opera
Chaplin
categoria | Altro |
soggetto | Bellezza |
tags | Michel Oz |
base | 125 cm |
altezza | 250 cm |
profondità | 8 cm |
anno | 2020 |
Chaplin
Prima seconda e terza rappresentazione.
Nel dicembre 2019, presso il teatro Petruzzeli di Bari, è andata in scena l’opera “la Bohème” di Puccini, reinterpretata dalla regia del maestro argentino Hugo de Ana.
in scena, il più grande interprete del cinema muto prende corpo e “voce” attraverso il personaggio di Alcindoro, vecchio e ricco consigliere di stato, trasformato, sotto la guida sapiente del maestro, in un vero e proprio Charlie Chaplin.
In ognuna delle rappresentazioni, Alcindoro/Chaplin (interpretato dal meraviglioso Bruno Lazzaretti) faceva il suo spettacolare ingresso in scena rompendo, tramite il suo leggendario bastone, il manifesto del film muto “The Circus”, interpretato appunto da Charlie Chaplin nel 1928.
Questo materiale, raccolto ogni sera a fine rappresentazione prima che venisse gettato via perché non riutilizzabile, è diventato la base di partenza di questa mia singolare ricerca su Chaplin.
Come per le rappresentazioni teatrali, che sono necessariamente diverse di sera in sera, anche gli strappi del manifesto “the Circus” presentavano caratteristiche e lacerazioni uniche; questo singolare aspetto mi ha convinto a riportare, su tre pannelli differenti, i “resti” di queste rappresentazioni che, irripetibili per forma e dimensione, sono stati mescolati ad altri “frammenti urbani” unici e irripetibili, raccolti fra Roma, Buenos Aires, Tokyo, Berlino.
Il risultato diventa un carosello di emozioni e colori; una sequenza di fotogrammi e texture realizzati con la tecnica del collage che sottolinea l’impossibilità degli uomini a rivivere due volte la stessa emozione, lo stesso spettacolo, lo stesso ricordo, ma che, al tempo stesso, permette ogni volta di creare un’emozione nuova, lasciando scorrere lo sguardo sulla tela alla ricerca di nuovi percorsi, di nuovi significati.