Il volo ( al Centro Trevi/ Bolzano, 2023 )

opera
Il volo ( al Centro Trevi/ Bolzano, 2023 )
Il volo ( al Centro Trevi/ Bolzano, 2023 )
categoria Installazione
soggetto Viaggi, Politico/Sociale, Natura, Bellezza, Animale
tags contemporary art, volo, still life, community, uccellini, nature
base 180 cm
altezza 250 cm
profondità 80 cm
anno 2022
Dalla serie Still Life, questa installazione parte da un piccolo uccellino fatto di argilla. La struttura da cui scendono i fili a cui sono installati questi uccellini di argilla misura 180x80 cm, e vengono installati almeno a 2,5 m da terra. La installazione ha miglia di uccellini. Nel caso della mostra a Bolzano, sono stati installati circa 4000 uccellini appesi, e circa 300 a terra, su una pedana di 100x150 cm. Questa installazione permette la sua ripetizione in differenti ambienti e contesti. Per l'occasione della mostra, è stato scritto un testo critico dal curatore Nicolò Faccenda:

"Il ciclo Still Life, realizzato da Sun Hee Moon tra il 2020 e il 2022, comprende una
quindicina di tele a olio e una grande installazione composta da qualche migliaio di
uccellini (stornelli). Nato da un primo esemplare modellato in argilla, il progetto è stato
progressivamente ampliato sino allo stato attuale. Assestato il soggetto, esso è divenuto
protagonista di alcune tele iniziali, in cui è rappresentato in un interno (lo spazio di lavoro
dell’artista), in dialogo con elementi della vita di tutti i giorni.
Esso riassume una serie stratificata di significati legati alle circostanze in cui è nato – il primo lockdown –, sino a una più ampia riflessione sul rapporto tra l’essere umano e il suo ambiente, nonché sul modello di relazione collettiva tra individui. Con questa serie, infatti, l’artista intende aprire una duplice prospettiva, imperniata sugli insegnamenti che possono essere tratti dal mondo naturale, per un’ipotesi di resistenza e di cura. Se a un livello generale l’intento è quello di richiamare la naturalità dei cicli di vita, morte e rinascita, allo stesso tempo rimanda alla capacità di adattamento manifestata dalla natura proprio in quel periodo di forzata ritirata degli esseri umani, instillando la speranza del possibile ripristino di una minima condizione di equilibrio e sostenibilità nel rapporto con l’ecosistema.
Attraverso una libera cooperazione, lo stormo giunge a un’unità d’insieme in grado di
garantire un’efficienza complessiva, ma allo stesso tempo funzionale alla sopravvivenza di
ciascun componente. In esso non vi è leadership né un modello preventivamente definito
cui adeguarsi: semplicemente, si vola nella stessa direzione, con l’accortezza di non urtare
il proprio vicino. L’interesse è individuale e comunitario, il bene comune e quello del
singolo sono in una relazione di perfetta reciprocità, l’input locale diviene comportamento
generale. Lontana da una prospettiva ideologica, l’artista rivendica tramite la metafora
dello stormo la validità di quello che definisce come “comportamento collettivo
autorganizzato”, in cui “l’individuo è importante, ma il gruppo è essenziale”, laddove “il
lavoro comune per un bene collettivo” conduce a quei benefici derivanti da una
compartecipazione spontanea, armonizzata rispetto alle esigenze di tutti i componenti del
gruppo. Non si tratta di un accostamento di parti scisse e concorrenziali, quanto piuttosto
del surplus che deriva da quello che, con Aristotele, si può definire un “tutto maggiore della somma delle sue parti”.
In questa utopica rimodulazione dei rapporti tra individui, l’artista recupera dalla propria
cultura di provenienza un principio di risonanza e armonizzazione tra l’essere umano e la
natura. Tre concetti-cardine del pensiero coreano, infatti, possono chiarire ulteriormente le
diverse sfaccettature del significato dell’opera. Anzitutto quello di Han, che “celebra la
determinazione, la riverenza per lo sforzo e la perseveranza insieme a un sentimento di
malinconia”, da cui deriva tanto la prospettiva resistenziale rispetto alle generali avversità
in cui nasce l’opera, quanto il suo valore progettuale. Se Heung consiste in
“quell’incredibile sensazione di gioia che si prova quando si riunisce la famiglia, quando si
è nella natura, quando si gusta una tazza di tè agli aghi di pino o si legge un buon libro”, è
possibile cogliervi quell’idea di armonizzazione dell’individuo con se stesso, con gli altri e
con la natura stessa, che presiede all’ipotetica convergenza tra il modello di
comportamento animale e umano. Infine, con Jeong, “l’arte di donare senza aspettarsi
nulla in cambio, di dare priorità al benessere […] della comunità […], oltre che al proprio”, si
giunge al significato centrale, nel principio di una sincera lealtà del singolo nei confronti
del collettivo, volta al perseguimento del bene individuale attraverso la realizzazione
dell’interesse generale. [2] "
Nicolò Faccenda


[2] Barbara J. Zitwer, Il pensiero coreano. Tradizioni e storia della ruggente tigre asiatica, Giunti, Firenze 2022, pp. 19-20.
artista
Sun Hee Moon Art
Pittore, Artista, Grado
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