opera
Ad vitam reditus
categoria | Installazione |
soggetto | Politico/Sociale, Paesaggio, Natura |
tags | mondo, planisfero, germogli, installazione, natura, nutrire il pianeta, video installazione, rinascita, ad vitam reditus |
base | 70 cm |
altezza | 50 cm |
profondità | 30 cm |
anno | 2015 |
L'opera dal titolo Ad Vitam Reditus è costituita da una video installazione ambientale che presenta la visione e la manifestazione fisica di un mondo brulicante e in crescita.
Il tratto saliente è quello della speranza. Il mondo immaginato e quasi sognato viene presentato come un corpo vivo in crescita, fatto di semi che germogliano, crescono, prosperano fino quasi a reinventare i suoi stessi contorni e violare confini , distanze fittizie e forzate.
La crescita spontanea e forte dei germogli e la visione del video hanno però anche la capacità di generare un senso di allarme. La crescita e la diffusione del verde ricorda le molte mappe che in questi mesi hanno documentato visivamente dati e statistiche sulla diffusione mondiale del covid19. In qualche modo il verde dei germogli è un verde che sottintende anche una diminuzione dell’ uomo o almeno del suo impatto ambientale nei confronti dell’ecosistema in cui egli è inserito.
Una visione di speranza che non tralascia però le tante criticità e ambiguità che in questi anni quotidianamente il pianeta e nostro modo di viverlo stanno attraversando.
L’opera è costituita da due parti indipendenti ma strettamente collegate: una parte fisica, costituita da un planisfero “vivo” ossia composto da semi e germogli che crescono in tempo reale sfuggendo in parte al controllo dell’artista, e una videoproiezione che mostra la crescita e l'espansione delle piante dallo stadio di seme fino alla completa maturità.
La dimensione dell’opera può variare in base allo spazio espositivo.
Quella presentata nelle foto è un’idea di installazione che comprende una scatola di metallo di dimensioni 50x70cm con finitura in lamina di ottone, ma il planisfero può essere ingrandito e installato direttamente sulla pavimentazione dello spazio espositivo in modo da integrarsi completamente con l’ambiente circostante.
tecnica: base plastica, semi e germogli, proiezione video
Il tratto saliente è quello della speranza. Il mondo immaginato e quasi sognato viene presentato come un corpo vivo in crescita, fatto di semi che germogliano, crescono, prosperano fino quasi a reinventare i suoi stessi contorni e violare confini , distanze fittizie e forzate.
La crescita spontanea e forte dei germogli e la visione del video hanno però anche la capacità di generare un senso di allarme. La crescita e la diffusione del verde ricorda le molte mappe che in questi mesi hanno documentato visivamente dati e statistiche sulla diffusione mondiale del covid19. In qualche modo il verde dei germogli è un verde che sottintende anche una diminuzione dell’ uomo o almeno del suo impatto ambientale nei confronti dell’ecosistema in cui egli è inserito.
Una visione di speranza che non tralascia però le tante criticità e ambiguità che in questi anni quotidianamente il pianeta e nostro modo di viverlo stanno attraversando.
L’opera è costituita da due parti indipendenti ma strettamente collegate: una parte fisica, costituita da un planisfero “vivo” ossia composto da semi e germogli che crescono in tempo reale sfuggendo in parte al controllo dell’artista, e una videoproiezione che mostra la crescita e l'espansione delle piante dallo stadio di seme fino alla completa maturità.
La dimensione dell’opera può variare in base allo spazio espositivo.
Quella presentata nelle foto è un’idea di installazione che comprende una scatola di metallo di dimensioni 50x70cm con finitura in lamina di ottone, ma il planisfero può essere ingrandito e installato direttamente sulla pavimentazione dello spazio espositivo in modo da integrarsi completamente con l’ambiente circostante.
tecnica: base plastica, semi e germogli, proiezione video