Elena Shaposhnikova è nata a Irkutsk (Federazione Russa) nel 1990. Si diploma presso il Collegio d’Arte Statale di Irkutsk, e nel 2013 si laurea all’Università tecnica Statale di Irkutsk presso la facoltà di Architettura. Nel 2014 inizia il suo studio all’Accademia di Belle Arti di Firenze presso la scuola del prof. Adriano Bimbi, che conclude nel 2018 con il massimo di voti. Nel 2015-2017 partecipa a varie residenze artistiche, situate in diverse zone della Toscana. Espone in Italia e all’estero. Nella sua arte si uniscono la tradizione artistica italiana, vista la formazione pittorica svolta in Italia, e lo spirito siberiano, che l’artista porta con sé. Attualmente vive e lavora a Firenze.
Nella selezione sono presenti diverse opere del progetto Neve gialla. “La neve gialla” è un omaggio all’oblio. L’ opera si ispira ai ricordi della terra natia di Elena e alle impressioni della storia recente che rimane ignota poiché costantemente censurata e distorta. La Siberia è un posto molto isolato ed è per questa ragione che le guerre non si svolgono mai sul suo territorio, ma se ne percepisce il loro eco, un’eco di cambiamento e rivoluzione. Tutte le vicende drammatiche accadute si osservano anche lì dove non arriva nemmeno l’elettricità. Tutta la terra è sospesa e mossa da onde di angoscia. L’artista cerca di ricostruire un paesaggio immaginario dove appaiono personaggi anonimi, privi di un’identità definita: un soldato esanime circondato dai suoi compagni di cui si intravedono solo le gambe, delle persone che scavano una trincea, altre che trascinano una slitta. Tutti questi personaggi, queste storie di vita si intrecciano nei quadri di Elena legati da una distesa di neve che nasconde una guerra senza nome. Il colore giallo é usato dall’artista come rimando alla pazzia, alla malattia come lo era per Dostoïevski. La neve gialla è anche sinonimo di neve sporca come quella di fine inverno che si associa alla stanchezza ma anche alla speranza di una rapida rinascita della natura e della vita.
Nella selezione sono presenti diverse opere del progetto Neve gialla. “La neve gialla” è un omaggio all’oblio. L’ opera si ispira ai ricordi della terra natia di Elena e alle impressioni della storia recente che rimane ignota poiché costantemente censurata e distorta. La Siberia è un posto molto isolato ed è per questa ragione che le guerre non si svolgono mai sul suo territorio, ma se ne percepisce il loro eco, un’eco di cambiamento e rivoluzione. Tutte le vicende drammatiche accadute si osservano anche lì dove non arriva nemmeno l’elettricità. Tutta la terra è sospesa e mossa da onde di angoscia. L’artista cerca di ricostruire un paesaggio immaginario dove appaiono personaggi anonimi, privi di un’identità definita: un soldato esanime circondato dai suoi compagni di cui si intravedono solo le gambe, delle persone che scavano una trincea, altre che trascinano una slitta. Tutti questi personaggi, queste storie di vita si intrecciano nei quadri di Elena legati da una distesa di neve che nasconde una guerra senza nome. Il colore giallo é usato dall’artista come rimando alla pazzia, alla malattia come lo era per Dostoïevski. La neve gialla è anche sinonimo di neve sporca come quella di fine inverno che si associa alla stanchezza ma anche alla speranza di una rapida rinascita della natura e della vita.