Resurgence
The Resurgence series marks a crucial moment in my artistic research: the first exploration of the relationship between human body and color. Born as a bridge between my previous black and white work and more mature chromatic research, this series represents a true rebirth of my visual language.
In Resurgence, color is not decoration but revelation. Each hue applied to the body becomes an instrument to unveil new emotional geographies, transforming anatomy into a territory of communication that begins to transcend physical boundaries. It is here that I first began to understand how color could become universal language.
Working as both photographer and model of my works, I experimented for the first time with the transformative power of color applied directly to human form. Each shot becomes an exploration of how colored light can reveal invisible aspects of being, opening new expressive possibilities that would later find full maturation in subsequent research.
Resurgence represents the moment when my body became a laboratory of chromatic experimentation, where each tested color opened new paths toward that search for the universal that characterizes all my work. It is the series of discovery, of the courage to abandon the safety of black and white to explore new expressive territories.
In Resurgence, color is not decoration but revelation. Each hue applied to the body becomes an instrument to unveil new emotional geographies, transforming anatomy into a territory of communication that begins to transcend physical boundaries. It is here that I first began to understand how color could become universal language.
Working as both photographer and model of my works, I experimented for the first time with the transformative power of color applied directly to human form. Each shot becomes an exploration of how colored light can reveal invisible aspects of being, opening new expressive possibilities that would later find full maturation in subsequent research.
Resurgence represents the moment when my body became a laboratory of chromatic experimentation, where each tested color opened new paths toward that search for the universal that characterizes all my work. It is the series of discovery, of the courage to abandon the safety of black and white to explore new expressive territories.
Il mio percorso artistico nasce dalla volontà di parlare dell'uomo in modo universale, utilizzando il corpo e il suo linguaggio come strumento di comunicazione che trascende tempo e culture. Come fotografa e modella delle mie opere, applico questa ricerca direttamente sul mio corpo, creando un dialogo continuo tra osservatore e osservato.
La mia pratica si è evoluta da una fotografia tradizionale verso un approccio che cerca di eliminare il contingente per raggiungere l'essenza. Come scrivo nei miei appunti: "via tutto: via il colore, la pelle, il viso, le emozioni forti provate" per arrivare a "quello che rimane dopo", quando l'io se ne va e appare l'universale.
Il mio processo creativo si basa sull'osservazione del corpo come linguaggio universale, ma soprattutto sul momento in cui "ho esaurito le idee, quando non so cosa fare" - è proprio in questi spazi di vuoto che emerge qualcosa di autentico. "È lì che il mondo prende una forma diversa, che si svela qualcosa e si spezza qualcosa."
Ho esposto in spazi prestigiosi come Art-Icon (Parigi), Palacio de Lombillo (L'Avana), PhotoLondon, e presso gallerie come Ghiggini Gallery, PAM Museum, Fondazione Matalon. I miei lavori hanno ricevuto riconoscimenti internazionali, tra cui il Bronzo al Paris Photo Prize 2021 e il Premio della Critica alla Biennale di Genova 2017.
Il mio obiettivo è creare un linguaggio visivo che parli direttamente all'essenza umana, oltre le contingenze del tempo presente, verso quella dimensione eterna che ci rende profondamente umani.
Cerco il nocciolo, il nucleo di quello che ci rende uguali, quello che è così profondamente radicato nell'essere umano da non cambiare mai. È questa la mia ricerca: arrivare all'Uomo che è dentro di noi.
La mia pratica si è evoluta da una fotografia tradizionale verso un approccio che cerca di eliminare il contingente per raggiungere l'essenza. Come scrivo nei miei appunti: "via tutto: via il colore, la pelle, il viso, le emozioni forti provate" per arrivare a "quello che rimane dopo", quando l'io se ne va e appare l'universale.
Il mio processo creativo si basa sull'osservazione del corpo come linguaggio universale, ma soprattutto sul momento in cui "ho esaurito le idee, quando non so cosa fare" - è proprio in questi spazi di vuoto che emerge qualcosa di autentico. "È lì che il mondo prende una forma diversa, che si svela qualcosa e si spezza qualcosa."
Ho esposto in spazi prestigiosi come Art-Icon (Parigi), Palacio de Lombillo (L'Avana), PhotoLondon, e presso gallerie come Ghiggini Gallery, PAM Museum, Fondazione Matalon. I miei lavori hanno ricevuto riconoscimenti internazionali, tra cui il Bronzo al Paris Photo Prize 2021 e il Premio della Critica alla Biennale di Genova 2017.
Il mio obiettivo è creare un linguaggio visivo che parli direttamente all'essenza umana, oltre le contingenze del tempo presente, verso quella dimensione eterna che ci rende profondamente umani.
Cerco il nocciolo, il nucleo di quello che ci rende uguali, quello che è così profondamente radicato nell'essere umano da non cambiare mai. È questa la mia ricerca: arrivare all'Uomo che è dentro di noi.