Dal punto di vista del Punto

Il progetto consiste in un video a due canali sovrapposti che mostra i brevi episodi del Punto, una palla di pluriball e scotch. Il video è pensato per episodi, frammenti senza una vera e propria narrazione ma che nell’insieme permettono di conoscere il Punto secondo diverse angolazioni e sensibilità. Il Punto è sia un oggetto che un soggetto, ed è l’oscillazione tra questi due opposti che permette all’osservatore di immedesimarsi in esso prendendone le parti o le distanze. L’ironia si alterna al dramma: se da un lato un oggetto è concepito come un soggetto a cui mostrare affetto e cura, dall’altro, per paradosso, è possibile pensare sé stessi simili al Punto, quindi come oggetti. Tecnicamente, la visione di un canale gioca il ruolo di osservatore esterno, mentre il secondo canale mostra l’azione dal punto di vista del Punto. La visione a due canali sovrapposti fa sì che l’osservatore sia parte integrante di un’ulteriore e personale forma di montaggio: la trasparenza delle due visioni obbliga infatti l’osservatore a scegliere costantemente quale delle due prediligere e in questo modo genera un racconto nel racconto, variabile ogni volta che viene osservato il video. Il progetto tende a far vedere in maniera nuova e sorprendente gli eventi che circondano la nostra quotidianità puntando l’attenzione non sull’importanza dell’evento in sé ma sulla modalità di vedere e vivere tale evento. Il progetto mostra la radicale differenza tra vedere e guardare: la visione è un atto complesso che non implica esclusivamente l’organo della vista, ma un’articolata serie di fattori che ruotano attorno alla sensibilità, all’affezione, alla narrazione, al tempo.