Il mio percorso artistico parte dal 2015 con le prime opere della serie delle Anatomie Forzate. Il mio modo di espressione nasce, da subito, dal rapporto tra tecnica e concetto dove, a seguito dell'elaborazione di tematiche per lo più esistenzialiste, ho tentato di confrontarmi con una serie di interrogativi che da sempre mi hanno accompagnato nella condizione di essere umano. Un percorso di ricerca e di crescita, a volte spirituale, nel contrasto tra l'esistere e il vivere in un contesto sociale. La piccolezza della nostra conoscenza non ci permette di essere realmente esseri "giudicanti", non avendo tutti i dati, tutte le condizioni, per poter essere "giusti" nel nostro giudizio. Nonostante ciò lo facciamo con la presunzione dell'uomo vitruviano sentendoci al centro del mondo e giudicando il resto delle cose e degli esseri viventi. Le opere non sono legate esplicitamente ad una singola tecnica, perlopiù, ogni volta che inizio una produzione, parto dall'elaborazione di un concetto e sviluppo poi ogni opera in base al media di cui necessita la creazione stessa. Allo stesso tempo mi capita di utilizzare più spesso alcuni media come l'incisione, per la quale nutro un forte legame avendo un laboratorio di ricerca sulle tecniche sostenibili, e i media meccanici e informatici che utilizzo maggiormente per le installazioni interattive. Ritengo che questi ultimi media siano molto funzionali nella trasmissione di un rapporto uomo-opera a prescindere dai codici tradizionali di linguaggio. Spesso vengo identificato tra i New Media Artist in quanto le ultime opere appartengono prevalentemente a questo filone tecnico. Il mio fine, in tutto il percorso, è quello di condividere le domande che mi pongo cercando di trasmetterle tramite tecniche empatiche così che ogni fruitore possa sviluppare un proprio percorso di crescita personale, riflettendo su tematiche sulle quali non si era posto il problema di riflettere.