Enrico De Santis

Photographer
Milan
Profile picture of Enrico De Santis

EXOCALIES BY ENRICO DE SANTIS

The word Exocalia is derived from the Greek prefix éxō «outside», combined with the adjective kalòs «beautiful». It expresses the artistic attitude to make Beauty come out, and represents the power to bring Beauty within us.
The Exocalies are artworks composed of photographs inserted in ancient doors, old ladders, window frames or pieces of boats. These components are retrieved and regenerated by the hands of the author, and are an important part of the whole artwork, not delimiting it, but linking to other dimensions.
The Exocalies are clefts that break through walls, they are always open doors that nourish the soul. They are also complaints, "windows open to the world” that slam before our eyes, the beauty of Nature to be preserved.
The Exocalies represent a talented example of Circular Economy applied to Art. A synthesis between the philosophy of reuse and the evocative photographs of this great author.
Each work is authentic, unique and unrepeatable, certified as such. Far from the virtual world and NFT. Non Fungible Tokens are superfluous where the impossibility of replication is given by the very materiality of the works, which in this case are composed of author photographs inserted into unique pieces of recovered wood that have their own history.
Each Exocalia is in fact accompanied by a certificate of authenticity which formally certifies its evident material uniqueness.

NEXUS

NEXUS+
ENRICO DE SANTIS, nato a Roma il 26 giugno 1970, è uno dei maggiori fotoreporter italiani.
Laureato in Giurisprudenza alla Sapienza di Roma, insegna fotogiornalismo all’Università Statale di Milano e comunicazione visuale presso la Rcs Business School. Attualmente è docente di intermediazione visuale alla Società Umanitaria di Milano.
I suoi corsi insegnano a leggere le immagini, a conoscere le regole della comunicazione visiva, a sviluppare progetti coerenti ed efficaci, a produrre immagini che raggiungono l'obiettivo rispettando le proprie vocazioni e valorizzando le proprie attitudini.
È critico aggiunto della Apexart di New York e fotografo di riferimento degli Experience del mensile DOVE Viaggi. È una delle grandi firme della prestigiosa rivista fotografica, Città.
I suoi reportage raccontano gli eroi che combattono la Ndrangheta, i territori sottratti alla Camorra, i danni ecologici della Texaco in Amazzonia, il riciclo dei rifiuti in Ecuador, la guerra per l’esistenza del Karabakh, le piantagioni di Roibos in Sud Africa, gli allevamenti di corallo alle Seychelles, o la salvaguardia degli Indios in Perù.
Ha realizzato molte puntate sulle bellezze nascoste in Italia per il settimanale Sette, dalle quali è nata la sua personale Portare alla Luce del 2019.
Dai reportage sulla missione del Cobat in Himalaya, è nata Dont Forget Nepal, la mostra fotografica più vista a Milano nell'anno del Expo 2015, e replicata nel 2021 alla Società Umanitaria di Milano
PREMI E RICONOSCIMENTI
✓ 6 Novembre 2023: l’opera “La Rosa nel Vento” è stata la fotografia aggiudicata con il prezzo più alto all'Asta benefica "Scatti per bene”, in triennale a Milano, nella quale sono state battute fotografie di grandi autori quali Gianni Berengo Gardin, Maurizio Galimberti, Francesco Jodice, Giorgio Lotti, Ugo  Mulas, Gabriele Basilico, Ferdinando Scianna, Oliviero Toscani.
✓ 8 Luglio 2023: Premio della Giuria assegnato all’opera “La Rosa nel Vento” - 5^ Biennale di Genova.
✓ 16 Ottobre 2022: menzione al Premio “Giusta Transizione” - EARTH FESTIVAL 2022 organizzato da ASVIS.
✓ 25 Maggio 2020: Selezionato dalla giuria di Lens Culture tra 60 fotografi migliori al mondo per il Critic's' Choice Contest 2020, con una foto di Piazza Duomo a Firenze durante il lockdown.
ESPOSIZIONI
Mostre personali:
✓ Dont Forget Nepal  - 2021 - Società Umanitaria, Milano
✓ Portare alla Luce - 2019 - Santa Maria alla Fonte - Naviglio Pavese, Milano
✓ Dont Forget Nepal - 2015 - Museo della Scienza e della Tecnologia, Milano
Mama Africa - 2014 e 2015 - Accademia Belle Arti d’Egitto, Roma
✓ La Basura Sirve - dal 2013 permanente - Casa della cultura, Arezzo
✓ Gioco Con Poco - 2009 - Palazzo Tursi, Genova
✓ Milano Bianco Neve - 2009 - Open Space, Milano
✓ Gioco Con Poco - 2008 - Biblioteca Provinciale, Bari
✓ Gioco Con Poco - 2008 - Villino medievale di Villa Torlonia, Roma
Mostre collettive:
Collezione Permanente-1758  Venice Art Studio-12/26 luglio2024, Venezia
International Art Contest 2024 - 9 maggio /15 giugno 2024 - Museo MIIT, Torino
✓ Arte in movimento – 22 maggio/8 giugno 2024 – BeDesign Week, Genova
✓ Immagini imaginarie – 10/22 maggio 2024 Museo MIIT, Torino
✓ ArteGenova 2024 - 16-18 febbraio 2024 - Fiera di Genova
✓ Artparma Fair 2023 - 30 settembre/2 ottobre e 6-7-8 ottobre 2023 - Fiera di Parma
✓ Il mare dentro - 16/27 settembre 2023 - Palazzo Stella, Genova
✓ Vienna Prize - 24 luglio/5 agosto 2023 - Galleria Steiner, Vienna
✓ Biennale di Genova - 8/22 luglio 2023 - Museo del Mare, Genova
✓ Ad Astra- Arte per una collezione - 5/17 maggio 2023 - Palazzo Stella, Genova
✓ A Tutta foto - 18 febbraio/4 marzo 2023 - Palazzo Stella, Genova
✓ WOW Worlds of Women - Trieste Photo Days 2022 - Palazzo Costanzi, Trieste
✓ Image New World, Art Save The Planet - 2019 - MIIT, Torino
✓ DonnaNatura - 2018 - Roma Art Space, Roma
✓ SimiliDifferenze - 2018 – Palazzo Comunale di Spoleto – Festival dei 2 Mondi
✓ Roma Biancaneve e i sette colli - 2014 - Palazzo del Louvre di Parigi e Arts District di Miami 
IL PROGETTO ESOCALIE
Le Esocalie sono opere d’arte composte da fotografie stampate su carta baritata o canvas di alta qualità, e inserite in vecchi infissi, frammenti di barche in legno, scale di legno o altre opere d’artigianato recuperate, restaurate e riutilizzate da Enrico De Santis, come elementi esterni delle stesse opere.
Il termine Esocalia o Exokalya, unisce il prefisso greco éxō «fuori» all’aggettivo kalòs «bello», e indica l’attitudine a far venire fuori la bellezza. La parola Escocalia esprime anche la capacità di portare la Bellezza che è fuori tra le mura dei nostri ambienti. “Sono opere che entrano e aprono squarci nei muri”.
Il termine Esocalia indica anche, simultaneamente, la parte più esterna (éxō) dell’opera, costituita dai pezzi recuperati, e il bello (kalòs) che evidenziano al loro interno, cioè le immagini bidimensionali. La simbiosi tra i due elementi è molto stretta, e l'upcycling , come atto anticonsumista, si lega bene al concetto di conservazione dell’ambiente, messaggio principale di queste opere. Le strutture di legno recuperate e rigenerate dall’autore non servono per delimitare le immagini, come semplici cornici, ma sono parte stessa dell’opera d’arte. Generano una sintesi unica con l’immagine che avvolgono. La forte materialità e il vissuto di questi elementi rinnovati rafforzano lo stretto legame che le foto hanno con la realtà e rendono queste opere uniche, come è attestato dal certificato d’autenticità che le accompagna.
La prima Esocalia, intitolata Donne di Mare, fu creata nel 2009 da Enrico De Santis. L’autore trovò su una spiaggia dell’Adriatico, in Puglia, l’anta di una porta della cella frigorifera di un vecchio peschereccio, con ancora le cerniere per la chiusura attaccate. Dopo averla trascinata per 5 km, ripulita e rinnovata, inserì al suo interno due fotografie scattate nel 2007 che rappresentano delle donne piegate intente a raccogliere molluschi durante la bassa marea sulla costa orientale di Zanzibar.
Nell'anno 2022, le Esocalie ottengono la menzione al Premio “Giusta Transizione”, EARTH FESTIVAL 2022 organizzato da ASVIS. A maggio 2023, le esocalie Maria d’AfricaDonne di Mare e Nero Paximadia, vengono inserite nella selezione ad Astra, arte per una collezione a cura di Satura Palazzo Stella, Genova.
Nel Luglio 2023, l’esocalia intitolata La Rosa nel Vento vince il premio della critica alla 5a Biennale di Genova  e risulta essere l’opera fotografica che raccoglie più fondi all’asta benefica Scatti Per Bene organizzata dalla Associazione CAF  in collaborazione con Aste Bolaffi e con la collaborazione pro bono di Sotheby's, svolta ad ottobre 2023 alla Triennale di Milano. Nelle Esocalie realizzate nel 2024, come Ipostasi, si esprime una denuncia maggiormente esplicita contro l’inquinamento, in altre come in Nexus, si evidenzia l’ingiusta distribuzione della ricchezza e l’estremo squilibrio sociale.
Sul numero 4/2024 di Italia Arte, in una lunga intervista, il critico Guido Folco racconta attraverso le parole di De Santis il Progetto Esocalie, il suo legame con Venezia e la presenza espositiva durante la Biennale 2024.
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