Dopo la maturità artistica frequenta l'Accademia di Belle Arti di Perugia e in quegli anni sperimenta una pittura informale la cui peculiarità è la trasparenza, sono tele di piccole e grandi dimensioni che si lasciano attraversare dalla luce naturale. Realizza le prime sculture aeree e opere ambientali una delle quali viene premiata nel 1988. Dai primi anni novanta compie una evoluzione concettuale dal colore del quadro tradizionale, alla purezza del materiale plastico con il quale realizza lamine o meglio definite 'diaframmi' plastici che recano all'interno solo segni di interventi minimali. La trasparenza e l’attraversamento di campo, costituiscono da sempre il nucleo fondante della ricerca. Le opere- installazione, vengono concepite come pause di silenzio, varchi aperti, interposti tra l’osservatore e il quotidiano, definiti sollecitazioni a cogliere ciò che convenzionalmente alla vista sfugge. Le trasparenze ottiche e mentali si fondono non per creare un luogo dell'immagine ma dell'immaginario, la transizione dell'oggettivo al soggettivo. Dal 1997 introduce nelle sue opere la luce artificiale (neon - led) e dal 2004 con l'opera dei Venti inizia un ulteriore percorso del 'vedere'. Una riflessione sulla Finestra definita un 'Quadrolimite' del visivo. Nascono le finestre contemporanee di paesaggio reali o immaginarie, dove è possibile scorgere linee di orizzonte e quelle storiche dedicate alle vedute dei grandi maestri del rinascimento. Del 2015 elabora il ciclo degli Spaziali dedicato alla mutevolezza dei segni che descrivono in una parte imprecisa del cielo traiettorie immateriali. Un ulteriore pensiero sull'attraversamento fisico-sensoriale e un ritorno seppur in minima parte al colore.
Dopo la maturità artistica frequenta l'Accademia di Belle Arti di Perugia e in quegli anni sperimenta una pittura informale la cui peculiarità è la trasparenza, sono tele di piccole e grandi dimensioni che si lasciano attraversare dalla luce naturale. Realizza le prime sculture aeree e opere ambientali una delle quali viene premiata nel 1988. Dai primi anni novanta compie una evoluzione concettuale dal colore del quadro tradizionale, alla purezza del materiale plastico con il quale realizza lamine o meglio definite 'diaframmi' plastici che recano all'interno solo segni di interventi minimali. La trasparenza e l’attraversamento di campo, costituiscono da sempre il nucleo fondante della ricerca. Le opere- installazione, vengono concepite come pause di silenzio, varchi aperti, interposti tra l’osservatore e il quotidiano, definiti sollecitazioni a cogliere ciò che convenzionalmente alla vista sfugge. Le trasparenze ottiche e mentali si fondono non per creare un luogo dell'immagine ma dell'immaginario, la transizione dell'oggettivo al soggettivo. Dal 1997 introduce nelle sue opere la luce artificiale (neon - led) e dal 2004 con l'opera dei Venti inizia un ulteriore percorso del 'vedere'. Una riflessione sulla Finestra definita un 'Quadrolimite' del visivo. Nascono le finestre contemporanee di paesaggio reali o immaginarie, dove è possibile scorgere linee di orizzonte e quelle storiche dedicate alle vedute dei grandi maestri del rinascimento. Del 2015 elabora il ciclo degli Spaziali dedicato alla mutevolezza dei segni che descrivono in una parte imprecisa del cielo traiettorie immateriali. Un ulteriore pensiero sull'attraversamento fisico-sensoriale e un ritorno seppur in minima parte al colore.