Anni 70,frequentavo il quarto anno dell'istituto Magistrale: il professore di Storia e Geografia sostituì per tre mesi le lezioni di geografia con un breve corso di Semantica, facendo riferimento agli studi di Ferdinand de Saussure. Il Segno (significante e significato) anche se prevalentemente in ambito linguistico e sociale, ricordo che appariva al mio interesse molto più coinvolgente delle lezioni di geografia. Abbandonato nel 2000 il lavoro che mi dava da vivere( ho svolto per 27 anni il lavoro di terapista della riabilitazione perchè la mia famiglia mi impedì gli studi artistici da me invocati)incontravo tra altri artisti Davide Benati che, vedendo alcuni miei lavori di quel periodo, mi indirizzava ad una ricerca sul segno; finalmente davo più spazio all'unica vera passione che ha poi condotto la mia vita nell'arte. Fu una lettura interessante di quegli anni "Vere presenze" di George Steiner, che mi stimolò a riflettere sul fatto che il fascino in sè dell'opera d'arte( scritto, immagine, musica, video..) è radicalmente disinteressato. L'originalità di un'opera è all'opposto della novità, lo dice la stessa etimologia della parola, un ritorno all'origine, "alla origine di una pulsazione lontana", come scriveva Steiner.
Ho lavorato animata dalla certezza che la ricerca artistica sia un cammino del tutto gratuito e frutto di una libertà vissuta, in quanto la realizzazione di un'opera origina dalla libertà interiore dell'artista che sceglie di esprimere la propria creatività. Lo sguardo dell'osservatore poi, altrettanto liberamente, incontrerà l'opera e il rapporto che ne nascerà sarà espressione dell'incontro di due libertà.
Nel 2015 sono ritornata, con maggiore consapevolezza e determinazione, al Segno e ho indagato la luce del colore Nero; nel 2019 ho iniziato una serie di opere in cui il segno utilizzato era calligrafico e, affinchè venisse letto esclusivamente come grafismo, ho escluso l'osservatore dalla comprensione del significato di quanto era scritto, scegliendo lettere di un alfabeto semitico fenicio del 1300 a.C.
Contemporaneamente , però, cercavo di approfondire il Segno come entità, presenza in se stesso. Ricordo qui una citazione tratta da "Il gesto e il segno" di Guido Strazza, che inizia così: " Segno: quello che oltre all'offerire sè medesimo ai sensi, dà indizio di un'altra cosa ( dal dizionario di lingua italiana Tommaseo Bellini del 1861 ) ". Nelle opere presentate a questo concorso, è possibile vedere il potere espressivo dei segni, collegati attraverso il gesto, alle necessità razionali e irrazionali che lo producono. Dal 2023 in poi ho cercato di liberarmi al massimo dalla descrizione delle cose per giungere ad una essenzialità che si può solo esprimere attraverso una unione profonda tra il gesto e lo strumento utilizzato per realizzare l'opera ( ad es l'arte giapponese dello Shodo).
Ho composto alcuni versi dedicati al colore Nero e al Segno che vi presento:
Nero
Ombra erosiva
su un passo
che tenta oltre
e attraversa
il labirinto,
Nero silenzio
vuoto assoluto
tu
senza tempo.
Le 10 opere con la scrittura semitico fenicia prendono spunto da questa poesia e i titoli delle opere sono ossessivamente ripetuti come grafismo nelle campiture delle composizioni dell'opera stessa. Vedi in www.mariavalli.it catalogo Nero Silenzio.
Segno
Punto fecondo,
energia, tu trasformi in cammino
e narri
i molteplici volti dell'agire.
Tracce ambigue e inafferrabili
spazio e tempo attraversano,
apparizioni
di un segreto sentire.
Amo la carta molto di più della tela, perchè fragile, sensuale, sorella minore nella grande arte...amo la via della piccolezza.
Dal 2023 sono associata e collaboro con l'Associazione Liberi Incisori, ALI
Ho partecipato a diversi concorsi ricevendone vari riconoscimenti che non elenco qui ma possono essere visti consultando il mio sito. Qui ho scelto di raccontare i contenuti del mio cammino di autodidatta.
Al momento questo è.
Ho lavorato animata dalla certezza che la ricerca artistica sia un cammino del tutto gratuito e frutto di una libertà vissuta, in quanto la realizzazione di un'opera origina dalla libertà interiore dell'artista che sceglie di esprimere la propria creatività. Lo sguardo dell'osservatore poi, altrettanto liberamente, incontrerà l'opera e il rapporto che ne nascerà sarà espressione dell'incontro di due libertà.
Nel 2015 sono ritornata, con maggiore consapevolezza e determinazione, al Segno e ho indagato la luce del colore Nero; nel 2019 ho iniziato una serie di opere in cui il segno utilizzato era calligrafico e, affinchè venisse letto esclusivamente come grafismo, ho escluso l'osservatore dalla comprensione del significato di quanto era scritto, scegliendo lettere di un alfabeto semitico fenicio del 1300 a.C.
Contemporaneamente , però, cercavo di approfondire il Segno come entità, presenza in se stesso. Ricordo qui una citazione tratta da "Il gesto e il segno" di Guido Strazza, che inizia così: " Segno: quello che oltre all'offerire sè medesimo ai sensi, dà indizio di un'altra cosa ( dal dizionario di lingua italiana Tommaseo Bellini del 1861 ) ". Nelle opere presentate a questo concorso, è possibile vedere il potere espressivo dei segni, collegati attraverso il gesto, alle necessità razionali e irrazionali che lo producono. Dal 2023 in poi ho cercato di liberarmi al massimo dalla descrizione delle cose per giungere ad una essenzialità che si può solo esprimere attraverso una unione profonda tra il gesto e lo strumento utilizzato per realizzare l'opera ( ad es l'arte giapponese dello Shodo).
Ho composto alcuni versi dedicati al colore Nero e al Segno che vi presento:
Nero
Ombra erosiva
su un passo
che tenta oltre
e attraversa
il labirinto,
Nero silenzio
vuoto assoluto
tu
senza tempo.
Le 10 opere con la scrittura semitico fenicia prendono spunto da questa poesia e i titoli delle opere sono ossessivamente ripetuti come grafismo nelle campiture delle composizioni dell'opera stessa. Vedi in www.mariavalli.it catalogo Nero Silenzio.
Segno
Punto fecondo,
energia, tu trasformi in cammino
e narri
i molteplici volti dell'agire.
Tracce ambigue e inafferrabili
spazio e tempo attraversano,
apparizioni
di un segreto sentire.
Amo la carta molto di più della tela, perchè fragile, sensuale, sorella minore nella grande arte...amo la via della piccolezza.
Dal 2023 sono associata e collaboro con l'Associazione Liberi Incisori, ALI
Ho partecipato a diversi concorsi ricevendone vari riconoscimenti che non elenco qui ma possono essere visti consultando il mio sito. Qui ho scelto di raccontare i contenuti del mio cammino di autodidatta.
Al momento questo è.








