Luisa Turuani

Artist
Milan
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Statement

L’ironia caratterizza la pratica di Luisa Turuani, in cui ridicolo e grottesco, inquietante ed attraente si fondono insieme per creare un immaginario tanto distopico quanto verosimile. Attraverso un vocabolario di pixel e sintetizzazioni audio, l’artista offre una prospettiva tagliente con cui analizzare il presente.

L’artista in particolare riflette sul peso del tempo e sui tentativi umani di manipolare, gestire e consumare una dimensione, quella temporale, che nella contemporaneità è sempre più sfuggente e di difficile definizione; la sua pratica nasce quindi da una mancanza e dalla difficoltà di stare al passo con il tempo. Artista multidisciplinare, intreccia diversi tipi di media come la performance, il video, l’installazione, il disegno; il fattore unificante di mezzi espressivi così diversi si fonda sullo studio della natura del tempo. Considera infatti i suoi progetti come dei “dispositivi a tempo determinato”, ed è la loro precarietà e leggerezza a renderli simili a delle apparizioni.

Secondo l’artista il tempo è un materiale come il marmo, il legno, l’argilla; è così che lo scolpisce e lo maneggia con cura. È interessante il fatto che sia difficilissimo dare una definizione del tempo eppure è dentro ogni cosa, sopra, sotto, di fianco; si tenta costantemente di manipolare il tempo, ma è anche lui a plasmarci. Ciò che affascina l’artista è quindi la doppia natura tipica della dimensione temporale: da un lato, il tempo è indefinibile e immateriale; dall’altro, il tempo ha un peso, un volume, un colore, una flessibilità… in altre parole, ha un impatto enorme sull’vita umana perché ha il potere di determinarne l’esistenza. Pensare al “peso del tempo” è quindi un modo per riflettere sulla relazione tra la vita e la morte, sul momento in cui le cose, morendo, rivelano un’altra vita possibile. Se da un lato la sua ricerca svela – con stupore – le forme ovvie e familiari del quotidiano, dall’altro ne rivela i limiti effimeri e la loro irreversibile dissoluzione, proponendo un approccio poetico che agisce al di là del tempo e della materia.

 

Bio

Dopo aver completato gli studi in scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, Luisa Turuani (Milano, 1992) inizia a sperimentare le sue prime azioni performative nella dimensione urbana a contatto con il pubblico, spesso ignaro di essere parte fondamentale delle sue opere. Nata negli anni ’90, a cavallo tra l’era pre-digitale e quella dell’iperconnessione, l’artista concepisce i propri lavori fondendo l’aspetto materico a quello digitale, dando vita ad opere in continua trasformazione.

Nel 2022 vince l’Italian Council (Edizione 11), con il progetto di ricerca “1 secondo 1 grammo”. Il progetto è stato presentato in Italia e all’estero e ha coinvolto molteplici istituzioni, tra cui: Modo asbl (Bruxelles), La Rada (Locarno), OnCurating Project Space (Zurigo), l’Istituto Italiano di Cultura di Zurigo, Kuona Art Centre (Nairobi), Careof (Milano), il Museo Internazionale della Ceramica (Faenza), BAC (Berna).

Nel 2021 ha partecipato, tramite la piattaforma newyorkese Snark.art, alla prima mostra digitale di crypto art in Italia – Travel Diary - esponendo alcuni NFT tra cui GIF e MP4. Nel 2020, vince il Premio AccadeMibact e prende parte alla mostra Domani Qui Oggi, a cura di Ilaria Gianni, evento collaterale di Quadriennale 2020 presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma.

Recenti mostre personali e collettive includono: Dialogos Part Seven, SuperOtium, Napoli, 2023; Gaze Off, presso Wopart - Fiera di Lugano, Svizzera, 2022; Aspettando Ermanno Cristini, riss(e), Varese, 2022; Split step, Ex Macelli Civici, Milano, 2022; Un altro giorno felice, Casa Editrice SEM, Milano, 2022; Artagon Live, Villa Radet, Parigi, 2019; GQ-Passion for the path of art, a cura di Ilaria Bonacossa, Galleria Cardi, Milano, 2019; BienNoLo, Milano, 2019; Biennale UK Young Artists, Nottingham, UK, 2019; Non sto più nella pelle, Brescia, 2019; Vanno e vengono dalle mie mani, riss(e), Varese, 2018; Tirarsi fuori, Galleria P420, Bologna, 2017; Nel deserto cresce la ginestra, Galleria Renata Fabbri, 2015.

Ha partecipato a numerosi premi: ha vinto il Premio Speciale Arte Laguna: Villa Rechsteiner Residency (2022); Premio Opera Viva Barriera di Milano (2020), il Premio Combat (2019), il Premio O.R.A. (2019), il Premio Nocivelli (2018); è stata tra i finalisti del Premio Laguna (nel 2019 e nel 2022), del Premio Exibart (nel 2021 e nel 2022/23), del Premio Francesco Fabbri (2021), del Premio Arteam (2018), del Premio Cramum (2015).

Tra le residenze si ricorda: Dialogos Part Six, supportata dall’Istituto Italiano di Cultura di Nairobi, in collaborazione con Kuona Art Centre, Nairobi, Kenya, 2022; Synchronicity, Hangzhou, Cina, 2016.

I suoi lavori sono presenti in molteplici pubblicazioni: 1 second 1 gram (2023), recentemente aggiunto alla libreria dello Stedelijk Museum di Amsterdam, è un progetto supportato di Italian Council (2022); si ricorda anche: Camminare l’orizzonte: finestre, La Centrale Edizioni, 2023; Prossimamente, La Centrale Edizioni, 2023; 222. Artisti emergenti su cui investire, III Edizione, Exibart Edizioni, 2021; Domani Qui Oggi, a cura di I. Gianni, promosso da DGCC, in collaborazione con Quadriennale, stampato da Viaindustriae Publishing, 2020; BienNoLo, a cura di ArtCityLab, stampato da Postmedia Books, 2019.
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