Carmela Rizzuti

Fotografo
Palermo
Foto del profilo di Carmela Rizzuti
Carmela Rizzuti nasce a Palermo e fin da bambina disegna costantemente i suoi personaggi preferiti, scoprendo così il suo amore per l’arte, tanto da decidere di sperimentare la pittura presso il Liceo Artistico della sua città. A metà degli studi scopre la passione per la fotografia e frequenta così alcuni corsi di specializzazione, in particolare sul ritratto. Successivamente si diploma all’Accademia di Belle Arti di Palermo e quindi si trasferisce nel 2001 a Firenze per un corso triennale di restauro di dipinti su tela e tavola presso Palazzo Spinelli, seguito da altri corsi brevi sulla tecnica del restauro affreschi presso l’Istituto per l’Arte e il Restauro a Roma.
In questi anni continua a dipingere con uno stile iperrealista, scegliendo supporti sperimentali come il plexiglass per arrivare ad una resa “quasi fotografica” delle sue opere. Dal 2018 comincia a stampare i propri scatti su carta fine art hahnemühle e inizia la sua carriera dedicata alla fotografia digitale, incentrata sull’autoscatto come momento di ricerca, comprensione ed esteriorizzazione di sensazioni e idee, arricchendo le composizioni con diversi elementi di ispirazione, quali l’arte, l’architettura barocca, la natura, il mondo della moda.
Le fotografie di Carmela Rizzuti sono pubblicate da molte riviste specializzate a partire dal 1995 fino ad oggi; la prima esposizione personale risale al 2014 a Palermo, alla quale si sono susseguite numerose mostre, tra cui diverse Biennali sia in Italia che all'estero, presso il Museo Europeo d'Arte Moderna a Barcellona e la galleria Pintér di Budapest. Nell'anno 2022 è presente alla mostra collettiva Eternal Femininity presso il Museo Guttuso a Bagheria e il Museo di Palazzo Belmonte Riso a Palermo, alla collaterale della Biennale di Venezia organizzata dall'Artbox Expo, quindi all’Artexpo di New York e infine al festival dell'arte di Swissartexpo a Zurigo.
Le opere di Carmela Rizzuti comunicano con intensità e una particolare forza “attrattiva”, che fa entrare lo spettatore nell’opera immediatamente, trasportandolo in una spazio astratto e senza tempo, completamente nuovo, nel quale l’autoritratto non rappresenta più se stesso ma mille diverse figure ed emozioni.
“Un ritratto è sempre una traduzione di un sé che non potrà mai essere catturato”; l’artista racconta attraverso la propria immagine, di volta in volta, molte tematiche, a partire dalla figura femminile che diviene il fulcro della comunicazione, nel suo rapporto con l’esistenza, nella sua forza, nell’essere allegoria della natura e della vita stessa, nel rispecchiare le contraddizioni di oggi e al tempo stesso apparire come un’icona senza tempo.
Le fotografie di Carmela Rizzuti sembrano trasformarsi in opere dipinte che percorrono la storia dell’arte, dando nuova vita a frammenti del nostro patrimonio sia artistico che emotivo, dal rosso Tiziano dei manti, al bianco cerato di Canova, dai contrasti della Op art al velato barocco; la natura diviene abito con richiami ai pittori Preraffaeliti, per i quali l’aspetto atemporale si intreccia con la bellezza reale e un’atmosfera da sogno.
La composizione fotografica richiama anche l’arte del teatro, senza che siano necessari sfondo o palcoscenico, ma solo il corpo dell’artista; gli oggetti di scena divengono apparizioni e simboli chiave per la lettura e la comunicazione; vicini al surrealismo e con richiami al realismo magico ne completano una visione originale, rendendo gli autoscatti dell’artista unici e originali “racconti visivi”.
Nella ricchezza dei suoi lavori spiccano alcune serie di opere, tra cui quelle realizzate in bianco e nero, dove la figura femminile mostra due diversi aspetti del sé; trasformata da grandi petali bianchi che le fanno da corolla come un abito da sera, rappresenta il legame con la natura e il femminile, mentre il vento in un attimo pare poter tutto portare via, simbolo della fugacità della bellezza. In bianco e nero sono anche le fotografie di donne velate, che sembrano provenire dalle Madonne dipinte del Rinascimento, intrecciate alle radici culturali della donna come casta sposa; ma quei veli quasi trasparenti sono ricamati con fiori ed elementi della natura e la donna
ad occhi chiusi sembra respirare profondamente, superando le barriere e assaporando l’intensità della vita.
Un’altra serie è dedicata al “rosso assoluto”, con immagini raffinate, inedite e potenti che rispecchiano l’amore per la pittura; emblematica la donna come simbolo di bellezza, forza e passione, rappresentata di spalle, mentre sul dorso due fiori rossi di papavero ne rivelano la semplice fragilità. Tra questi lavori spicca una donna con un ombrello che dal suo interno ne illumina il volto e lascia cadere papaveri come pioggia leggera; è forse l’unico vero autoritratto dell’artista perché si racconta in una rappresentazione surreale e poetica, protetta e illuminata dall’arte.
Infine l’energia della vita e della natura esplodono nelle donne vestite di fiori dai colori intensi e sgargianti, che ne percorrono i capelli; ogni fiore ha un’altra valenza, oltre a quella decorativa e quella simbolica, in quanto sembra di sentirne il profumo, creando nell’osservatore una particolare sinestesia. A volte compaiono anche elementi del mondo animale che sembrano vegetali, come i coralli e le piume di pavone, con giochi cromatici sorprendenti.
Tutte le immagini fotografiche di Carmela Rizzuti, ricche di luce, di bellezza e di armonia, rivelano attraverso i colori dell’arte e della natura un’anima intensa e una poesia potente, che rapisce inevitabilmente lo spettatore.
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