Milanese del 1955.
Vivo e opero a Guanzate sulle colline Comasche.
Questo è il mio esordio.
Non ho titoli da esibire o mostre da elencare.
Ho molto indagato, nel tempo, la mia “educazione artistica” e non son certo che abbia una qualche evidenza, ma ho scelto, con qualche incertezza, di mostrare ciò che molto mi dimora e mi rappresenta.
Avverto lo stupore della scoperta di giocare e generare con materie e colori e forme con l’istinto che si anima quasi a mia insaputa e insegue il sogno.
Questo stato cristallino e la sorpresa di chi mi osserverà dentro mi ristora.
La serie “Proiezioni”.
Niente è come sembra, le cose non sono mai come appaiono, è tutto un po’ sfregiato, graffiato, sparigliato come quando arriva la folata e nulla resta come prima, tutto intorno prende una sembianza differente pur rimanendo tutto uguale.
Ricerco e indago il colpo d’occhio, il respiro irregolare, la proiezione dei simboli che si insinuano piatti e luminescenti negli sguardi e nel sistema complesso delle emozioni.
Vivo e opero a Guanzate sulle colline Comasche.
Questo è il mio esordio.
Non ho titoli da esibire o mostre da elencare.
Ho molto indagato, nel tempo, la mia “educazione artistica” e non son certo che abbia una qualche evidenza, ma ho scelto, con qualche incertezza, di mostrare ciò che molto mi dimora e mi rappresenta.
Avverto lo stupore della scoperta di giocare e generare con materie e colori e forme con l’istinto che si anima quasi a mia insaputa e insegue il sogno.
Questo stato cristallino e la sorpresa di chi mi osserverà dentro mi ristora.
La serie “Proiezioni”.
Niente è come sembra, le cose non sono mai come appaiono, è tutto un po’ sfregiato, graffiato, sparigliato come quando arriva la folata e nulla resta come prima, tutto intorno prende una sembianza differente pur rimanendo tutto uguale.
Ricerco e indago il colpo d’occhio, il respiro irregolare, la proiezione dei simboli che si insinuano piatti e luminescenti negli sguardi e nel sistema complesso delle emozioni.