OCCO

Artist
Montalcino
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Occo
Collages analogici con un irriverente sguardo sulle contraddizioni del nostro tempo
Stefania Sagliocco nasce a Pisa nel 1980. Laureata in Architettura, presso l'Universita' degli Studi di Firenze, fonda il suo Studio a partire dal 2015.
OCCOstudio e' un'officina creativa di ricerca estetica multidisciplinare : INTERNI+ LUCE + ARTE .
Queste discipline non sono prerogativa delle grandi citta'. A partire da questo presupposto apre la sua casa-atelier a Montalcino, nel cuore della Valdorcia - sito Unesco e Patrimonio dell'Umanita'- un luogo dedicato alla creativita' sul confine abitabile fra arte e architettura. L'approccio sartoriale distingue le sue creazioni di spazi interni residenziali, dove una sobria eleganza si combina con oggetti di design minimale e ricercato, il tutto inserito all'interno di layouts distributivi essenziali e dettati dalla funzionalita' del vivere.
Gli OCCO collages sono la spontanea declinazione del suo approccio progettuale in Architettura.
La grazie delle piccole cose deve riuscire a sopravvivere allo strapotere delle riproduzioni gigantografiche da parete. I Collages nascono come strumenti di rivincita del mondo dell'Arte sul grossolano e chiassoso mondo dell'Arredo, che continua invece a proporre soluzioni sensazionaliste di carte da parati industriali.
Gli OCCO collages sono anche gli antagonisti di coloro che ingannano la percezione dei propri “spettatori” con proposte di immagini renderizzate o post-prodotte.
La sovrapposizione degli strati - creati rigorosamente a mano, con cura e lentezza, con attenzione per la selezione dei materiali e delle priorita' semiotiche - induce suggestioni uniche e autentiche in chi li osserva. Un vero e proprio elogio della lentezza accompagnato da un processo di ritrovata consapevolezza.
APPROFONDIMENTI
La Superfetazione del vero
L’attività del collage analogico, rappresenta ad oggi una disciplina quasi del tutto dimenticata.
Con l’avvento diffuso dei nuovi dispositivi elettronici e dei software di renderizzazione, il mondo della progettazione e del design ha indirizzato i propri interessi verso risultati sempre piu' accattivanti, sempre piu' fotorealistici, perche' il fine non e' piu' l'atto del costruire ma la vendita di un prodotto e volendo raggiungere questo scopo, l’immagine di un oggetto ideale vale piu' dei contenuti di cui esso puo' farsi portatore.
L'immagine ha il “solo scopo di rappresentare il prodotto”, proprio come nelle liberatorie pubblicitarie.
Un approccio del tutto illusorio ( se non talvolta addirittura ingannatorio) che condiziona anche il gesto che sottende all’idea progettuale, che prende così avvio da una sorta di menzogna annunciata ma tacitamente accettata; un approccio che corrompe il creativo, che invece di mirare a risultati efficaci, indirizza il proprio operato al raggiungimento dei clichés estetici del momento.
Ciò che viene realizzato, come frutto di questo approccio sensazionalista, non può che essere il mero simulacro di una realtà patinata ma priva di autenticità.
I Collages analogici sono fra i pochi soggetti antagonisti che ancora ci difendono da questa superfetazione del vero, da questi feticci di realta' simulata; sono fra i pochi soggetti ancora capaci di perseguire le idee invece dei prodotti, di innescare associazioni mentali critiche in chi li osserva, perche' il costrutto non e' mai lineare o scontato e questo obbliga i suoi spettatori a mettersi in gioco nel profondo per indagarne la relazione fra le parti.
Un esercizio spirituale
La realizzazione del collage analogico costituisce di per se' una sorta di esercizio spirituale, che insegna al creativo ad entrare in empatia profonda con un qualsivoglia medium ereditato dal passato, sia esso materiale, verbale o figurativo. Insegna a renderlo proprio, attuale, contemporaneo, attraverso la sua rifunzionalizzazione d'insieme.
Questa attivita' genera un processo di educazione all’ascolto del passato, alla sua comprensione: è ciò che può dirsi cultura del riuso.
Palimsestos
Un’idea, una parola, una forma, un materiale costituiscono insieme il procedimento di riscrittura del passato.
Come in un palimsestos, ogni frammento si fa portatore dei significati propri del suo contesto e al contempo diventa nuovo elemento significante per il presente e per il futuro, in sinergia con gli altri.
Una lezione di Resilienza
E' il limite stesso - rappresentato da un frammento di carta, talvolta troppo piccolo o troppo grande, troppo azzurro o talvolta troppo sbiadito per il progetto che il creativo sta prefigurandosi- che costituisce il detonatore dell'idea.
Questa è una lezione di resilienza: insegna a tutti noi a fare dei dati di fatto ( quelli imprescindibili dettati dalla realta' che ci ospita) non degli ostacoli, ma piuttosto gli ingredienti unici per soluzioni mai viste prima, per un futuro mai immaginato prima.
Educazione al Riuso
A poco vale proporre ad una societa' di aderire a campagne per la differenziazione dei rifiuti, se di fondo manca la formazione interiore, sin da piccoli, affinche' se ne sposino i principi. Fin quando non verranno gettate le basi culturali diffuse per rapportarsi allo scarto come risorsa, ci troveremo sempre a combattere contro un insensato boicottaggio individuale, dettato dalla superficialita' e dall'inconsapevolezza, che per quanto possa essere riconducibile a pochi individui e' comuque capace di far saltare il sistema di sostenibilita' che appartiene ad un'intera collettivita'.
Ecco perché credo che la pratica diffusa della tecnica del collages analogico, come esercizio condiviso fra gruppi di micro-collettivita' - nelle scuole così come nelle famiglie, negli istituti di design e nelle facoltà di Architettura - possa garantirci il ritorno ad un approccio più consapevole ed autentico di ciò che abbiamo ereditato e della responsabilità che ci compete nel garantire ai nostri eredi un futuro davvero sostenibile. Senza mai perdere di vista la realta' dei risultati.
Uno sguardo irriverente sul contemporaneo
Obbiettivo degli OCCOcollages non e' mai quello di denunciare o censurare determinati eventi o comportamenti umani, ma sollevare domande e sottolineare le criticita' sugli stessi, indurre un pensiero critico nell'osservatore, senza avere pero' la presunzione di volerlo dirigere verso i propri assunti.
Le immagini proposte, in abbinamento al titolo dell'opera, sono gli inneschi silenziosi di molteplici libere riflessioni: quello che conta e' riuscire a tenere deste le coscienze.
Il genere stilistico del collage analogico meglio di altri si presta come strumento per la satira. La giustapposizione di elementi di differente provenienza elimina ogni formalita' nei rapporti fra le parti e ristabilisce un criterio ugualitario di partecipazione al dibattito civico.Nella pratica offre la sponda per le riflessioni piu' irriverenti - al tempo stesso legittime e necessarie- senza mai perdere di vista un codice espressivo rispettoso e civile.
ENG_Pitch Text
Occo
analogic Collages, which -with an irreverent gaze- reveal the contradictions of our time
Stefania Saglioccoborn in Pisa, in 1980.
Graduated in Architecture in the University of Florence, founds her Architecture Studio in 2015.
OCCOstudio is a multidisciplinary aesthetic research laboratory with a multiple interests: INTERIORS + LIGHTING + ART.
These disciplines are not the exclusive prerogative of big cities.
Starting from this belief, the home-studio was born in Montalcino, in the heart of Valdorcia - a UNESCO site and a World Heritage Site - a place dedicated to creativity, on the habitable border between art and architecture.
The sartorial and refined approach distinguishes her creation of residential interior spaces, where a sober elegance is combined with objects with a refined and original design, wisely inserted within essential and rational distribution layouts.
The artworks are the free filiation of the design approach, adopted in architecture by OCCO. The grace of small things must survive beyond the overwhelming power of giant wall reproductions. The collages was born as an instrument of revenge of art on the rude and noisy furnishing speculations of wallpaper. The OCCOcollages are also the antagonists of those who deceive the perception of the Clients with proposals for rendered images.
The overlapping of the layers - created by hand, carefully and slowly, with a careful selection of materials and semiotic priorities - induces in the observer unique and authentic suggestions; constitutes a true praise of slowness and a process of a newfound awareness.
exibart prize N4
ideato e organizzato da exibartlab srl,
Via Placido Zurla 49b, 00176 Roma - Italy
 
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