Ilaria Benvenuti classe 1992 (Pesaro, Marche). Frequenta dapprima il corso di Pittura e poi quello di Arti contemporanee applicate all’Accademia di Belle Arti di Urbino laureandosi con lode. Ha frequentato la scuola di Belle Arti di Nîmes. La sua formazione ha origine da un’impellenza dialettica, dapprima pittorica e poi scultorea e installativa nei riguardi del feticcio e del desiderio. Ilaria crea trappole visive per saprofagi, carcasse di materia, polluzioni inorganiche.
Latex, Pellicce, masse viscose e cavi sono assemblati fino a raggiungere forme organiche indefinite, dalle quali siamo attratti, che ci catturano e che paiono in grado di poterci inglobare o assimilare. Mette in opera oggetti vitali e vibranti riflessione di feticci interiori, teratomi spaziali, che invadono e colonizzano lo spazio.
Si tratta di una sessualità inorganica e artificiale, definibile come una protosessualità che esiste prima e indipendentemente dalla costruzione dell’oggetto in sé.
Latex, Pellicce, masse viscose e cavi sono assemblati fino a raggiungere forme organiche indefinite, dalle quali siamo attratti, che ci catturano e che paiono in grado di poterci inglobare o assimilare. Mette in opera oggetti vitali e vibranti riflessione di feticci interiori, teratomi spaziali, che invadono e colonizzano lo spazio.
Si tratta di una sessualità inorganica e artificiale, definibile come una protosessualità che esiste prima e indipendentemente dalla costruzione dell’oggetto in sé.