Nato nel 1974, residente nel pescarese, sono autodidatta e gli studi effettuati sono stati di tutt'altra direzione essendomi laureato in Economia.
Dopo un primo periodo dedicato alla scultura c'è stato un prolungato fermo durato quasi vent'anni. Dal dicembre 2014 ho ripreso con le "due dimensioni" per motivi di tempo e di spazio, tralasciando la scultura e dedicandomi alla realizzazione di quadri in acrilico, producendo in oltre 500 lavori in cinque anni circa.
Amo dipingere paesaggi astratti ma nell'ultimo periodo mi sto spingendo a dipingere anche volti di persone sia immaginarie che realmente esistenti.
Per me la pittura è "bloccare il tempo" il quel momento esatto; un mio quadro è spesso un ricordo sbiadito e quindi i miei lavori sono "consumati, erosi dal tempo". A volte oggetto dei miei dipinti sono scorci di muri anch'essi erosi dal tempo, con muschi e funghi che - nel tempo - crescono sulla superficie.
Il tempo che passa inesorabilmente è il tema principale dei miei lavori.
Venendo da una bellissima esperienza con la manipolazione dell'argilla, adoro la scultura, la terza dimensione, il senso del tatto ed i miei quadri sono spesso caratterizzati da rilievi ben percepibili sia al tatto che ad occhio nudo.
BREVE CENNO SULLA TECNICA RECENTE
Non ho seguito studi artistici o accademici, sono laureato in Economia e Commercio, pertanto la tecnica che adotto è il frutto della mia personale e continua ricerca.
In questo periodo mi sono soffermato su una tecnica che eseguo riciclando la carta, prevalentemente da ufficio (fatture, bilanci, ricevute, scontrini, F24, buste paga, bollette, business plan, ecc.) carta che anziché mandarla al macero, la sminuzzo e la utilizzo per i miei lavori.
Con tale tecnica la figura prende forma distanziandosi: più ci si allontana dal quadro, meglio si distingue la figura. E’ come se questa tecnica rimandasse alla condizione del "presbite" per essere apprezzata.
Vista da vicino, invece, vi è la possibilità di divertirsi a ricercare la parola più particolare scritta in ciascun pezzettino di carta: è possibile leggere parole come "cliente", "amministrazione", "scaduto", "bolletta", "pagamenti", ecc. insomma vista da vicino questa tecnica consente di fare un tuffo nella vita quotidiana.
Durante la quarantena obbligatoria causa COVID-19, avendo terminato tutte le scorte da riciclare di carta nel formato A4, ho iniziato a sminuzzare tutta la carta presente in casa, ormai considerata “rifiuto”. Così gli ultimi lavori presentano una maggiore consistenza e matericità dovuta alla presenza di carta meno delicata del semplice foglio A4. La carta da imballaggio presente nei prodotti acquistati e consumati nella vita quotidiana, si ripresenta sotto altra forma, evitando la discarica: contenitori della pasta, della farina, delle scatolette di tonno, del dentifricio (anche se leggermente plastificate, vanno bene ugualmente), dei farmaci, dei gelati, dei volantini pubblicitari, ecc.
Dopo un primo periodo dedicato alla scultura c'è stato un prolungato fermo durato quasi vent'anni. Dal dicembre 2014 ho ripreso con le "due dimensioni" per motivi di tempo e di spazio, tralasciando la scultura e dedicandomi alla realizzazione di quadri in acrilico, producendo in oltre 500 lavori in cinque anni circa.
Amo dipingere paesaggi astratti ma nell'ultimo periodo mi sto spingendo a dipingere anche volti di persone sia immaginarie che realmente esistenti.
Per me la pittura è "bloccare il tempo" il quel momento esatto; un mio quadro è spesso un ricordo sbiadito e quindi i miei lavori sono "consumati, erosi dal tempo". A volte oggetto dei miei dipinti sono scorci di muri anch'essi erosi dal tempo, con muschi e funghi che - nel tempo - crescono sulla superficie.
Il tempo che passa inesorabilmente è il tema principale dei miei lavori.
Venendo da una bellissima esperienza con la manipolazione dell'argilla, adoro la scultura, la terza dimensione, il senso del tatto ed i miei quadri sono spesso caratterizzati da rilievi ben percepibili sia al tatto che ad occhio nudo.
BREVE CENNO SULLA TECNICA RECENTE
Non ho seguito studi artistici o accademici, sono laureato in Economia e Commercio, pertanto la tecnica che adotto è il frutto della mia personale e continua ricerca.
In questo periodo mi sono soffermato su una tecnica che eseguo riciclando la carta, prevalentemente da ufficio (fatture, bilanci, ricevute, scontrini, F24, buste paga, bollette, business plan, ecc.) carta che anziché mandarla al macero, la sminuzzo e la utilizzo per i miei lavori.
Con tale tecnica la figura prende forma distanziandosi: più ci si allontana dal quadro, meglio si distingue la figura. E’ come se questa tecnica rimandasse alla condizione del "presbite" per essere apprezzata.
Vista da vicino, invece, vi è la possibilità di divertirsi a ricercare la parola più particolare scritta in ciascun pezzettino di carta: è possibile leggere parole come "cliente", "amministrazione", "scaduto", "bolletta", "pagamenti", ecc. insomma vista da vicino questa tecnica consente di fare un tuffo nella vita quotidiana.
Durante la quarantena obbligatoria causa COVID-19, avendo terminato tutte le scorte da riciclare di carta nel formato A4, ho iniziato a sminuzzare tutta la carta presente in casa, ormai considerata “rifiuto”. Così gli ultimi lavori presentano una maggiore consistenza e matericità dovuta alla presenza di carta meno delicata del semplice foglio A4. La carta da imballaggio presente nei prodotti acquistati e consumati nella vita quotidiana, si ripresenta sotto altra forma, evitando la discarica: contenitori della pasta, della farina, delle scatolette di tonno, del dentifricio (anche se leggermente plastificate, vanno bene ugualmente), dei farmaci, dei gelati, dei volantini pubblicitari, ecc.