Giulia Nelli

Artist
Legnano
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BIOGRAFIA
Giulia Nelli (Legnano, 1992) si laurea all’Accademia di Belle Arti di Brera e consegue il Master IDEA in Exhibition Design del Politecnico di Milano. È un’artista che analizza la relazione di ciascun uomo con l’ambiente naturale e sociale, nella convinzione che sia necessario ricostruire i legami che, resi liquidi dai nuovi mezzi di comunicazione, necessitano di trovare nuovo senso nella vita reale. L’uso dei materiali tessili (principalmente i collant) le consente di esaltare il ruolo del gesto e della manualità, mettendola in contatto diretto con la materia. Ha vinto la 9° edizione del Premio Cramum nel 2022 e il suo lavoro è stato esposto in istituzioni nazionali e internazionali, quali: Palazzo Morando (Museo Costume Moda Immagine di Milano); Museo della Permanente di Milano, Fondazione Dino Zoli (Forlì); Museo MISP (Museo dell'Arte del XX e XXI secolo di San Pietroburgo); Musée de la Dentelle a Caudry; Museo Diocesano di Brescia; Spazio Archeologico Sotterraneo di Trento; Fondazione Vittorio Leonesio e Museo del Tessile di Busto Arsizio.

Nel 2023 ha realizzato la mostra personale Silenzio condiviso a cura di Sabino Maria Frassà presso Palazzo Morando - Costume Moda Immagine a Milano a seguito della vincita della nona edizione del Premio Cramum 2022 e ha realizzato le installazioni site-specific presso DAS-Dispositivo Arti Sperimentali di Bologna, GASC-Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei di Villa Clerici a Milano, Castel Belasi (Trento) e il Museo Diocesano di Brescia.
Nel 2022 è stata selezionata per la residenza d’artista bimestrale presso Villa Greppi; ha realizzato la mostra personale LEGAMI E FRATTURE presso la Fondazione Vittorio Leonesio a cura di Mariacristina Maccarinelli e Kevin McManus ed è stata selezionata per realizzare un’installazione site-specific presso lo Spazio Archeologico Sotterraneo a Trento all’interno della mostra WE ARE THE FLOOD Liquid exhibition # 2 a cura di Stefano Cagol in collaborazione con il MUSE – Museo delle Scienze di Trento. Ha realizzato altre installazioni site-specific presso il Museo del Tessile di Busto Arsizio a cura di Barbara Pavan e ArteMorbida - Textile Arts Magazine e lo Spazio COSMO di Roma a cura di Camilla Boemio.
Nel 2022 ha pubblicato una monografia in formato cartaceo edita da Tipografia Valdostana (ISBN 9791280492203) che riassume i primi cinque anni del suo percorso artistico.
Nel 2021 ha realizzato l’installazione Il volto dell’altro, a cura di LAQ-lartquotidien e Elisabetta Mero presso il Giardino della Basilica San Celso a Milano; è stata selezionata per la mostra Lo spazio vissuto - Cambi di prospettiva per il decennio che verrà a cura dell’Istituto Italiano di Cultura di Tirana; ha esposto alla The 10th International Biennial Exhibition of Mini Textile Art “Scythia”, Ivano-Frankivs’k, Ukraine e ha vinto il Premio Città di Nova Milanese nell’ambito del 22° Premio Vittorio Viviani.
Nel 2020 ha esposto nella mostra Dentro lo specchio, a cura dell’Istituto Italiano di Cultura di San Pietroburgo e il Museo MISP di San Pietroburgo; nel 2019 ha esposto nella mostra Untitled presso Inthependant Gallery a Porto (Portogallo) e nella mostra Textile Matière à Sculpter presso The Fibery - FiberArtGallery a Parigi.
È risultata finalista al concorso Humans 2018 Miniartextil a cura dell’associazione Arte&Arte (Como, Montrouge, Busto Arsizio e Caundry), al Premio Morlotti-Imbersago 2018 e 2021 (Imbersago e Museo della Permanente di Milano) e all’Art Prize CBM 2017/2018 (Torino e Praga).
PERSONAL STATEMENT
Ho denominato la mia poetica “Legàmi - Légami” in quanto tutto il mio lavoro è improntato sul complesso intreccio di legami che vanno a costituire l’identità di una persona e che si sviluppano dalle relazioni con il territorio di origine e con le persone che compongono la comunità di riferimento. Infatti, i legami conservati nella memoria diventano pensieri, significati e schemi mentali, costruendo un ponte tra passato e presente e delineando così la percezione individuale del tempo.
In una società contraddistinta da legami “leggeri e liquidi”, da connessioni temporanee tra singoli individui che richiedono investimenti minimi dal punto di vista relazionale e culturale, le mie opere cercano di mostrare invece la bellezza di relazioni durature e responsabili, che possono fare la differenza per sé e per gli altri.
L’uso dei materiali tessili (i collant) mi consente di esaltare il ruolo del gesto e della manualità, mettendomi in contatto diretto con la materia.
Il tessuto dei collant viene smembrato, secondo una tecnica di rottura e di scomposizione cara all’arte contemporanea, e ricondotto all’elemento basilare, il filo, che viene lavorato per costruire nuovi equilibri e armonie. Fare, disfare, annodare e riannodare è la storia e l’immagine della vita, è l’abilità che permette alle donne delle mitologie di tutte le popolazioni antiche di ricongiungere in un’unica trama emozioni, parole e silenzi, storie e legami, memorie e speranze per il futuro.
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