work
Immersione
category | Drawing |
subject | Human figure |
tags | |
base | 71 cm |
height | 151 cm |
depth | 0 cm |
year | 2016 |
Immersione. Mai sentito tanto silenzio. Il corpo di Mariacristina è sospeso in una vasca, senza peso, inerme; l’acqua ha sui piedi la morbidezza appesantita del velluto, la corposità dello zinco appena fuso, è crespo rialzato in impercettibili uncini sopra la coscia, mussola leggerissima sullo sterno, intorno al viso è pizzo di uno strano copricapo bretone che si slunga a dismisura dalla testa in su e si fonde col nero dei capelli, col nero di un’ombra assurda e inspiegabile.
Davanti a noi è una deposizione sui generis, una madonna racchiusa in una forma vagamente ogivale, si direbbe una mandorla, un corpo discorsivo che si dà e si nega, e in questa alternanza si restituisce docilmente all’acqua, l’elemento primordiale per eccellenza, il liquido amniotico da cui attende di nascere un’altra volta.
“Nasciamo per così dire, provvisoriamente, da qualche parte, soltanto a poco a poco andiamo componendo in noi il luogo della nostra origine, per nascervi dopo, e ogni giorno più definitivamente”.
Davanti a noi è una deposizione sui generis, una madonna racchiusa in una forma vagamente ogivale, si direbbe una mandorla, un corpo discorsivo che si dà e si nega, e in questa alternanza si restituisce docilmente all’acqua, l’elemento primordiale per eccellenza, il liquido amniotico da cui attende di nascere un’altra volta.
“Nasciamo per così dire, provvisoriamente, da qualche parte, soltanto a poco a poco andiamo componendo in noi il luogo della nostra origine, per nascervi dopo, e ogni giorno più definitivamente”.