Caterina Sbrana studia restauro all''Istituto Europeo delle Arti Operative di Perugia e si diploma all’Accademia di Belle Arti di Carrara in Pittura e Arti Visive. La sua ricerca, in bilico tra l'uso di materiali primordiali, le tecniche della tradizione e una visione contemporanea contaminata dalla tecnologia, indaga, attraverso l'immaginario geografico, gli spazi liminali in cui si incontrano natura e cultura, umano e non umano. La raccolta di tracce, residui, textures e il rapporto diretto con il paesaggio sono al centro del suo lavoro che si avvale di media diversi. Il segno delle capsule di papavero diventa un pixel naturale per comporre grandi mappe, oggetti e nature morte in ceramica registrano l'incontro tra il tempo umano e il tempo ciclico della natura mentre terre, succhi e pigmenti vegetali ottenuti da piante selvatiche e tintoree, che l'artista coltiva e raccoglie, diventano il materiale per dipingere paesaggi ispirati a visioni digitali.
E' co-fondatrice di Studio17 (2009, con Gabriele Mallegni), spazio multidiscplinare dedicato alle arti visive e al design.
Tra le mostre e i progetti ricordiamo: Eco-esistenze, forme del naturale e dell'artificiale, 2022, Ied Firenze in collaborazione con Palazzo Strozzi, a cura di D. Filardo, M.Margheri, MA Curiatorial Practice Ied; Imboscata, 2022, a cura di S.Cintelli, R. Morellet, E.Sauer, E. Vezzi, Bosco di Corniola, Empoli; Systemae Naturae, 2022, a cura di Anne Guillot, Palazzo Mazzone Alessi, Caltanissetta; Landmarks, a map for an inner geography, 2022, Studio, La Portineria progetti per l'arte contemporanea, Firenze; Sentieri di segni, 2022, a cura di Alessandra Scappini, Sincresis Arte, Empoli; XV Bienal Internacional Ceramica Artistica Aveiro, 2021; Aller Retour, 2020, 59 Rivoli, Rue de Rivoli, Parigi; The Curated Space, Five Figurative Artists in Florence, a cura di Arturo Galansino, 2015 Mall Galleries, Londra; Again!, 2015, Galleria Spazio Testoni Bologna; A Private Geography, 2012, Syracuse University in Florence, a cura di Paola Bortolotti; Osservazione della natura in stato di quiete, art as a material epiphany, 2012, Museo Marino Marini Firenze, a cura di Paola Bortolotti.
Nel 2018-2019 ha curato, insieme a Luca Carli Ballolla, Irene Balzani e Michela Mei, A più voci, un progetto della Fondazione Strozzi per le persone malate di Alzheimer e per chi se ne prende cura, nel 2022 sempre per A più voci , in occasione dell'Alzheimer fest, ha presentato il workshop L'insurrezione dei semi liberamente ispirato al testo di Giuliano Scabia.
E' co-fondatrice di Studio17 (2009, con Gabriele Mallegni), spazio multidiscplinare dedicato alle arti visive e al design.
Tra le mostre e i progetti ricordiamo: Eco-esistenze, forme del naturale e dell'artificiale, 2022, Ied Firenze in collaborazione con Palazzo Strozzi, a cura di D. Filardo, M.Margheri, MA Curiatorial Practice Ied; Imboscata, 2022, a cura di S.Cintelli, R. Morellet, E.Sauer, E. Vezzi, Bosco di Corniola, Empoli; Systemae Naturae, 2022, a cura di Anne Guillot, Palazzo Mazzone Alessi, Caltanissetta; Landmarks, a map for an inner geography, 2022, Studio, La Portineria progetti per l'arte contemporanea, Firenze; Sentieri di segni, 2022, a cura di Alessandra Scappini, Sincresis Arte, Empoli; XV Bienal Internacional Ceramica Artistica Aveiro, 2021; Aller Retour, 2020, 59 Rivoli, Rue de Rivoli, Parigi; The Curated Space, Five Figurative Artists in Florence, a cura di Arturo Galansino, 2015 Mall Galleries, Londra; Again!, 2015, Galleria Spazio Testoni Bologna; A Private Geography, 2012, Syracuse University in Florence, a cura di Paola Bortolotti; Osservazione della natura in stato di quiete, art as a material epiphany, 2012, Museo Marino Marini Firenze, a cura di Paola Bortolotti.
Nel 2018-2019 ha curato, insieme a Luca Carli Ballolla, Irene Balzani e Michela Mei, A più voci, un progetto della Fondazione Strozzi per le persone malate di Alzheimer e per chi se ne prende cura, nel 2022 sempre per A più voci , in occasione dell'Alzheimer fest, ha presentato il workshop L'insurrezione dei semi liberamente ispirato al testo di Giuliano Scabia.