Stefano Cescon

Painter
Venice
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La ricerca artistica mi ha portato a riflettere sul ruolo della natura e del tempo: dalla materia simbolo di questa pratica (una miscela di cere purissime) alla scelta dei pigmenti naturali, terre o minerali.
Questo aspetto fa si che l’intero lavoro sia ricettivo e assorba i “sismi” che provengono da condizioni esterne durante l’esecuzione, quali il luogo e l’ambiente in cui opero.
Questa azione meta-pittorica si trasforma allora in una personale reinterpretazione di queste suggestioni assumendo i connotati tipici di un rito quotidiano, una deposizione di pensieri che si sovrappongono in un tempo sospeso.
Quello che m’interessa esprimere è un delicato equilibrio tra poetica e materiale, questo si fa portavoce di una storia sedimentata nel corso del tempo: come le pagine di un grande libro che recano al loro interno sia l’orogenesi di un rilievo montuoso sia una memoria pittorica costitutiva della nostra identità.
Il risultato è un quadro fatto di sfumature di colore, elemento che già nella sua definizione è di difficile comunicabilità. Come nella musica, quando cerchiamo di definirlo ci scontriamo con i limiti del nostro linguaggio perché il colore in natura è una transizione, è fondamentalmente accostabile al tempo non agendo nel qui e ora.
Questo “fluire” della mia pratica, come un ritmo suggerito dalle maree del materiale, è tale che ogni opera sia­­­ sequenziale all’altra: si evidenzia in questo modo una narrazione organica (sia metaforicamente che nei fatti) in cui ogni lavoro rappresenta idealmente una cellula di un sistema più vasto e potenzialmente infinito.
Le regole di differenza e ripetizione proprie della natura sono comuni e alla base della mia ricerca: è interessante notare come un processo basato su queste semplici norme produca un “organismo” complesso dato dalla varietà di sfumature causato dalla replica di uno schema.
Ogni esperienza porta con sé i frutti della precedente seguendo così una scala infinita.
 
BIO:  Stefano Cescon è nato a Pordenone nel 1989, si è trasferisce a Venezia nel 2017, città dove vive e lavora. Consegue il Diploma di I livello in Arti Visive, specializzazione in Pittura nell'a.a. 2012/2013 presso l'Accademia Cignaroli di Verona. Si laurea con lode in Arti Visive, Decorazione, nell'Anno Accademico 2018/19 presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia (I).
 
RESIDENZE:
2019/21    Istituzione Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia (I)
2016    Künstlerhaus Salzburg, Salisburgo (AT)
2016    Workshop-Residenza Ritratto a mano 3.0, Artista/Tutor Gianni Caravaggio, Caramanico Terme, Pescara (I)

PREMI:
2021     Premio Cramum, Villa Mirabello, Milano, (I), a cura di Sabino M. Frassà, vincitore
2019    Arteam Cup, Villa Nobel, Sanremo, (I), a cura di Livia Savorelli & Matteo Galbiati, finalista
2019    Premio Nazionale delle Arti, Accademia Albertina, Torino, (I), a cura di Carolyn Christov-Bakargiev & Beatrice Merz, finalista
2016    Premio Combat Prize, Museo G.Fattori, Livorno, (I), a cura di A.Polveroni, A.Tolve, C.Perrella, F.Baboni, I.Bonacossa, finalista

MOSTRE PERSONALI:
2022    Terra, Gaggenau Design Elementi Hub, Milano, (I), a cura di Sabino M. Frassà
2021    Geologie incerte, Venice Art Factory, Spazio Spuma, a cura di Luca Berta & Francesca Giubilei, Venezia, (I)

MOSTRE COLLETTIVE:
2021    Preferirei di no, lo spazio utopico della rappresentazione; Istituzione Fondazione Bevilacqua La Masa, Galleria di Piazza San Marco, Venezia, (I), a cura di Stefano Cecchetto
2020    Tensioni Superficiali, Venice Art Factory; Venezia, (I), a cura di Luca Berta & Francesca Giubilei
2020    103ma Collettiva Giovani Artisti, Istituzione Fondazione Bevilacqua La Masa, Galleria di Piazza San Marco, Venezia, (I)
2019    Vastus, Art Night Venezia, Ex Ospedale degli Incurabili, Venezia, (I), a cura di Mirella Brugnerotto
2019    World Oceans Days, Sede CNR ISMAR, Arsenale - Tesa 104, Venezia, (I), a cura di Francesco Falcieri
2018    Arkhypèlagos, Sede Emergency, Venezia, (I), a cura di Luca Reffo
2017    Heimat.Domovina.Patria³, Kro Art Contemporary Gallery, Vienna, (AT), a cura di Ina Loitz
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