opera
Memoriale attivo (con invito)
categoria | Installazione |
soggetto | Architettura |
tags | Linea Verticale, Ossa, Tau, San Francesco, Gasbeton, Croce, Memoria, Aldilà, Sacrario |
base | 300 cm |
altezza | 56 cm |
profondità | 570 cm |
anno | 2021 |
Mattoni di gasbeton, ossa varie, nicchia, olio essenziale di Palo Santo.
"La linea orizzontale ci spinge verso la materia, quella verticale verso lo spirito” Franco Battiato
In questo Tau la linea orizzontale non blocca lo scorrere di quella verticale, il fruitore viene invitato a trovare e percorrere la linea verticale fino a sfondare la barriera orizzontale per penetrare la speciale testa illuminata da un’aureola di luce (la nicchia). Questo portale concavo, incavato nel muro da secoli, può portare l'uomo indietro nel Tempo, a quando la Villa fu costruita e lungo tutta la sua storia, rendendolo testimone di fatti onorevoli o infimi.
Il memoriale, che consacra i partigiani rastrellati lungo la via Porrettana, tenuti prigionieri nei sotterranei, uccisi e seppelliti nel giardino di Villa Davia, emana un inebriante odore di Palo Santo, spalmato direttamente sulle ossa, è l’attivatore che ci consente di avere una vera e propria ripercussione nella realtà, l'arte perde così la sua caratteristica di neutralità e di finzione, e ci permette di comunicare e rendere omaggio ai Morti.
"La linea orizzontale ci spinge verso la materia, quella verticale verso lo spirito” Franco Battiato
In questo Tau la linea orizzontale non blocca lo scorrere di quella verticale, il fruitore viene invitato a trovare e percorrere la linea verticale fino a sfondare la barriera orizzontale per penetrare la speciale testa illuminata da un’aureola di luce (la nicchia). Questo portale concavo, incavato nel muro da secoli, può portare l'uomo indietro nel Tempo, a quando la Villa fu costruita e lungo tutta la sua storia, rendendolo testimone di fatti onorevoli o infimi.
Il memoriale, che consacra i partigiani rastrellati lungo la via Porrettana, tenuti prigionieri nei sotterranei, uccisi e seppelliti nel giardino di Villa Davia, emana un inebriante odore di Palo Santo, spalmato direttamente sulle ossa, è l’attivatore che ci consente di avere una vera e propria ripercussione nella realtà, l'arte perde così la sua caratteristica di neutralità e di finzione, e ci permette di comunicare e rendere omaggio ai Morti.