Sofia Fresia (Genova, 1992) si è iscritta all'Accademia Albertina di Torino nel 2015, dopo una laurea in Infermieristica (2014) il cui percorso di studi a stretto contatto con le fragilità umane ha acceso il bisogno di poter comunicare anche attraverso canali alternativi alla parola. Affascinata dalle tecniche pittoriche tradizionali e dai meccanismi narrativi, ha scelto di costruire un proprio linguaggio per immagini che utilizza spunti visivi tratti dalla sua esperienza di atleta di nuoto per salvamento. Nel 2018 ha ottenuto la laurea di I livello con la tesi “Deriva e naufragio. L’arte del naufragio come ricerca di salvezza” che affronta il tema del fallimento e della mancanza di riferimenti stabili per i giovani attraverso immagini provenienti dal mondo del nuoto agonistico e delle piscine ricreative. A seguito dell'esperienza di studio Erasmus+ presso l'ESAD Grenoble (Francia, 2019) ha approfondito la ricerca sul surrealismo ed attualmente sta lavorando al progetto di tesi specialistica che verrà discusso a marzo 2021. Ha partecipato come finalista a diversi Premi tra cui il Premio Nocivelli, il Premio Arte Laguna, il Malamegi Lab. Prize, il Premio Arte Marchionni, il Premio Artkeys 02 e l’Arteam Cup 2020 a cura di Espoarte. E’ risultata vincitrice del premio Coppa Luigi al IX Premio Nocivelli e del 41^ Premio Medusa Aurea. Le sue opere sono state menzionate sul catalogo del Premio Combat 2020 e pubblicate sul mensile Arte (editoriale Giorgio Mondadori).
I miei temi sono prevalentemente di carattere sociale: sento il bisogno di esprimermi riguardo comportamenti e situazioni estrapolati dalla nostra società contemporanea. Alcune opere vengono concepite come mezzo per prendere atto di una difficoltà e rielaborarla, mentre altre cercano di rispondere a quelle 'grandi' domande cui non si può - o non si vorrebbe - rispondere a parole, soprattutto stando a fianco di un letto d'ospedale.
I miei temi sono prevalentemente di carattere sociale: sento il bisogno di esprimermi riguardo comportamenti e situazioni estrapolati dalla nostra società contemporanea. Alcune opere vengono concepite come mezzo per prendere atto di una difficoltà e rielaborarla, mentre altre cercano di rispondere a quelle 'grandi' domande cui non si può - o non si vorrebbe - rispondere a parole, soprattutto stando a fianco di un letto d'ospedale.