Mariacristina Cavagnoli nasce in Sri Lanka nel 1990 e nel 1993 arriva in Italia.
Dopo il Liceo Artistico frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera dove, seguita dal filosofo e docente Maurizio Guerri, si laurea in Pittura con una tesi di filosofia contemporanea. È proprio per il progetto di tesi che dopo anni di assenza dalla matita realizza il primo volto a pastelli: Dorotea. Grazie alla nascita di Dorotea e all’incontro con l’artista Gianluigi Rocca, riprende la sua ricerca incentrata sull’uomo e il suo esistere decidendo di usare solo ed esclusivamente la matita. In questo modo Cristina Cavagnoli troverà la strada che le consentirà di creare profondità nelle sue immagini aprendo lo sfondo a possibili realtà, una pratica che eseguirà con costanza e quotidiana immersione. Sarà con il monocromo che nel 2013 realizzerà il suo primo autoritratto, Autoritratto con matita, acquistato in seguito dalla Fondazione VAF.
In parallelo alla sua attività, alcune letture la portano a ragionare sull’idea del sognatore e sulla potenza dell’immaginazione, un argomento che si trasferisce con evidenza nelle sue opere.
Nel 2015 consegue la laurea specialistica in Pittura seguita dal filosofo e docente Federico Ferrari, approfondendo la pittura e la poetica di Balthus. Nello stesso anno è tra i premiati del Salon Primo, viene selezionata al Premio Dino Sangalli e partecipa alla mostra collettiva Della Natura, della figura, e il volto a Trento. Fra il 2016 e il 2019 collabora ad un progetto dell’artista Marina Cavadini che la coinvolge come performer negli spazi del PAV e dell'Orto Botanico a Torino, e della Triennale di Milano. Fra il 2018 e il 2019 è impegnata in un Talk Residence presso lo Spazio Serra di Milano e viene invitata ad esporre al Museo della Stampa per la X Biennale di Soncino.
Recentemente ha vinto il Premio Under 35 #ccsacontemporaneo che le permetterà di realizzare a Novembre la sua prima personale nelle sale del Museo Civico di Crema. A seguito della pandemia COVID-19 è stata invitata a dare il suo contributo artistico per il progetto Art Resistance Kit a cura di That's Contemporary.
Dopo il Liceo Artistico frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera dove, seguita dal filosofo e docente Maurizio Guerri, si laurea in Pittura con una tesi di filosofia contemporanea. È proprio per il progetto di tesi che dopo anni di assenza dalla matita realizza il primo volto a pastelli: Dorotea. Grazie alla nascita di Dorotea e all’incontro con l’artista Gianluigi Rocca, riprende la sua ricerca incentrata sull’uomo e il suo esistere decidendo di usare solo ed esclusivamente la matita. In questo modo Cristina Cavagnoli troverà la strada che le consentirà di creare profondità nelle sue immagini aprendo lo sfondo a possibili realtà, una pratica che eseguirà con costanza e quotidiana immersione. Sarà con il monocromo che nel 2013 realizzerà il suo primo autoritratto, Autoritratto con matita, acquistato in seguito dalla Fondazione VAF.
In parallelo alla sua attività, alcune letture la portano a ragionare sull’idea del sognatore e sulla potenza dell’immaginazione, un argomento che si trasferisce con evidenza nelle sue opere.
Nel 2015 consegue la laurea specialistica in Pittura seguita dal filosofo e docente Federico Ferrari, approfondendo la pittura e la poetica di Balthus. Nello stesso anno è tra i premiati del Salon Primo, viene selezionata al Premio Dino Sangalli e partecipa alla mostra collettiva Della Natura, della figura, e il volto a Trento. Fra il 2016 e il 2019 collabora ad un progetto dell’artista Marina Cavadini che la coinvolge come performer negli spazi del PAV e dell'Orto Botanico a Torino, e della Triennale di Milano. Fra il 2018 e il 2019 è impegnata in un Talk Residence presso lo Spazio Serra di Milano e viene invitata ad esporre al Museo della Stampa per la X Biennale di Soncino.
Recentemente ha vinto il Premio Under 35 #ccsacontemporaneo che le permetterà di realizzare a Novembre la sua prima personale nelle sale del Museo Civico di Crema. A seguito della pandemia COVID-19 è stata invitata a dare il suo contributo artistico per il progetto Art Resistance Kit a cura di That's Contemporary.
