Valerio Fasciani

Artist
Rome
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Valerio Fasciani, vive e lavora tra Roma e Parigi.
Restauratore di mestiere, ha partecipato a numerosi prestigiosi cantieri di restauro in Italia e in Francia. Queste attività gli hanno permesso di impregnarsi di tecniche e temi d’un gran numero di artisti che coprono diversi secoli di creazione. Da qualche anno, egli sviluppa la sua propria pratica pittorica, usando un ampio spettro di tecniche : pittura, scultura, fotografia, installazione…. Eppero’, le sue preoccupazioni non hanno nulla di passatista, essendo risolutamente ancorate nel nostro tempo, con una predilezione per i soggetti in rapporto con la libertà individuale e collettiva.
Louis Doucet, Commissario d’Esposizione, membro del C.E.A (Commissaires d’Exposition Associés), Presidente di Cynorrhodon-FALDAC .
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C’è prigione peggiore di quella di cui noi stessi costruiamo le sbarre? E’ la questione con cui Valerio Fasciani ci fa confrontare attraverso le sue ultime istallazioni. Questo osservatore minuzioso del mondo che ci circonda e della società in generale, interroga qui la natura stessa dell’Uomo, oltre che i limiti che questi impone alle sue stesse libertà. (...)
Nella sua recente esposizione a Parigi, è dunque in gabbia, dietro fragili sbarre di corda, di vetro o filo di ferro, che quest’artista s’è rappresentato proprio come una fantomatica apparizione. In grande formato o in miniatura, in una sobrietà di colori e forme, egli sembra strizzare l’occhio al pensiero di Etienne de la Boétie : tre autoritratti tanto poetici quanto filosofici declinano differenti forme di « servitù volontaria ». (...)
Ma qualunque sia il medium utilizzato, è sempre la nozione di libertà che anima interamente il suo lavoro. Una riflessione quasi filosofica in cui l'artista ci accompagna in un viaggio senza fine, proprio come il suo progetto intitolato « Blu Infinito ». Questa installazione allo stadio di modellino, è composta da una « proiezione », da specchi e sabbia e ci mette di fronte all’immensità della Madre-Terra. In modalità biblica, quest'opera immersiva ci fa pensare a noi stessi come a Mosè: a piedi nudi, su una spiaggia sabbiosa, i visitatori avanzano con l'impressione di dividere continuamente le acque. Il suo unico limite è l'infinito, perché nulla può imprigionare uno spirito libero. Né la politica, né la religione. E’ a questa infinità dello spirito e al sogno, che Valerio Fasciani rende omaggio, ricordandoci sottilmente che "Le utopie di oggi sono le realtà di domani" (Victor Hugo).
Anaïd Demir; Scrittrice, giornalista, critica d'arte e curatrice d’esposizione
 
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