opera
HEAR THE ART EARTH HEART EAR THE ART BE THE ART BE EARTH BE HEART BREATH
categoria | Installazione |
soggetto | Animale, Architettura, Natura |
tags | |
base | 4300 cm |
altezza | 700 cm |
profondità | 0 cm |
anno | 2021 |
L’operazione imprenditoriale riguarda un’area industriale situata in una “core zone” del sito UNESCO di notevole interesse paesaggistico e consiste nella demolizione e bonifica dall’amianto di 13000 mq di costruito per creare uno spazio in cui convivranno natura e arte.
HEAR THE ART EARTH HEART EAR THE ART BE THE ART BE EARTH BE HEART BREATH
consiste in una traccia sonora a bassissime frequenze che propone il battito del cuore, diffuso su tutta l’area. Il lavoro sonoro è affiancato da una traccia visiva che si sviluppa sul rivestimento esterno provvisorio di una parte dello stabile preservato. Le dimensioni sonore e pittoriche dichiarano intenzionalmente la volontà di innescare un dialogo provocatorio costruttivo con il territorio.
L’idea nasce dal voler eseguire un taglio e un ribaltamento di una parte della membrana, per lasciare un vuoto ed evidenziare un pieno. Questa prende forma dalla visione metaforica del respiro composto da una fase di occupazione e da una fase di rilascio.
In quest’ottica l’occupazione volumetrica e il conseguente ritiro diventano semplicemente delle fasi naturali di respiro e di sviluppo.
L’opera pittorica, consapevolmente instabile, rimanda al tema personale delle Terre fragili ed è realizzata con inchiostri serigrafici sulla membrana inattaccabile in polietilene.
Sound loop, inchiostri serigrafici su polietilene, 7 x 43 m, 20 ore d’esecuzione, Pierluigi Slis, 2021
HEAR THE ART EARTH HEART EAR THE ART BE THE ART BE EARTH BE HEART BREATH
consiste in una traccia sonora a bassissime frequenze che propone il battito del cuore, diffuso su tutta l’area. Il lavoro sonoro è affiancato da una traccia visiva che si sviluppa sul rivestimento esterno provvisorio di una parte dello stabile preservato. Le dimensioni sonore e pittoriche dichiarano intenzionalmente la volontà di innescare un dialogo provocatorio costruttivo con il territorio.
L’idea nasce dal voler eseguire un taglio e un ribaltamento di una parte della membrana, per lasciare un vuoto ed evidenziare un pieno. Questa prende forma dalla visione metaforica del respiro composto da una fase di occupazione e da una fase di rilascio.
In quest’ottica l’occupazione volumetrica e il conseguente ritiro diventano semplicemente delle fasi naturali di respiro e di sviluppo.
L’opera pittorica, consapevolmente instabile, rimanda al tema personale delle Terre fragili ed è realizzata con inchiostri serigrafici sulla membrana inattaccabile in polietilene.
Sound loop, inchiostri serigrafici su polietilene, 7 x 43 m, 20 ore d’esecuzione, Pierluigi Slis, 2021