opera
Simbiosi
categoria | Pittura |
soggetto | Figura umana, Natura |
tags | ibrido, trasformazione, metamorfosi, natura, consapevolezza, accettazione, simbiosi |
base | 42 cm |
altezza | 56 cm |
profondità | 0 cm |
anno | 2025 |
Acrilico su carta.
“Simbiosi” è un'immersione in un microcosmo surreale, e con una forte carica simbolica. L’essere centrale si fonde profondamente con l’ambiente vegetale che lo circonda e sembra relazionarsi con gli esseri viventi che lo popolano e che parlano di trasformazione e rigenerazione. Il volto umanoide presenta tratti alienanti ma anche tratti prettamente in simbiosi con la natura: gli occhi grandi e distorti suggeriscono una tensione emotiva, un senso di vulnerabilità e timore, mentre il terzo occhio sulla fronte richiama l'introspezione, l’acquisizione di una nuova consapevolezza, la spiritualità e la capacità di "vedere oltre" il visibile, oltre l’apparenza. Le ali da libellula richiamano il desiderio di elevazione e libertà, in complementarietà con le radici terrene. Qui c’è una visione della natura come luogo sacro e intricato, un rifugio, ma anche un ambiente caotico e misterioso, proprio come la nostra mente. È la celebrazione di un nuovo equilibrio, un superamento dell’individualità a favore di una connessione totale con l’ecosistema. È la rappresentazione di un essere che ha accettato il proprio divenire, che si è voluto trasformare, superando il dolore del passato per abbracciare una nuova esistenza simbiotica con il mondo circostante.
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La serie "Ibridi" racconta un viaggio evolutivo sia fisico che psicologico, sociale e spirituale. Si rappresenta il divenire, dove il corpo e la mente posson disgregarsi e ricomporsi in un’unione inestricabile con l’elemento organico. Il linguaggio visivo è fatto di simboli, innesti e metamorfosi, evocando un universo che mescola il surrealismo ad una poetica ecologista. È un messaggio sull’urgenza di una nuova armonia con il pianeta, sulla necessità di riscoprire una connessione profonda con la terra. Allo stesso tempo, la mutazione rappresenta un viaggio interiore, una trasformazione della coscienza che porta all’introspezione, come un ponte tra l’individuo e il cosmo, tra il passato e il futuro, tra ciò che siamo e ciò che potremmo diventare. Questi dipinti sono un invito a vedere oltre il visibile, a riconoscere la bellezza del cambiamento nonostante la sofferenza, a immaginare un futuro in cui l’essere umano non si senta più il dominatore della natura, ma parte integrante di essa.
Con questa serie voglio creare un mondo in cui la distinzione tra umano e vegetale, tra individuo e collettività, tra coscienza e natura si dissolve in una poetica dell’ibridazione. È un racconto di ribellione, di perdita e di rinascita, in cui la pelle si fa terreno fertile per una nuova esistenza, più consapevole, più connessa, più viva.
“Simbiosi” è un'immersione in un microcosmo surreale, e con una forte carica simbolica. L’essere centrale si fonde profondamente con l’ambiente vegetale che lo circonda e sembra relazionarsi con gli esseri viventi che lo popolano e che parlano di trasformazione e rigenerazione. Il volto umanoide presenta tratti alienanti ma anche tratti prettamente in simbiosi con la natura: gli occhi grandi e distorti suggeriscono una tensione emotiva, un senso di vulnerabilità e timore, mentre il terzo occhio sulla fronte richiama l'introspezione, l’acquisizione di una nuova consapevolezza, la spiritualità e la capacità di "vedere oltre" il visibile, oltre l’apparenza. Le ali da libellula richiamano il desiderio di elevazione e libertà, in complementarietà con le radici terrene. Qui c’è una visione della natura come luogo sacro e intricato, un rifugio, ma anche un ambiente caotico e misterioso, proprio come la nostra mente. È la celebrazione di un nuovo equilibrio, un superamento dell’individualità a favore di una connessione totale con l’ecosistema. È la rappresentazione di un essere che ha accettato il proprio divenire, che si è voluto trasformare, superando il dolore del passato per abbracciare una nuova esistenza simbiotica con il mondo circostante.
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La serie "Ibridi" racconta un viaggio evolutivo sia fisico che psicologico, sociale e spirituale. Si rappresenta il divenire, dove il corpo e la mente posson disgregarsi e ricomporsi in un’unione inestricabile con l’elemento organico. Il linguaggio visivo è fatto di simboli, innesti e metamorfosi, evocando un universo che mescola il surrealismo ad una poetica ecologista. È un messaggio sull’urgenza di una nuova armonia con il pianeta, sulla necessità di riscoprire una connessione profonda con la terra. Allo stesso tempo, la mutazione rappresenta un viaggio interiore, una trasformazione della coscienza che porta all’introspezione, come un ponte tra l’individuo e il cosmo, tra il passato e il futuro, tra ciò che siamo e ciò che potremmo diventare. Questi dipinti sono un invito a vedere oltre il visibile, a riconoscere la bellezza del cambiamento nonostante la sofferenza, a immaginare un futuro in cui l’essere umano non si senta più il dominatore della natura, ma parte integrante di essa.
Con questa serie voglio creare un mondo in cui la distinzione tra umano e vegetale, tra individuo e collettività, tra coscienza e natura si dissolve in una poetica dell’ibridazione. È un racconto di ribellione, di perdita e di rinascita, in cui la pelle si fa terreno fertile per una nuova esistenza, più consapevole, più connessa, più viva.