Iside Calcagnile

Artist
Bologna
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Iside Calcagnile nasce a Bologna nel 1993. Nel 2016 si diploma in Pittura all'Accademia di Belle Arti di Bologna, sotto la guida di Simone Pellegrini, con una tesi su l'estasi di S.Maria Teresa D'Avila, dal titolo Orbite vuote, desertificazione di centri, tentativi di disorientamento. Si trasferisce a Venezia, dove inizia la magistrale in Pittura presso l'Accademia di Belle Arti, frequentando il primo anno nell'atelier di Carlo di Raco. Nel 2019 si diploma sotto la guida di Arthur Duff e Giuliano Lombardo, con una tesi dal titolo L'abduzione come fenomeno descrittivo in Gregory Bateson, la quale rintraccia l'approccio ecologico di vari processi di conoscenza.

La ricerca di Iside Calcagnile indaga la relazione nei suoi processi di associazione e dissociazione, unione e scomposizione e lo fa attraverso la pittura, e i resti organici. Il suo approccio di tipo ecologico alla conoscenza è derivato da letture sociologiche, antropologiche e biologiche di Gregory Bateson, Gillés Délèuze, Stefano Mancuso che influenzano ampiamente il suo agire artistico e la sua ricerca formale.

Iside Calcagnile isola gli elementi per originarne una fisiologia diversa, riduce in frammenti corpi complessi per riscoprirne un andamento, una peculiarità poco dichiarata. Raccoglie potature di rami, creandone rizomi instancabili rigeneratori di vita, ne crea dispositivi segnici, reliquiari organici, architetture che si innestano fra loro.
Iside Calcagnile lavora


"[...] interconnettendo pittura, scrittura e installazione sino ad articolare una prassi ecologica ecosofica, fondata sulla relazione e non-contrapposizione di linguaggi eterogenei. La sua ricerca si pone al di là del dualismo uomo-ambiente, configurando un approccio sistemico alla complessità del reale. I lavori traducono l’iter psichico inferenziale abduttivo verso la conoscenza, ricolmo di possibilità, fecondo come fallibile, ipotetico negli esiti, sempre rinnovabile. Non-strutture, a-gerarchiche, a-centriche, di rizomatica deleuziana memoria ritornano pervicacemente. Superfici bianche, neutralizzatrici di coordinate, ospitano talee arboree che formano una pluralità segnica propagantesi nello spazio «senza vettore, senza ubicazione»."*
*[Tatiana Basso, in C. Spoladore (a cura di), Exit. Contemporary Scuplture book, Ludvig Rage Club, Amsterdam 2021]

Nel 2020 inaugura Spazio relativo (https://www.instagram.com/spazio_relativo/), progetto di ricerca che coinvolge artisti eterogenei e che nasce con l'assegnazione da parte del Comune di Sasso Marconi (BO) di uno spazio d'arte, all'interno del progetto di riqualificazione del settecentesco Borgo di Colle Ameno.

Vive e lavora tra Venezia e Bologna.
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