All’espressione estetica e formale, nelle mie opere, si mescola una forte elaborazione concettuale per mostrare storie, persone, concetti e mondi come li sento attraverso i filtri della mia esperienza, della mia cultura e del mio sentimento. Ciascun ciclo di lavori è la trasposizione visiva di temi approfonditi appassionatamente.
Lavoro molto spesso, fianco a fianco e a quattro mani, con mia moglie Lia e in questo caso ci firmiamo con la sigla LPA. Utilizziamo fotografie, legno, cere, bende e tutti i materiali che reputiamo utili nelle nostre opere. Amiamo molto l’utilizzo delle cere e la tecnica dell’encausto.I nove mixed media qui presentati fanno parte del ciclo, mio e di Lia, “Le Temps des cerises” composto da oltre 20 opere non ancora mostrate in pubblico. Sono delle tecniche miste realizzate partendo da riproduzioni di immagini storiche della Parigi del 1871 e lavorate con un procedimento di encausto fotografico utilizzando cera d’api e resine naturali. I lavori sono su tavole di legno di formati vari dal 30x40 cm al 50x60 cm circa. Nelle tavole riaffiorano vecchie immagini del 1871, fotografie che per la prima volta hanno documentato una rivoluzione: l’insurrezione della città di Parigi – la “Comune di Parigi” – che per tre mesi si oppone al governo nazionale, si autogestisce, resiste in armi all’armata francese, cerca di realizzare riforme politiche e sociali, molte delle quali ancora oggi sentiamo la necessità della loro compiutezza, a più di 150 anni di distanza. Le opere del ciclo si inspirano a una varietà di temi: uomini e donne che hanno preso parte alla rivolta, luoghi, lotte, storie che hanno caratterizzato quella primavera sino a maggio – la stagione delle ciliegie – in cui avvenne una violentissima e sanguinosa repressione della rivolta. La nostra è anche una riflessione sulla Fotografia andando a ricordare e mostrare il ruolo avuto dalla fotografia nella documentazione e narrazione di questa epopea: la prima rivoluzione fotografata, l’uso delle foto per il riconoscimento degli insorti, l’uso della messa in scena e del fotomontaggio, la fabbricazione di un’iconografia anti-comunarda.
Lavoro molto spesso, fianco a fianco e a quattro mani, con mia moglie Lia e in questo caso ci firmiamo con la sigla LPA. Utilizziamo fotografie, legno, cere, bende e tutti i materiali che reputiamo utili nelle nostre opere. Amiamo molto l’utilizzo delle cere e la tecnica dell’encausto.I nove mixed media qui presentati fanno parte del ciclo, mio e di Lia, “Le Temps des cerises” composto da oltre 20 opere non ancora mostrate in pubblico. Sono delle tecniche miste realizzate partendo da riproduzioni di immagini storiche della Parigi del 1871 e lavorate con un procedimento di encausto fotografico utilizzando cera d’api e resine naturali. I lavori sono su tavole di legno di formati vari dal 30x40 cm al 50x60 cm circa. Nelle tavole riaffiorano vecchie immagini del 1871, fotografie che per la prima volta hanno documentato una rivoluzione: l’insurrezione della città di Parigi – la “Comune di Parigi” – che per tre mesi si oppone al governo nazionale, si autogestisce, resiste in armi all’armata francese, cerca di realizzare riforme politiche e sociali, molte delle quali ancora oggi sentiamo la necessità della loro compiutezza, a più di 150 anni di distanza. Le opere del ciclo si inspirano a una varietà di temi: uomini e donne che hanno preso parte alla rivolta, luoghi, lotte, storie che hanno caratterizzato quella primavera sino a maggio – la stagione delle ciliegie – in cui avvenne una violentissima e sanguinosa repressione della rivolta. La nostra è anche una riflessione sulla Fotografia andando a ricordare e mostrare il ruolo avuto dalla fotografia nella documentazione e narrazione di questa epopea: la prima rivoluzione fotografata, l’uso delle foto per il riconoscimento degli insorti, l’uso della messa in scena e del fotomontaggio, la fabbricazione di un’iconografia anti-comunarda.