opera
Confini d’identità
categoria | Installazione |
soggetto | Politico/Sociale |
tags | installazione, ferro, sociale, ricamo, saldatura, emigrazione |
base | 400 cm |
altezza | 500 cm |
profondità | 4 cm |
anno | 2017 |
Ferro, garza,, filo di seta cucito a mano, legno, specchi. Grandezza ambientale.
Formata da 10 parti in ferro componibili fra loro come un puzzle dalle molteplici soluzioni e da 9 “scatole” di legno e garza ricamata. I numeri dei pezzi possono variare a seconda dell’ambiente in cui l’opera viene inserita.
Ogni garza è ricamata a mano su entrambe le facce con i disegni dei particolari della struttura in ferro.
I confini sono geografici, personali e mentali. Limiti indefiniti e potenzialmente infiniti: i confini dell’emigrazione.
L’Identità è l’insieme delle caratteristiche che rende ogni individuo unico, ed è profondamente legata al luogo e alle esperienze vissute in relazione ad esso.
L’opera si azzera e si ricompone di volta in volta, assecondando il contesto in cui si inserisce; esattamente come fa l’uomo del nostro tempo, pronto ad annullare la propria lingua, i propri costumi, le proprie abitudini per entrare in una dimensione nuova, una nuova patria, e scoprire così la molteplicità del proprio essere. Ne emerge un ‘io’ ricco di sfaccettature e di contrasti.
Il ferro racconta di legami sempre nuovi, di forme mutevoli, di ombre nette, del tempo dell’azione e dell’ambientazione.
La garza, materiale tra i più elementari nella gamma delle stoffe, è insieme la ferita e la cura, l’atto meditato: l’azione lenta del cucire e i confini netti delle scatole richiamano il tempo della riflessione e della presa di coscienza.
Disegni tridimensionali, graffiti-graffi che seguono e raccontano le tracce dell’uomo e delle sue molteplici identità.
Formata da 10 parti in ferro componibili fra loro come un puzzle dalle molteplici soluzioni e da 9 “scatole” di legno e garza ricamata. I numeri dei pezzi possono variare a seconda dell’ambiente in cui l’opera viene inserita.
Ogni garza è ricamata a mano su entrambe le facce con i disegni dei particolari della struttura in ferro.
I confini sono geografici, personali e mentali. Limiti indefiniti e potenzialmente infiniti: i confini dell’emigrazione.
L’Identità è l’insieme delle caratteristiche che rende ogni individuo unico, ed è profondamente legata al luogo e alle esperienze vissute in relazione ad esso.
L’opera si azzera e si ricompone di volta in volta, assecondando il contesto in cui si inserisce; esattamente come fa l’uomo del nostro tempo, pronto ad annullare la propria lingua, i propri costumi, le proprie abitudini per entrare in una dimensione nuova, una nuova patria, e scoprire così la molteplicità del proprio essere. Ne emerge un ‘io’ ricco di sfaccettature e di contrasti.
Il ferro racconta di legami sempre nuovi, di forme mutevoli, di ombre nette, del tempo dell’azione e dell’ambientazione.
La garza, materiale tra i più elementari nella gamma delle stoffe, è insieme la ferita e la cura, l’atto meditato: l’azione lenta del cucire e i confini netti delle scatole richiamano il tempo della riflessione e della presa di coscienza.
Disegni tridimensionali, graffiti-graffi che seguono e raccontano le tracce dell’uomo e delle sue molteplici identità.