Emanuele Barbagallo nasce a Roma il 21 marzo del 1986.
All'età di 19 anni, dopo aver conseguito la maturità scientifica, si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Roma. Quí frequenta con assiduità i corsi di Gianfranco Notargiacomo, Moreno Bondi e Giuseppe Modica, collaborando con due di loro anche come assistente. Il dialogo stabilito con questi maestri lo spinge e lo sostiene nella ricerca della propria identità. Anche il confronto con colleghi, amici e docenti di diverse discipline lo aiutano a sviluppare le doti ereditate dal nonno paterno, affermato pittore degli anni '60.
Nel 2010 si diploma in pittura con una tesi in Storia dell'arte ottenendo il massimo punteggio e la lode.
Alle porte di Roma, in uno studio immerso nella natura, inizia un periodo di forte sperimentazione che lo porta a superare ogni tipo di accademismo.
Il risultato di questo studio sono una serie di opere incentrate sull'asfalto urbano, interpretato in chiave contemporanea, esistenziale ed ascetica che diventano il caposaldo della sua proposta artistica. Nell'asfalto trova la soluzione per coniugare il realismo con l'astrazione, grazie alle geometrie del sistema segnico stradale. Tali opere verranno esposte in una mostra personale in occasione della XXXII edizione di Benevento Città Spettacolo, presso palazzo Paolo V.
Ciò che nei primi lavori controbilanciava l'asfalto, cioè il riflesso del cielo dipinto in estese pozze di resina, come in Asfalto(Cielo), in un secondo tempo cede il posto alla rappresentazione della condizione umana. E' questa infatti ad essere sospesa tra la grettezza dell'asfalto e l'entità divina.
Emanuele chiude il 2014 con una grande personale a Palazzo Sforza Cesarini a Genzano, dove espone l'intera produzione degli ultimi cinque anni.
Nel 2015 partecipa al Premio Insideart ed è segnalato dalla giuria, viene quindi selezionato fra gli otto artisti invitati ad esporre nel 2016 all' Università Luiss Guido Carli di Roma con delle personali tematiche. Alcune delle opere dell'artista vengono acquistate entrando a far parte della collezione permanente dell'ateneo.
In occasione del premio New York 2017 dell'ambasciata italiana,
realizza un progetto presentato dai curatori: Alberto d'Ambruoso, Giovanna dalla Chiesa e Carlo Maria Lolli Getti. Le opere in concorso sono: Cristiana, Musulmano, Ebreo e Ateo, in queste la figurazione si evolve con l'uso della nuova tecnologia della realtà aumentata. Come con il plexiglass i soggetti sono figure umane colte da una prospettiva aerea, ma in questo caso il focus è sul carattere spirituale, l'ortodossia di alcune ritualità è alterata da piccole sfumature formali, conseguenza del rapporto delle professioni religiose con la contemporaneità.
Nel 2019 sviluppa il progetto "A voi che sarete" destinato a coinvolgere svariati altri artisti, l'opera prima è Test a mento. L'intento è di esprimere le proprie convinzioni esistenziali senza la censura dell'essere opportuni quando si manifestano determinati contenuti che vanno un po' oltre la consuetudine della comunicazione dell'arte. Questo si attua in un' installazione con un monologo in realtà aumentata indirizzato non al pubblico ma ai propri figli, cosí da poter far leva sulla franchezza dell'intimità familiare. Il cemento armato in questa opera è il nuovo supporto della piú recente sperimentazione che si affianca alla produzione di asfalti. Il supporto diventa una parete su cui lasciare un testamento dell'eredità artistica che parte dall'omaggio del virtuosismo del periodo rinascimentale con la Madonna del prato di Giovanni Bellini e si proietta nell'arte povera, nel materico e informale, fino a Deposizione urbana, autoritratto dell'artista, che come dichiarato dalla locandina allude ad un futuro oltre il tempo.
Negli anni ha collaborato assiduamente con varie gallerie d'arte contemporanea della capitale con personali e collettive.
All'età di 19 anni, dopo aver conseguito la maturità scientifica, si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Roma. Quí frequenta con assiduità i corsi di Gianfranco Notargiacomo, Moreno Bondi e Giuseppe Modica, collaborando con due di loro anche come assistente. Il dialogo stabilito con questi maestri lo spinge e lo sostiene nella ricerca della propria identità. Anche il confronto con colleghi, amici e docenti di diverse discipline lo aiutano a sviluppare le doti ereditate dal nonno paterno, affermato pittore degli anni '60.
Nel 2010 si diploma in pittura con una tesi in Storia dell'arte ottenendo il massimo punteggio e la lode.
Alle porte di Roma, in uno studio immerso nella natura, inizia un periodo di forte sperimentazione che lo porta a superare ogni tipo di accademismo.
Il risultato di questo studio sono una serie di opere incentrate sull'asfalto urbano, interpretato in chiave contemporanea, esistenziale ed ascetica che diventano il caposaldo della sua proposta artistica. Nell'asfalto trova la soluzione per coniugare il realismo con l'astrazione, grazie alle geometrie del sistema segnico stradale. Tali opere verranno esposte in una mostra personale in occasione della XXXII edizione di Benevento Città Spettacolo, presso palazzo Paolo V.
Ciò che nei primi lavori controbilanciava l'asfalto, cioè il riflesso del cielo dipinto in estese pozze di resina, come in Asfalto(Cielo), in un secondo tempo cede il posto alla rappresentazione della condizione umana. E' questa infatti ad essere sospesa tra la grettezza dell'asfalto e l'entità divina.
Emanuele chiude il 2014 con una grande personale a Palazzo Sforza Cesarini a Genzano, dove espone l'intera produzione degli ultimi cinque anni.
Nel 2015 partecipa al Premio Insideart ed è segnalato dalla giuria, viene quindi selezionato fra gli otto artisti invitati ad esporre nel 2016 all' Università Luiss Guido Carli di Roma con delle personali tematiche. Alcune delle opere dell'artista vengono acquistate entrando a far parte della collezione permanente dell'ateneo.
In occasione del premio New York 2017 dell'ambasciata italiana,
realizza un progetto presentato dai curatori: Alberto d'Ambruoso, Giovanna dalla Chiesa e Carlo Maria Lolli Getti. Le opere in concorso sono: Cristiana, Musulmano, Ebreo e Ateo, in queste la figurazione si evolve con l'uso della nuova tecnologia della realtà aumentata. Come con il plexiglass i soggetti sono figure umane colte da una prospettiva aerea, ma in questo caso il focus è sul carattere spirituale, l'ortodossia di alcune ritualità è alterata da piccole sfumature formali, conseguenza del rapporto delle professioni religiose con la contemporaneità.
Nel 2019 sviluppa il progetto "A voi che sarete" destinato a coinvolgere svariati altri artisti, l'opera prima è Test a mento. L'intento è di esprimere le proprie convinzioni esistenziali senza la censura dell'essere opportuni quando si manifestano determinati contenuti che vanno un po' oltre la consuetudine della comunicazione dell'arte. Questo si attua in un' installazione con un monologo in realtà aumentata indirizzato non al pubblico ma ai propri figli, cosí da poter far leva sulla franchezza dell'intimità familiare. Il cemento armato in questa opera è il nuovo supporto della piú recente sperimentazione che si affianca alla produzione di asfalti. Il supporto diventa una parete su cui lasciare un testamento dell'eredità artistica che parte dall'omaggio del virtuosismo del periodo rinascimentale con la Madonna del prato di Giovanni Bellini e si proietta nell'arte povera, nel materico e informale, fino a Deposizione urbana, autoritratto dell'artista, che come dichiarato dalla locandina allude ad un futuro oltre il tempo.
Negli anni ha collaborato assiduamente con varie gallerie d'arte contemporanea della capitale con personali e collettive.