Andrea Felice Art e Design

Pittore
Roma
Foto del profilo di Andrea Felice Art e Design
Andrea Felice (1961) è Artista, Videoartsta e Architetto
Il percorso prende avvio dalla fine degli anni ottanta, nel 1991 con una personale alla Galleria l’Ariete di Roma, nel 1995 partecipa alla Collettiva Presenza Inside - Progetto Europa 95, curata da Forum Interart Roma, a cui seguono altre mostre dal 2001 al 2011. Nel 2011 espone a Londra nella mostra Art Italy con la New Artemisia Gallery. Nel 2012 a Bergamo riceve un premio con l’opera Presenze al Concorso G. B. Moroni - La mia libera espressione. Partecipa, come giurato nel 2012, alla 3° edizione de Il sapere delle Mani a Nazzano (RM). Nello stesso anno è presente alla XII° Edizione di Terra-Arte in Irpinia e alla manifestazione Mad Vieste Festival. In questo periodo realizza tenutesi a Roma due personali: Fantacity, al Complesso dei Dioscuri al Quirinale, e Cuore che batte su Roma eterna al DAI Studio, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali del Comune di Roma e dell’Ordine degli Architetti. Da novembre 2012 ad aprile 2013 realizza a Berlino la personale Mondi del Terzo millennio presso la Sala Hoffmann del Plus Berlin. Sul finire dell’anno a Milano riceve il Premio della Critica d’Arte nella XXIV edizione del Premio delle Arti Premio della Cultura. Sempre nel 2012 il Mediamuseum di Pescara ospita la personale Fantacity.  Nel 2013 presso la Galleria d’arte Spazio Tadini di Milano, partecipa a Save My Dream, iniziativa umanitaria realizzata per il Comune di Lampedusa. L’anno seguente, 2014, è impegnato al DAI Studio di Roma nella quarta collettiva Now#4. Da novembre 2015 a maggio 2016 è tra gli artisti che espongono al MACRO di via Nizza alla mostra EGOSUPEREGOALTEREGO - Volto e Corpo Contemporaneo dell’Arte.  Nell’ottobre 2016 espone alla Casa dell’Architettura presso l’Acquario Romano nel corso della Collettiva Architetti Artisti. A novembre 2016, nell’ambito di ARTISSIMA 2016, a Torino, realizza la personale A Trip to Fantacity – L’Arte di Essere Felice presso la Little Nemo Art Gallery. Sul finire dell’anno a Milano è tra gli artisti che espongono presso la UNCommon alla mostra Digital Frame e a Roma interpreta insieme ad altri 32 artisti visivi I 33nomi di Dio di Marguerite Yourcenar, con la realizzazione del volume donato a Papa Francesco, curato dal “Centro Antinoo per l’Arte – Archivio Marguerite Yourcenar”. A marzo 2017 a Roma, presso lo Shoow-Room Lo Cascio Arredamenti partecipa alla Collettiva Architetti Artisti curata da Aloa Associazione Ordine Architetti Roma. Ad ottobre 2017 partecipa alla seconda edizione di RAW Rome Art Week curando presso il suo studio d’arte Il Pensatoio una performance, uno dei 100 eventi della manifestazione. A novembre è inserito all’interno dei 100 artisti nell’Asta-Evento presso la Bertolami Fine Arts ed espone alla Casa dell’Architettura presso l’Acquario Romano nel corso della Collettiva Architetti Artisti. A maggio è inserito nella 51° Asta Little Nemo – Arte/Fumetto Omaggio a Micheluzzi a Torino. Da giugno a novembre 2018 a Palermo, partecipa alla mostra internazionale «Nature is viral» Paradise lost artists support the green world – durante Manifesta 12 biennale europea di arte contemporanea itinerante presso Palazzo Scavuzzo Trigona. In ottobre 2018 partecipa alla terza edizione di RAW Rome Art Week curando una performance presso il suo studio d’arte Il Pensatoio uno dei 200 eventi della manifestazione. A novembre espone alla Casa dell’Architettura presso l’Acquario Romano nel corso della Collettiva Architetti Artisti, A febbraio 2019 partecipa alla 15° Mostra Mercato d’Arte Moderna e Contemporanea – Arte Genova 2019. A marzo 2019 partecipa alla collettiva “Venticinque anni di promozione culturale” presso la Galleria SATURA a Genova e in giugno ad Assisi, partecipa all’Ottavo Concorso di Arte Pittorica MANINI Prefabbricati Libera l’Arte. Da marzo a ottobre 2019 realizza a Firenze la personale Il Presente Immaginario presso il Plus Florence. Ad Aprile 2019, a Milano, partecipa alla collettiva, evento fuori salone Salone del Mobile–Milano 2019 Le Ragioni del Presente. A Giugno 2019, riceve Il Premium International Florence Seven Stars, alla pittura, a Firenze. In Roma, a Luglio 2019, partecipa alla terza edizione Vissi d’arte – L’opera Lirica, Gli Artisti, La Scuola, presso la sede di San Salvatore in Lauro e partecipa, come giurato alla 1° edizione del Premio Contemporary RomeART2019 – Mostra internazionale Arte Contemporanea. In ottobre 2019 partecipa alla quarta edizione di RAW Rome Art Week svolgendo l’Open Studio presso Il Pensatoio uno dei 300 eventi della manifestazione. A novembre partecipa a Paratissima Torino 2019, con una sua personale Fantaworld, e inizia la sua produzione di gadgets con le sue opere e partecipa, come giurato alla 2° edizione del Premio Contemporary RomeART2019 – Mostra internazionale Arte Contemporanea. A dicembre partecipa e riceve un premio, alla collettiva “SaturARTE2019 – 24° Concorso Nazionale d’Arte Contemporanea” presso la Galleria SATURA a Genova, presso lo Studio d’Arte Andrea Felice Art&Design, la personale “Felice Fortunato Natale – Anno nuovo”. Da aprile 2020 in poi, ha curato una serie di rubriche online di arte e comunicazione su design, cinema, architettura, arte contemporanea, invitando ad intervenire personaggi della cultura, architetti, design, registi, curatori d’arte, Fisici quantistici, sulla sua pagina Facebook andreafeliceartist, in particolare “Fare Arte Insieme”, “Art Talk” e “Opere da Ascoltare”. In ottobre 2020 partecipa alla quinta edizione di RAW Rome Art Week svolgendo l’Open Studio presso Il Pensatoio uno degli oltre 300 eventi della manifestazione. A ottobre 2020 realizza la personale “Fantacity. La Città ideale” presso il Castello di Vigevano. A novembre 2020 vince il premio per il video-arte “Down in the Hole20” al Laundromat Art Space e al Doral Contemporary Art Museum di Miami.  A gennaio 2021 ha partecipato alla manifestazione "Leonardo e Raffaello-il Genio e la Grazia". A febbraio 2021 partecipa alla XVIII edizione del premio OpenArt 2021 ed è vincitore del secondo premio alla pittura. Da marzo 2021 in poi, ha curato una serie di rubriche online di arte e comunicazione su design, cinema, architettura, arte contemporanea, invitando ad intervenire personaggi della cultura, architetti, design, registi, curatori d’arte, sulla sua pagina Facebook andreafeliceartist, in particolare “Don’t Stop Art!”. A luglio presso la galleria monogramma a Roma, realizza la personale “La Divina Commedia dell’Arte ideale” e a Palazzo Colonna partecipa alla collettiva “Sfumature Armoniche” a cura di Elisabetta La Rosa; a settembre, a Sydney, partecipa alla collettiva “OVERSEAS” presso la galleria AAD art gallery Sydney curata dalla galleria monogramma arte contemporanea e ad Aquileia alla collettiva “Vissi d'Arte ... l'opera lirica, gli artisti, la scuola” presso la Piccola Pinacoteca. Ad ottobre partecipa alla XIII Florence Biennale dal titolo “Eternal Feminine – Eternal Change”, alla Collettiva di Palazzo Rospigliosi Colonna di Zagarolo curata da Purificato/Zero; partecipa alla sesta edizione di RAW Rome Art Week svolgendo l’Open Studio presso Andrea Felice Art & Design, partecipa alla Collettiva CAI21 a Casagiove (SA) presso il Quartiere Militare Borbonico e presso le Terme di Telese (SA).
La Lingua di Andrea Felice: 

In questa sezione esprimerò alcuni elementi distintivi ed originali del mio lavoro artistico:  «L' arte pittorica e un'arte di pensare». Questa decifrazione più logica dell’arte di René Magritte che finisce per deviare la prospettiva analitica del proprio fare arte dall’occhio verso il pensiero, è uno dei punti di partenza del mio pensiero artistico. Riguardo al pensare per immagini Magritte indica l’attraversamento: «I miei quadri sono pensieri visibili» e «dipingere significa far vivere il mio pensiero». Il parallelo con la sua arte è la convergenza più specifica per determinare meglio la mia arte e il mio linguaggio creativo, insieme rappresentare proprio l’altro lato evolutivo della creazione di quel «pensiero dell’arte attraverso ii pensiero» teorizzata e operata anche da Marcel Duchamp in contemporanea con Magritte, insomma una sorta di arte cerebrale giocata sui teoremi delle rappresentazioni e sulle sublimi elucubrazioni della mente. Per meglio esprimere questo pensiero, come concetti/immagini, modificati e ribaltati per paradosso, tramite i quali la logica deraglia proprio per eccesso di logica, posso fare riferimento al quadro del 2020, "I Figli dell’Invasione", dove un’astronave molto vintage (è in realtà una tazzina da caffè) sorvola minacciosamente la scalinata  di  Trinità dei Monti; infatti, i concetti/immagini che ho inserito nel quadro, sono spogliati di consequenzialità e dispersi nella fissità apparentemente ultimativa del racconto; immagini destituite dal simbolo e abbinate fra loro per sensibilità, concettualismi e non-sense. Altri fondamentali autori, ispiratori sono l'architetto incisore Giovan Battista Piranesi e uno dei più grandi autori  letterari  del novecento Carl Barks. Questi autori si innestano, nei miei lavori, in una storia iconografica deviata, tramite la storia dell’arte tout court ma anche la storia della cultura e dei media contemporanei, dal fascino per il passato  rivisto ea volte distrutto e con l'utilizzo di una tecnologia mediale molto raffinata, arte dei mass-media, dove il fattore "ⲁ", Giovan Battista Piranesi, vive e si confronta con ii "Ώ", Carl Barks, padre e architetto di quella grande illusione rappresentata da Paperopoli e dai paperi disneyani. Amo Giovanni Battista Piranesi, perché per me e forse l'antesignano della grafica Pop. I suoi lavori sono sinonimo di popolarità, per la grande capacità di comunicare il contenuto, suggestionare emotivamente l'osservatore, la volontà manifesta di porsi come documento critico nei confronti del reale; in altre parole, le sue incisioni di Roma barocca, possono commisurarsi alla sintassi del linguaggio dei cartoons (anch' esso presente nei miei lavori), convalidando la strada d'incontro  tra storia e futuro che persuade il mio progetto di arte illustrata sia nei quadri sia nei video-arte, da me prodotti. In gran parte delle mie opere, c’è un tema comune: il perturbante, utilizzato nell'accezione freudiana del termine, ossia la trasformazione di qualcosa che prima risultava noto, familiare, sia esso un oggetto, un edificio, un brano di città, in altro, in qualcosa che appare avulso, estraneo, inquietante. In gran parte delle figure presenti nei miei lavori, rappresento celebri opere di architettura, ma   come   rivisitate   dallo   sguardo del   Piranesi.  Queste immagini note, le decontestualizzo e le inserisco in contesti irreali e allucinati, diventando quegli elementi perturbanti, che trasmettono alla coscienza, segnali inquietanti, generando una sensazione di straniamento. Nei quadri cerco di comunicare questo pensiero: lo spirito dei tempi è morsa, tenaglia, ad esso non si sfugge, si possono però chiudere gli occhi e attraverso lo sguardo interiore, a volte esaltato e visionario, si  può immaginare una “fuga”  verso un passato che fu patria e giocare a lanciarsi a prefigurare un domani ignoto, forse anche inquietante. Per esempio, in " Porta sullo Spazio", il vero rudere non sono tanto i resti archeologici messi in primo piano del Portico di Ottavia, quanta il famoso "Gherkin" (cetriolo), il moderno grattacielo londinese di Norman Foster. Questa duplice tensione verso il passato e il futuro, solo in apparenza assurda e inconciliabile, che attraversa le mie opere, si nutre in prevalenza di memoria. Una memoria che rilegge e reinterpreta lacerti della storia, scegliendo con partigianeria quali rivisitare. Anche quando utilizzo la città di Roma, i suoi monumenti e le incisioni piranesiane, nel momento stesso in cui adopero questi input figurativi   iniziali,   perpetro  nei  loro  confronti   una  sorta  di  tradimento,   ossia  li  de-localizzo, proiettandoli in dimensioni temporali sfuggenti e inde finite. In questa visione c’è la mia professione di architetto e docente universitario di scenografia cinematografica, che fa emergere la mia idea di città, che ancor prima di essere una trama di strade e piazze, un tessuto  costituito da  vuoti e pieni, è anzitutto, un accumulo e sedimentarsi di memorie, reminiscenze atte a costituire la vera forza della città, la sua capacità aggregante. Perché il passato, anche se fisicamente trascorso, seguita comunque a persistere nel nostro DNA culturale, in quanto quest'ultimo, ha tratto origine proprio da quel passato. Altro input è ciò che ricavo dalla Pop Art. Suggestioni, cui non si dà tanto importanza al prodotto seriale destinato  alle masse,  nota dominante della  Pop, quanto  piuttosto è un  procedimento, una logica Pop, se mi si passa il termine, quello che adotto nelle mie opere. Intendo dire, che così come la Pop Art nel momento che assumeva immagini del grande consumo, effettuava un distanziamento dalle stesse,  cosi  nelle  mie opere  vi è uno spostamento  di  senso  delle  icone adoperate,  detto altrimenti, le immagini inserite si caricano di un diverso significato. Dissimile da quello detenuto dalle stesse figure nei loro contesti originari. Come quando, ad esempio, inserisco i personaggi di Zio Paperone, Paperino e Qui Quo Qua, nei quadri: "Prigioniero del Silenzio", "Schiavi degli Invisibili", "Invasori Silenziosi", ove i noti personaggi sono affrancati dal consueto messaggio ludico, a loro in genere connesso. Infatti, spogliati del loro cliché, le ideazioni di Disney/Barks non sono più le creature dei fumetti universalmente noti, si trasformano, invece, in "provocazioni  intellettuali". Mi spiego, si vedano ad esempio Zio Paperone e  Paperino nel Quadro "Pionieri dell'Infinito". I due, intendono evocare Platone e Aristotele de' “La scuola di Atene” di Raffaello. Calati nelle Carceri piranesiane, questo per dire che il sapere cosiddetto alto (e la Cultura tutta) ormai è svilito, non solo perché ridotto sempre più spesso a “motivetto orecchiabile” nella speranza  di  fare audience,  ma  soprattutto  perché è divenuto,  tale sapere,  di  una sconfortante inefficacia. In quanto, ormai, nella dominante società dello spettacolo, i filosofi non contano, al più sono solo degli incomprensibili "alieni", messi in una teca perché come tappezzeria fanno chic, ma del tutto inutili nella vita di ogni giorno. La realtà delle cose, quella che incrementa il numero degli spettatori e produce business, è quella indicata dal voyeurismo di Qui, Quo e Qua, che con malizia e cupidigia sbirciano la donna nuda posta dietro la grata. Un dato di fatto scandaloso, che dovrebbe almeno far riflettere. Ma che invece non interessa nessuno. Ultimo punto che vorrei descrivere è la tecnica utilizzata, maturata nel corso di oltre trenta anni di attività. La costruzione di un quadro segue un iter consolidato, replicato dallo schizzo iniziale, un bozzetto di piccole dimensioni realizzato su carta, che contiene già le ipotesi dimensionali. Schematizzata la visione generale dell'opera, inizia la ricerca iconografica delle immagini di Piranesi. Insieme a queste vengono selezionate altre figure, tratte da fonti iconografiche diverse, fotografie, fotogrammi di film, immagini di fumetti di Carl Barks, scenografie e layout di film di animazione o di fantascienza, illustrazioni che possono essere utilizzate durante il corso del lavoro. Le immagini selezionate acquisite ad alta risoluzione mediante scanner, sono reindirizzate dai software di modellazione 3D e assemblate in un layout digitale in cui sarà definita la dimensione finale del quadro. Con programmi specifici di ritocco fotografico si modificano le viste di Piranesi e si aggiungono le immagini scansionate. Le immagini ritoccate sono plottate su carta fotografica lucida o satinata o su cartoncino per aerografo, quindi, rielaborate manualmente con colori e tecniche diverse: acrilico, pennarelli, pastelli, ecoline, acquarelli. Scontornate a mano con un taglierino, tutte le parti della composizione, sono nuovamente  scansionate, prima di essere definitivamente incollate con colle viniliche e spray adesivi, per l'assemblaggio finale e montate al computer così da ottenere una immagine digitale del quadro originale, che e molto diverso, da un punto di vista concettuale, dal fotografare digitalmente il quadro una volta assemblato. La tecnica dell'assemblaggio, costituita da diversi passaggi ed elaborazioni grafiche, unita alla tecnologia digitalizzata ha ampliato moltissimo le mie possibilità artistiche di congegnare figurazioni improbabili, sconfinate nel mondo irreale e fantascientifico. Questa tecnica associata alla grafica di derivazione fumettistica, attiva in modo esponenziale la sensibilità creativa e mi rivela le regole per conseguire attitudini drammaturgiche nell’illustrazione delle scene. Il mio percorso rasenta sogni intergalattici cresciuti all'ombra dei racconti di Urania (collana di fantascienza dalla quale attingo per i titoli dei quadri), vibranti con le armoniche surreali dei decadenti mondi imperiali inscenati da Giovan Battista Piranesi. La luce radente, i cieli coperti, la scena allestita con un set cinematografico, caratterizzano le mie visioni proiettandole in una condizione atemporale in equilibrio tra alba e tramonto, passato e futuro.
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