opera
404. FUTURE NOT FOUND
categoria | Altro |
soggetto | Figura umana |
tags | FIBER, FIBERART, TEXILE, FABRIC, AI |
base | 70 cm |
altezza | 70 cm |
profondità | 10 cm |
anno | 2025 |
ASSEMBLAGGIO TESSILE SU T-SHIRT, STAMPA; CUCITURA MANUALE DI TESSUTI RICICLATI, ELEMENTI IMBOTTITI (soft sculpture)
Siamo in grado di sviluppare soluzioni in un mondo di conflitti, cambiamenti climatici e disuguaglianze? Il gesto è una domanda sospesa: crediamo davvero nel futuro? La possibile risposta è una T-Shirt bianca, caratterizzata da due polmoni rossi, viscerali, cuciti al petto. In basso, un prompt descrive l’opera come fosse generata dall’intelligenza Artificiale. In alto a sinistra, fasce di stoffa recitano “Believe in the future”; la parola “future”, tuttavia, è cancellata da una sbarra nera. Si esplicita, cosi, che la speranza è affidata alle tecnologie mentre la coscienza si assopisce. L’opera, pertanto, denuncia l’illusione della soluzione automatica e porta a una riflessione sul senso dell’arte e dell’autenticità in una stagione dominata dagli algoritmi. Mentre siamo a domandarci se questo pianeta, se la nostra presenza qui possa avere futuro (il tempo è rappresentato dai polmoni che simboleggiano il respiro collettivo) e impiegare le nostre forze per un cambio di rotta radicale, il futuro è già presente e già in atto, ed è inudibilmente quello tecnologico. L’opera cosi, diventa essa stessa una sfida, piegando la tecnologia alla riflessione collettiva. Il visitatore potrà riportare il prompt su qualsiasi app di IA e ricavarne un’opera affine o identica a quella esposta.
Siamo in grado di sviluppare soluzioni in un mondo di conflitti, cambiamenti climatici e disuguaglianze? Il gesto è una domanda sospesa: crediamo davvero nel futuro? La possibile risposta è una T-Shirt bianca, caratterizzata da due polmoni rossi, viscerali, cuciti al petto. In basso, un prompt descrive l’opera come fosse generata dall’intelligenza Artificiale. In alto a sinistra, fasce di stoffa recitano “Believe in the future”; la parola “future”, tuttavia, è cancellata da una sbarra nera. Si esplicita, cosi, che la speranza è affidata alle tecnologie mentre la coscienza si assopisce. L’opera, pertanto, denuncia l’illusione della soluzione automatica e porta a una riflessione sul senso dell’arte e dell’autenticità in una stagione dominata dagli algoritmi. Mentre siamo a domandarci se questo pianeta, se la nostra presenza qui possa avere futuro (il tempo è rappresentato dai polmoni che simboleggiano il respiro collettivo) e impiegare le nostre forze per un cambio di rotta radicale, il futuro è già presente e già in atto, ed è inudibilmente quello tecnologico. L’opera cosi, diventa essa stessa una sfida, piegando la tecnologia alla riflessione collettiva. Il visitatore potrà riportare il prompt su qualsiasi app di IA e ricavarne un’opera affine o identica a quella esposta.