Gabriela Spiller

Pittore, Scultore
Longare
Foto del profilo di Gabriela Spiller
Forse non sono la migliore artista, ma voglio cogliere l'occasione per parlarmi e parlare della mia arte. Mal che vada sarà uno scritto per figli e nipoti.
Ho 70 anni e un riassunto artistico è più che doveroso. Già alle scuole medie i miei disegni erano sempre appesi alle pareti della classe, qualche volta sono finiti anche sulla bacheca del comune o scelti come dono per le autorità. Il liceo artistico, a metà degli anni sessanta, era troppo lontano e ripiego. Per me è stata una sofferenza, così mi sono data al sociale creativo coinvolgendo un bel gruppo di ragazzi e raggiungendo anche un primo premio nazionale. Matrimonio, tre figli matrimonio e lavoro in azienda, c'è voluta tutta la mia creatività per tare a galla...
Il mio vero percorso artistico inizia alla fine degli anni 90, i tre figli sono all'università, dedico ogni risorsa per apprendere varie discipline in corsi pomeridiani sia presso il liceo artistico Boscardin di Vicenza, che presso maestri locali. Nel 2001 la mia prima personale in una villa Palladiana "Verso UNESCO" a Quinto vicentino: 100 vasi in e piccole sculture in argilla tutti i pezzi unici a colombino.
Molti in raku e di grandi dimensioni
Nel 2001 oso partecipare ad un concorso internazionale per ceramisti, artisti e architetti indetto dal museo della ceramica di Nove Vicenza
800 iscritti da tutto il mondo, il mio vaso zoomorfo a forma di giraffa si prende il premio più ambito (non quello in denaro della camera di commercio), la medaglia d'argento della rivista DA'.
All'argilla affianco pitture veloci, essenziali, spesso fiori o impressioni che interpretano stagioni e gli elementi.
Pian piano la mia attenzione si rivolge allo spazio cosmico.
Galassie, pianeti, luci, lune e vortici dove la potenza rigeneratrice mi catapulta.
Sono giunta alle "Croste" nel 2004, cercavo altri risultati.  Sono stata affascinata e ne ho compreso la potenzialità, la vivo come una pelle che lascio cadere e mostrare me stessa.
Quando stendo l'impasto acrilico coprendo tutto e attendo per giorni il ritiro, non casuale, sono lì a determinare dove le scaglie saranno conclave o convesse, grandi o minuscole, senza mai intervenire "chirurgicamente".
L'emozione di veder riaffiorare ciò che inizialmente era nascosto  è impagabile.
Ci sono anni dove la mia creatività si è espressa fra le mura domestiche ma, dal 2001 posso contare la media di almeno una grande personale ogni anno.
Che cos'è l'arte per me?
L'arte è vita, dialogo vero, rendere visibile l'inconscio, un sogno, un'immagine giunta all'improvviso.
È tradurre un pensiero e decidere il materiale, i colori e la tecnica più adatta per renderlo immortale.
Se le "Croste" mi fanno spaziare, l'argilla è la mia ancora, la mia radice contadina, tutto il mio essere.
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