La ricerca artistica di DaSca nasce dalla volontà di creare un equilibrio tra parti contrastanti: pieni e vuoti che si alternano, si rincorrono, si susseguono e in qualche modo convivono. C’è un alternarsi metaforico di superfici sempre teso alla ricerca di un’armonia materica tra liscio e ruvido, chiaro e scuro, che riporta le opere, seppur astratte, ad una dimensione più classica a livello compositivo. L’artista, lavorando con diversi materiali – ceramica, bronzo – crea surreali figure che si aggrovigliano nello spazio. La sua è un’indagine sulle varie possibilità di forma e materia; talvolta le sue opere scaturiscono dal bisogno di dar voce ai propri pensieri, al proprio vissuto, mentre in altre sembra riflettere su problematiche più universali. DaSca usa l’arte come pretesto per sollecitare riflessione ed introspezione, per esplorare nuove forme di convivenza, tra il sé e il sé e tra il sé e l’altro. Fare arte è come un rito sciamanico, una necessità spirituale o filosofica che muove da temi antichi e “fuori moda” : l’opera deve farci interrogare, deve essere introspezione; farci pensare di nuovo “chi siamo, dove andiamo e cosa vogliamo”.
CRITICA di Annalisa Perriello
Da Open Studio RAW-Rome Art WeeK 23 Ottobre 2018
CRITICA di Annalisa Perriello
Da Open Studio RAW-Rome Art WeeK 23 Ottobre 2018