opera
Pieno/Vuoto/Vuoto/Pieno
categoria | Pittura |
soggetto | Figura umana, Bellezza, Astratto |
tags | donna, woman, astratto, abstract, giappone, japan |
base | 100 cm |
altezza | 100 cm |
profondità | 4 cm |
anno | 2018 |
Acrilico su tela
Opera unica
Per me fare arte significa raccontare.
Come quando prima di conoscere l’alfabeto guardiamo le figure, ecco, cosi è la mia pittura: semplice, da osservare anche senza saper leggere. Parla di sogni fatti e di amori traditi, di gioie vere e dolori cupi, di cose successe e cose che potrebbero succedere.
Per raccontare queste emozioni uso i corpi come pagine di un diario da condividere.
Pieno/Vuoto/Vuoto/Pieno
La vita non mi è mai apparsa come una mezza misura, ho sempre avuto la sensazione di pieni e di vuoti, ed è così che la vivo. All’interno della vita stessa esistono poi situazioni di pieno e di vuoto. Sono l’aver un lavoro o essere disoccupato, vivere un amore o esserne senza e, nell’amore stesso, averlo vicino o lontano, sentirsi in sintonia su ogni cosa o accorgersi che non c’è più scintilla. Il pieno è raggiungere un obiettivo, mangiare in compagnia, realizzare un sogno, costruire qualcosa, essere in pace con sé stessi, regalare agli altri, fosse anche solo un sorriso. Il vuoto è il contrario di tutto. Il pieno e il vuoto non esistono insieme, ma si completano a vicenda, come le energie, positiva e negativa, dello yin e dello yang, senza l’uno non esisterebbe l’altro. Il pieno e il vuoto si rincorrono. Ecco il perché di una divisione con due colori, ed ecco il perché di una figura, il pieno, che riempie mezza tela lasciando vuota l’altra metà. Figura che da le spalle al vuoto che è stato, ma guarda al pieno che sarà. Figura che pian piano si riveste di un kimono immaginario, fatto di mille colori, contrapposti al vuoto monocromo in cui si trova.
Opera unica
Per me fare arte significa raccontare.
Come quando prima di conoscere l’alfabeto guardiamo le figure, ecco, cosi è la mia pittura: semplice, da osservare anche senza saper leggere. Parla di sogni fatti e di amori traditi, di gioie vere e dolori cupi, di cose successe e cose che potrebbero succedere.
Per raccontare queste emozioni uso i corpi come pagine di un diario da condividere.
Pieno/Vuoto/Vuoto/Pieno
La vita non mi è mai apparsa come una mezza misura, ho sempre avuto la sensazione di pieni e di vuoti, ed è così che la vivo. All’interno della vita stessa esistono poi situazioni di pieno e di vuoto. Sono l’aver un lavoro o essere disoccupato, vivere un amore o esserne senza e, nell’amore stesso, averlo vicino o lontano, sentirsi in sintonia su ogni cosa o accorgersi che non c’è più scintilla. Il pieno è raggiungere un obiettivo, mangiare in compagnia, realizzare un sogno, costruire qualcosa, essere in pace con sé stessi, regalare agli altri, fosse anche solo un sorriso. Il vuoto è il contrario di tutto. Il pieno e il vuoto non esistono insieme, ma si completano a vicenda, come le energie, positiva e negativa, dello yin e dello yang, senza l’uno non esisterebbe l’altro. Il pieno e il vuoto si rincorrono. Ecco il perché di una divisione con due colori, ed ecco il perché di una figura, il pieno, che riempie mezza tela lasciando vuota l’altra metà. Figura che da le spalle al vuoto che è stato, ma guarda al pieno che sarà. Figura che pian piano si riveste di un kimono immaginario, fatto di mille colori, contrapposti al vuoto monocromo in cui si trova.