La ricerca artistica di Ivan Terranova si radica nello studio e nella riflessione critica sulle geografie, le ecologie e i paesaggi del contemporaneo. La fotografia, medium centrale del suo lavoro, si intreccia con altri linguaggi per trasformare il paesaggio in un perimetro d’azione, un territorio da investigare, reinterpretare e rendere scenario per installazioni ambientali temporanee. In questi interventi, lo strumento fotografico si configura non solo come documentazione, ma come traccia e memoria di un’esperienza intima e solitaria, vissuta spesso durante la notte.
È in questo dialogo notturno con la natura che si compie un rito di passaggio: una soglia tra due mondi, tra realtà e rappresentazione, tra natura e artificio. Le sue opere restituiscono territori sospesi, luoghi enigmatici e ambigui che vibrano di una tensione tra rito e devozione, documento e poesia, invitano lo spettatore a sovvertire lo sguardo convenzionale e a ripensare il rapporto tra natura e cultura attraverso prospettive inedite, intime e liminali.
È in questo dialogo notturno con la natura che si compie un rito di passaggio: una soglia tra due mondi, tra realtà e rappresentazione, tra natura e artificio. Le sue opere restituiscono territori sospesi, luoghi enigmatici e ambigui che vibrano di una tensione tra rito e devozione, documento e poesia, invitano lo spettatore a sovvertire lo sguardo convenzionale e a ripensare il rapporto tra natura e cultura attraverso prospettive inedite, intime e liminali.