paolo treni

Artist
Brescia
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Paolo Treni nasce nel 1981 sul lago di Garda, vive e lavora tra Brescia, Milano e Berlino. A Milano consegue la laurea specialistica in Comunicazione presso l’Università Cattolica e si diploma alla scuola del Teatro Arsenale.
L’incontro con il laboratorio di scenografia di Jacques Lecoq a Parigi orienta la sua ricerca artistica. Grazie all’esperienza teatrale della maschera neutra, riscopre attraverso il corpo il ruolo della luce nella percezione del mondo esterno; questo lo stimola alla creazione di opere basate sull’interazione dal vivo con lo spettatore con l'obiettivo di rendere l’esperienza di visione coinvolgente.
Tappa fondamentale nel percorso eclettico di Treni è la fiera Maison et Objet (Parigi, 2013), dove il suo lavoro viene notato da architetti e interior designer: da qui in avanti affina la sua cifra stilistica creando opere in plexiglas, memore delle esperienze di maestri come Robert Irwin e James Turrell. I suoi lavori - sempre giocati sull'ambiguità percettiva - amplificano lo spazio tramite riflessi e variazioni dello spettro cromatico, elevando l’opera alla terza dimensione e raggiungendo la sintesi fra pittura e scultura, materialità e immaterialità.
 
Avvalendosi di un approccio interdisciplinare, Treni nel suo processo creativo combina tecnologia e artigianalità. In fasi ben distinte alterna la libertà del disegno a mano libera con la precisione richiesta dall’impiego di macchinari computerizzati come i laser, ma spinti ai loro limiti, utilizzati cioè in modo atipico e svincolato dalla produzione seriale.
Nel disegnare attinge alla tecnica di meditazione attiva su cui si fonda l'arte orientale del Suminagashi, che Treni traspone in ambiente virtuale. Lasciar fluire le macchie di colore, è ciò che rievoca in lui le emozioni depositate nelle profondità della memoria e che lo guida, in armonia con la gestualità della mano e il ritmo del respiro, nella creazione della composizione. Successivamente trascrive l’immagine affiorata dal suo mondo onirico nel plexiglas. In laboratorio ne sperimenta le proprietà alchemiche plasmandolo con laser, smalti, pigmenti e vernici alternati in micro-strati sovrapposti.
Focalizzandosi sulla dimensione empatica della luce, Treni sottolinea il modo in cui riflessione e rifrazione intervengono nella capacità personale di ogni individuo di decodificare colori e forme. Queste variabili attribuiscono all’opera una dinamica imprevedibile che contribuisce a ridefinire l’interpretazione dell’immagine nella mente di chi osserva. Ogni opera si comporta quindi come un test proiettivo, in cui gli elementi della composizione vengono letti in base all’intensità e all’angolazione dei raggi luminosi.
 
Nell’era dell’intelligenza artificiale, la produzione più recente di Treni punta a riaffermare l'origine intuitiva dei processi creativi umani. Rivela così le potenzialità performative delle sue creazioni in plexiglas, concentrandosi sulla proiezione dei corrispondenti Simulacri in presenza della luce solare. É così che nascono le Sunlight Performances (https://vimeo.com/485245144), ovvero performance filmate in cui i riflessi (proiettati sulle pareti attraverso il movimento dell’opera a tempo di musica), raccontano nuove storie, fatte di luce e poesia.
Dipingere con la luce per Treni significa questo: rendere visibile una sinfonia, mostrando la connessione emotiva fra la musica, il suo atto creativo e il significato che attribuiamo alle immagini.
 
Dal punto di vista filosofico, rigenerare l’interpretazione dell’opera d’arte nel tempo, per Treni significa tracciare un’alternativa al consumo bulimico di immagini imposto dal mondo dei social media e guidare lo spettatore alla riscoperta di una dimensione contemplativa dell’immagine, che di volta in volta svela ulteriori dettagli e significati, proprio grazie ai nuovi stimoli suggeriti dall’interazione con la luce.
 
Tra i contesti pubblici e privati in cui le opere di Treni sono state esposte, in Italia e all'estero si ricordano:
Mostre Personali
2020 Signs, duo show con Anne Cecile Surga presso Luisa Catucci Gallery, Berlino
2019 Another Multiverse, bi-personale con Boris Eldagsen presso Luisa Catucci Gallery, Berlino.
2018 Simulacra, a cura di Ivan Quaroni, mostra pubblica presso la Fortezza Firmafede di Sarzana.
Mostre collettive
2013 Le Chasseur de Lumieres, fiera Maison & Objet, Parigi
Fiere d’Arte
2020 Positions Berlin, in esposizione con Luisa Catucci Gallery, Berlino.
2019 Positions Berlin, in esposizione con Luisa Catucci Gallery, Berlino.
2019 Mia Photo Fair, special guest nello show di Luisa Catucci Gallery, Milano.
Collezioni
2019 Collezione di Lucrezia De Domizio Durini presso Palazzo Durini a Bolognano (Pe).
2018 Collezione Permanente del Museo del Parco di Portofino – Centro Internazionale di Scultura all’aperto, presieduto da Daniele Crippa e curato da Serena Mormino ( https://vimeo.com/386090362 )
Premi
2017 Vincitore del Premio Montale Fuori di Casa nella categoria Arte, per la capacità di coniugare ricerca estetica, arte e poesia.
 

 

 

 

 

 

 
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