opera
Io siamo
categoria | Pittura |
soggetto | Politico/Sociale, Natura |
tags | siamo tutti il centro del mondo, appartenenza, evoluzione, inclusività, antispecismo, integrazione, pensiero sinergico, noi, libertà individuale e collettiva, molteplicità, bellezza, pluralità, ognuno è il centro del mondo, io siamo noi sono |
base | 50 cm |
altezza | 50 cm |
profondità | 2 cm |
anno | 2023 |
IO SIAMO
Serie, dimensioni variabili.
L’impasse della nostra cultura sembra dovuto al suo modo di isolare per conquistare, perdendo di vista l’amore per l’insieme.
Siamo plurali. In molti sensi. Nella nostra molteplicità organica e nella pluralità di identificazioni che ci abitano.
Veniamo però da una necessità storica di sommaria semplificazione riduzionista e dunque per far combaciare l’interiorità all’esteriorità individuale, ci riferiamo a noi stessi come se fossimo una sola personalità già compiuta. Niente rende più infelici che negarsi la libertà del cambiamento.
Io siamo, di cui propongo solo una sorta di introduzione, esplora questa strada.
Il tutto che ci appartiene e al quale apparteniamo avendone presenza e latenza dentro di noi. Il nostro essere plurali e molteplici. Il nostro diritto a un contesto in cui sperimentare liberamente le nostre commistioni e sfaccettature, in un’idea di libertà in cui la piena espressione di ognuno ha e genera lo spazio che necessita.
Per uscire da una mentalità del limite e della divisione, in tutti i sensi.
L’altro vissuto come limite. Come nel vecchio adagio… eh eh, la mia libertà finisce dove inizia quella dell’altro. Un’idea statica e obsoleta che non funziona. Genera frustrazione e repressione. E soprattutto non rispecchia la fluidità dell’essere e della nostra natura, delle nostre variopinte personalità. Nega il cambiamento ed elogia una fissità che non collima con i nostri bisogni più reali.
.
Quando riconosco che Io siamo, allora Noi sono. Io sono anche l'altro. Siamo un noi.
E l’altro diventa uno spazio uguale e diverso, paritario a prescindere dai dettagli delle sue caratteristiche specifiche. Una estensione della mia presenza in risonanza con essa. C’è flusso e una comunicazione alla pari. E dunque rispetto, dignità, diritti, libertà.
Siamo tutti in relazione e ciò che beneficia l’uno si ripercuote sull’altro. Così che tutti ottengano valore e riconoscimento. È una questione di mentalità e di comprensione delle ripercussioni di ciò che accettiamo per scontato del modo di pensare che abbiamo ereditato. Ancora una volta è una questione di consapevolezza e di linguaggio.
Io siamo = Noi sono.
In uno stato di flusso è possibile.
))
Io siamo. DANZA
Healing painting guidato dall’ombelico. Serie io siamo.
Pigmento e resina, 50x50cm, 2023
—
Da ragazzina mio padre diceva sempre “Non sei l’ombelico del mondo!” Alludendo a un modo tolemaico di vedere l’universo in cui tutto ruotava intorno a me. Con mio sommo senso di inspiegabile ingiustizia, tristemente accettavo la cosa… allora non è un mondo per me, sarà un mondo per gli altri… è quello che probabilmente, emotivamente, mi sono detta. E così è stato.
Inestimabile la mia sorpresa nel constatare che dipingendo con la guida dell’ombelico sono stata condotta al Noi. Io siamo. E adesso mi dico… ma certo! In quest’ottica ognuno è il centro del mondo!! Lo siamo tutti! E così funziona. Così può funzionare una cultura del rispetto e della cura in linea con la nostra natura profonda, a prescindere che sia dentro o fuori di noi.
Grazie Gaia!
Serie, dimensioni variabili.
L’impasse della nostra cultura sembra dovuto al suo modo di isolare per conquistare, perdendo di vista l’amore per l’insieme.
Siamo plurali. In molti sensi. Nella nostra molteplicità organica e nella pluralità di identificazioni che ci abitano.
Veniamo però da una necessità storica di sommaria semplificazione riduzionista e dunque per far combaciare l’interiorità all’esteriorità individuale, ci riferiamo a noi stessi come se fossimo una sola personalità già compiuta. Niente rende più infelici che negarsi la libertà del cambiamento.
Io siamo, di cui propongo solo una sorta di introduzione, esplora questa strada.
Il tutto che ci appartiene e al quale apparteniamo avendone presenza e latenza dentro di noi. Il nostro essere plurali e molteplici. Il nostro diritto a un contesto in cui sperimentare liberamente le nostre commistioni e sfaccettature, in un’idea di libertà in cui la piena espressione di ognuno ha e genera lo spazio che necessita.
Per uscire da una mentalità del limite e della divisione, in tutti i sensi.
L’altro vissuto come limite. Come nel vecchio adagio… eh eh, la mia libertà finisce dove inizia quella dell’altro. Un’idea statica e obsoleta che non funziona. Genera frustrazione e repressione. E soprattutto non rispecchia la fluidità dell’essere e della nostra natura, delle nostre variopinte personalità. Nega il cambiamento ed elogia una fissità che non collima con i nostri bisogni più reali.
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Quando riconosco che Io siamo, allora Noi sono. Io sono anche l'altro. Siamo un noi.
E l’altro diventa uno spazio uguale e diverso, paritario a prescindere dai dettagli delle sue caratteristiche specifiche. Una estensione della mia presenza in risonanza con essa. C’è flusso e una comunicazione alla pari. E dunque rispetto, dignità, diritti, libertà.
Siamo tutti in relazione e ciò che beneficia l’uno si ripercuote sull’altro. Così che tutti ottengano valore e riconoscimento. È una questione di mentalità e di comprensione delle ripercussioni di ciò che accettiamo per scontato del modo di pensare che abbiamo ereditato. Ancora una volta è una questione di consapevolezza e di linguaggio.
Io siamo = Noi sono.
In uno stato di flusso è possibile.
))
Io siamo. DANZA
Healing painting guidato dall’ombelico. Serie io siamo.
Pigmento e resina, 50x50cm, 2023
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Da ragazzina mio padre diceva sempre “Non sei l’ombelico del mondo!” Alludendo a un modo tolemaico di vedere l’universo in cui tutto ruotava intorno a me. Con mio sommo senso di inspiegabile ingiustizia, tristemente accettavo la cosa… allora non è un mondo per me, sarà un mondo per gli altri… è quello che probabilmente, emotivamente, mi sono detta. E così è stato.
Inestimabile la mia sorpresa nel constatare che dipingendo con la guida dell’ombelico sono stata condotta al Noi. Io siamo. E adesso mi dico… ma certo! In quest’ottica ognuno è il centro del mondo!! Lo siamo tutti! E così funziona. Così può funzionare una cultura del rispetto e della cura in linea con la nostra natura profonda, a prescindere che sia dentro o fuori di noi.
Grazie Gaia!