opera
Il Pagliaccio
| categoria | Pittura |
| soggetto | Figura umana |
| tags | |
| base | 60 cm |
| altezza | 80 cm |
| profondità | 10 cm |
| anno | 2018 |
Olio su tele, con impianto di luci led. L'opera è composta da due tele ciascuna delle dimensioni di 80x60 e profonda nel complesso 8cm.
Queste due tele rimangono unite l'una all'altra per mezzo di magneti. La tela in superficie, che è l'immagine principale, rappresenta un Clown che tiene davanti a sé un pacco regalo, che offre ad un ipotetico spettatore. La tela rimane tagliata all'altezza della fessura nella confezione regalo, aprendo una fessura che permette di vedere cosa c'è dentro. A sinistra del Clown c'è un piedistallo con un piccolo circo dentro una teca .
All’interno del Pagliaccio è presente una seconda tela con la scritta gioca in gran parte delle lingue del mondo, illuminata da delle luci a led.
il Pagliaccio, figura simbolica che cerca a di trovare situazioni divertenti con intelligenza anche nei momenti difficili, ricorda a tutte le persone che l’avessero scordato che bisogna “giocare”, bisogna tenere viva quella parte clownesca che può aiutarci nei momenti difficili. L’ho raffigurato vecchio decrepito in quanto collettivamente abbandonato e che se non si ritrova è prossimo a sparire.
Queste due tele rimangono unite l'una all'altra per mezzo di magneti. La tela in superficie, che è l'immagine principale, rappresenta un Clown che tiene davanti a sé un pacco regalo, che offre ad un ipotetico spettatore. La tela rimane tagliata all'altezza della fessura nella confezione regalo, aprendo una fessura che permette di vedere cosa c'è dentro. A sinistra del Clown c'è un piedistallo con un piccolo circo dentro una teca .
All’interno del Pagliaccio è presente una seconda tela con la scritta gioca in gran parte delle lingue del mondo, illuminata da delle luci a led.
il Pagliaccio, figura simbolica che cerca a di trovare situazioni divertenti con intelligenza anche nei momenti difficili, ricorda a tutte le persone che l’avessero scordato che bisogna “giocare”, bisogna tenere viva quella parte clownesca che può aiutarci nei momenti difficili. L’ho raffigurato vecchio decrepito in quanto collettivamente abbandonato e che se non si ritrova è prossimo a sparire.
