opera
Simultaneous bedsidetable
categoria | Installazione |
soggetto | Astratto |
tags | |
base | 37 cm |
altezza | 47 cm |
profondità | 37 cm |
anno | 2019 |
Simultaneous bedside table è un comodino rivestito con carta assorbente dipinta con acrilico, inserzioni di specchi e supporto in ferro
L’installazione è composta da un comodino capovolto appeso alla parete con un supporto in ferro. L’opera è stata prima dipinta con smalti, poi avvolta in fogli sottili di carta assorbente dipinta con colature di colore, conferendo leggerezza all’oggetto ma anche fragilità, come sono fragili le apparenze e i meccanismi che regolano la comunicazione tra individui.
L’oggetto è stato modificato e privato di alcune sue parti in legno ed è stato integrato con specchi e pigmenti essicati al suo interno.
Un volta realizzato, l’oggetto artistico in questione non è concepito più solo come oggetto del desiderio ma anche come strumento di osservazione.
Ho pensato ad un modello comunicativo che si svolge principalmente a partire dagli sguardi tra due interlocutori, immaginando ruoli diversi, ad esempio il maschile e il femminile, il padre e il figlio, l’artista e il curatore, l’Io e l’altro..etc.
L’osservatore A (lato sinistro) avrà la sensazione di essere al di qua di un divisorio che allude a possibili scenari diversi in base alla percezione del soggetto, ad esempio la cella di una prigione, uno schermo, un confessionale, una recinzione..etc. Mentre l’immagine viene filtrata dal reticolo a pois, egli può osservare l’altro, in una prospettiva altra, ed al contempo osservare sé stesso attraverso lo specchio rettangolare posto all’altezza degli occhi. L’osservatore B (lato destro) si trova di fronte ad un’apertura, un luogo caotico a macchie di colore dove può metaforicamente entrare, come all’interno di una stanza in miniatura e contemporaneamente osservare l’altro e specchiarsi.
Cambiando le posizioni e i ruoli, l’installazione permette un’esperienza che favorisce il cambiamento di percezione e l’immaginazione alla base del processo creativo e della comunicazione.
L’installazione è composta da un comodino capovolto appeso alla parete con un supporto in ferro. L’opera è stata prima dipinta con smalti, poi avvolta in fogli sottili di carta assorbente dipinta con colature di colore, conferendo leggerezza all’oggetto ma anche fragilità, come sono fragili le apparenze e i meccanismi che regolano la comunicazione tra individui.
L’oggetto è stato modificato e privato di alcune sue parti in legno ed è stato integrato con specchi e pigmenti essicati al suo interno.
Un volta realizzato, l’oggetto artistico in questione non è concepito più solo come oggetto del desiderio ma anche come strumento di osservazione.
Ho pensato ad un modello comunicativo che si svolge principalmente a partire dagli sguardi tra due interlocutori, immaginando ruoli diversi, ad esempio il maschile e il femminile, il padre e il figlio, l’artista e il curatore, l’Io e l’altro..etc.
L’osservatore A (lato sinistro) avrà la sensazione di essere al di qua di un divisorio che allude a possibili scenari diversi in base alla percezione del soggetto, ad esempio la cella di una prigione, uno schermo, un confessionale, una recinzione..etc. Mentre l’immagine viene filtrata dal reticolo a pois, egli può osservare l’altro, in una prospettiva altra, ed al contempo osservare sé stesso attraverso lo specchio rettangolare posto all’altezza degli occhi. L’osservatore B (lato destro) si trova di fronte ad un’apertura, un luogo caotico a macchie di colore dove può metaforicamente entrare, come all’interno di una stanza in miniatura e contemporaneamente osservare l’altro e specchiarsi.
Cambiando le posizioni e i ruoli, l’installazione permette un’esperienza che favorisce il cambiamento di percezione e l’immaginazione alla base del processo creativo e della comunicazione.