opera
Colori, Immagini, Segni, Parole…Oggi!
categoria | Altro |
soggetto | Astratto |
tags | imballaggi, consumismo, sostenibilità ambienta-le, spreco alimentare, riciclo, transizione ecolo-gica |
base | 110 cm |
altezza | 140 cm |
profondità | 12 cm |
anno | 2020 |
La mia “pittura” si avvale di nastri di materiale cartaceo disposti in volute di varia ampiezza e inseriti in una trama di tagli, accuratamente pro-gettati, su lastre di Laminil.
In questa opera la tavolozza cromatica e materi-ca attinge dall’assortimento di imballaggi di ge-neri alimentari a cui offro la possibilità di vivere in un’altra dimensione: una nuova nobilitate.
I nastri sono inseriti nei due pannelli divisi per colore in 5 campiture rettangolari ciascuno. I nomi dei prodotti, gli ingredienti, il loro utilizzo si intuiscono nelle parole e nelle immagini delle confezioni che vengono tagliate a striscette, per-dendo in parte la loro riconoscibilità commercia-le e diventando così dei segni astratti. Nel per-corso visivo di chi osserva, lo sguardo può ri-comporre come in un gioco le parole e risalire ai prodotti da cui derivano. L’opera ci racconta del-la persona che li utilizza e narra la storia di tutti, immersi nello stesso consumismo. Ma è anche una riflessione sulla sostenibilità ambientale, sullo spreco alimentare e sul riciclo compatibile con il difficile processo di transizione ecologica.
Striscette ricavate da packaging di generi alimentari – lunghezza e larghezza varie – curvate e installate su apposite e studiate fessure aperte sul supporto di laminil. Le striscette ritagliate dai packaging, si aggettano, in verticale o in orizzontale, da un solo lato del supporto.
Opera unica
In questa opera la tavolozza cromatica e materi-ca attinge dall’assortimento di imballaggi di ge-neri alimentari a cui offro la possibilità di vivere in un’altra dimensione: una nuova nobilitate.
I nastri sono inseriti nei due pannelli divisi per colore in 5 campiture rettangolari ciascuno. I nomi dei prodotti, gli ingredienti, il loro utilizzo si intuiscono nelle parole e nelle immagini delle confezioni che vengono tagliate a striscette, per-dendo in parte la loro riconoscibilità commercia-le e diventando così dei segni astratti. Nel per-corso visivo di chi osserva, lo sguardo può ri-comporre come in un gioco le parole e risalire ai prodotti da cui derivano. L’opera ci racconta del-la persona che li utilizza e narra la storia di tutti, immersi nello stesso consumismo. Ma è anche una riflessione sulla sostenibilità ambientale, sullo spreco alimentare e sul riciclo compatibile con il difficile processo di transizione ecologica.
Striscette ricavate da packaging di generi alimentari – lunghezza e larghezza varie – curvate e installate su apposite e studiate fessure aperte sul supporto di laminil. Le striscette ritagliate dai packaging, si aggettano, in verticale o in orizzontale, da un solo lato del supporto.
Opera unica