personale Rosso Carne, Gall. Monserrato, Roma, 2004; ho rappresentato la Regione Campania nella mostra Arte della Tavola, Bruxelles, 2003; presentato la mostra personale Mater Insula, ex chiesa di San Giacomo Apostolo, a cura di Massimo Bignardi, similitudine tra l’isola ed il grembo materno iniziatico scandito dal tempo lento del quotidiano, da venti e maree, Isola di Procida, 2002; partecipato alla mostra Il Mare, Sala dei Templari, a cura di Luciana Cataldo, Molfetta, Bari, 2002; realizzato il libro d’autore, opera unica, O.B.A. Original Book Art, galleria Folini, Lugano, Svizzera, 1999; partecipato a Corto Circuito, Festival Europeo dell'audiovisivo breve, Palazzo Reale, catalogo in mostra, Napoli,1998; realizzato il libro d’autore, opera unica, O.B.A. Original Book Art, galleria Studio Oggetto, Milano,1998; partecipato alla 1° Biennale Arte Contemporanea, a cura di Giancarlo Politi e Paolo Nardon, Flash Art Museum, opera in catalogo, Trevi, Perugia,1998; realizzato la mostra Outrage Noir e serigrafie numerate per vini Vernaccia, gall. G. Mancini, S. Gimignano, Siena,1998; partecipato a Sequenze Labili, Video rassegna a cura di Francesca Capriccioli, Claudia Colasanti, Bruno Di Martino, galleria Sala Uno, Roma,1997; partecipato a Corto Circuito, Festival Europeo dell'audiovisivo breve, teatro Mercadante, Napoli, 1997; partecipato a Storie nel 1985 e Scene nel 1986 di Vera Vita Gioia; partecipato a La Città Ideale, Fiumara Arte di Antonio Presti, Pettineo, Messina,1995; a Contenitore Estetico, Situationaples, gall. Umberto I, Napoli,1995; partecipato al II concorso Imaginaria 94, opera selezionata in catalogo, Milano, 1994; ricevuto il terzo classificato per Tente artististes dans le rue, Francia,1989; partecipato ad Agricoltreno, migliore fotografia, Roma,1987; presentato la mostra Ritmi Alfa Ritmi, gall. La Gradiva, Roma,1987; La Ceramica Firmata, galleria Ganzerli, Napoli 1987; Il Fascino di Pompei, Museo Scientifico Vesuviano, Pompei,1985; Expò Arte, galleria S. Carlo, Bari,1985; Le Tavole Nere, con Unicef pro-Etiopia a cura di Margherita Dini Ciacci, 1984.
ENZA MONETTI - COLLEZIONI PUBBLICAZIONI RICONOSCIMENTI
Sono presente con miei lavori in varie collezioni e pubblicazioni, per citarne alcune:
W.A.D.& Community Database, progetto internazionale generato dalla never ending open call dedicato a raccogliere, diffondere, preservare il lavoro di artiste donne provenienti da tutto il mondo, 2024; collezione privata Mulino Bencivenga per l’arte contemporanea, Caserta, 2024; collezione privata Maria Pia Incutti, dal 2019 e Fondazione Plart, Museo del design e della multimedialità, dal 2024; nel catalogo Passione Bi/polare, Albertina Press, Venezia, 2019; nella Fondazione Banco di Napoli, dal 2019 al 2023; nel catalogo Trampoline, The artists and collectors Artpot, Blindarte, Milano 2019; nella collezione del Museo Madre, dal 2018; nell'Atlante dell'Arte Contemporanea a Napoli e Campania 1966/2016 di Vincenzo Trione e Museo Madre, Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee, ediz. Electa, 2017; nel libro 31 Artists self-portraits/Living in Napoli di Loredana Troise, Rogiosi edit., 2020; nel volume San Gennaro Devozione e Culto Popolare a Napoli e nel Mondo, promosso dal Ministero della Cultura, Arcidiocesi di Napoli, Regione Campania, Comune di Napoli, Università di Napoli Federico ll, volume a corredo della richiesta all’Unesco per dichiarare San Gennaro patrimonio immateriale dell’umanità, Elio De Rosa edit., 2022; nel catalogo della mostra La Rosa dei Venti, con testi di Giuseppe Gaeta, Giuseppe Morra, Guglielmo Gigliotti, Loredana Troise, ediz. Artem, Napoli, 2017; nel catalogo Swinging, con testi di Adriana Rispoli, 2016; catalogo Fake ediz. Treves, 2010; riconoscimento Premio Masaniello per Belle Arti, Napoli, 2008; presente nel volume della XIV Quadriennale, Anteprima, Pluralità del Presente fra Immagine e Spazio, pagg.22-23, Massimo Bignardi, 2003; catalogo Mater Insula, con testi di Massimo Bignardi, La Tipolitostampa, 2002; nel catalogo I Biennale Arte Contemporanea Trevi Flash Art Museum, 1998; presente nell’Albo della Filatelia Italiana, I Mezzi di Comunicazione, le Telecomunicazioni, con il francobollo emesso dal Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma, 1986; nel catalogo Imaginaria 94, 1994. Dal 2023 collaboro con la redazione del magazine Art a Part of Cult(ure) con la rubrica, Lo sguardo di Antea, indagini e riflessioni a completamento del mio fare arte.