Scultura
La mia ricerca artistica prende ispirazione da alcuni aspetti della quotidianità, spesso descritta dai giornali. La figura umana che corre è la metafora della condizione dell’uomo nella società contemporanea. Tutto è impostato verso la corsa: i mezzi di comunicazione infatti devono essere sempre più rapidi, grazie all’uso di internet, della televisione e dei telefoni. Anche i mezzi di locomozione come le automobili, gli aerei e i treni sono sempre più veloci. In ambito economico, nel settore industriale, è richiesta la produzione di un quantitativo maggiore in tempi sempre più rapidi, così come nella coltivazione agricola intensiva. Penso che un’alternativa per modificare questa prospettiva possa offrircela la cultura.
Nel mio lavoro cerco di far trasparire, a volte con ironia e a volte con poesia, le contraddizioni e le tragedie che si manifestano nella realtà quotidiana e che l'uomo deve affrontare nella società contemporanea.
La carta di giornale, come decorazione nelle sculture in legno, serve a mettere in evidenza il parallelismo nella comunicazione tra arte e informazione.
Biografia
Michele Turco
Nasce a Tiggiano (Le) nel 1950. Dal 1967 vive in Valle d’Aosta e lavora a Gressan (Ao).
Inizia la sua ricerca artistica nel 1972, improntandola ad una rilettura del linguaggio delle avanguardie storiche. Nel corso degli anni realizza una serie di cicli pittorici. Nel primo decennio la sua ricerca lo porta a realizzare una serie di quadri di ispirazione metafisico-surrealista conclusasi con una grande mostra a Bielefeld in Germania nel 1983. Successivamente, fortemente ispirato dall’esperienza impressionista di Monet e dall’EspressionismoAstratto americano, lavora sui rapporti tonali, sui ritmi cromatici producendo una serie di quadri, che descrivono una natura senza tempo sulla linea di confine tra pittura astratta e figurativa. Realizza una serie di mostre personali e collettive; a Zurigo nel 1989 , a Parigi nel 1991 , ad Aosta nel 1992 a cura di Antonio Ficarra ( Hortus Conclusus, testo in catalogo),a Lione 1992, a Lahti (Finlandia) nel 1993, a Venezia nel 1996 a cura di Paolo Levi (Fabrica Mundi testo in catalogo) ,a Stoccolma nel 1997. Dal 1998, oltre alla pittura, dilata la sua ricerca sperimentando nuovi materiali, realizzando una serie di sculture, pitture e installazioni con materiali di recupero, improntati alla rappresentazione degli ”OGM” che diventano ironicamente “Oggetti Genericamente Modificati”. Nel 2003 riprende la pittura a olio e realizza una serie di quadri di impronta impressionista con la tecnica del “dripping” con campiture monocrome, realizzando fino al 2021 una serie di esposizioni personali e collettive ad Aosta,a Martigny nel 2000, a Thonon-les-Bains 2001, a Parigi nel 2007 a cura di Giulio Cappa e Nadia Camposaragna ( Comme un Jardin testo in catalogo) a Milano , a Torino , a Genova , a Montreux. Nel 2004 comincia anche a scolpire il legno con il quale realizza statue e giocattoli dipinti e rivestiti di carta di giornale con una personale interpretazione dell’iconografia dell’artigianato tipico valdostano, esponendo a partire da quell’anno alla fiera di Sant’Orso, vincendo nel 2016 il “Premio Balan Città di Aosta ”.
Una sua opera pittorica (“Salice Incantato”) è esposta nella collezione permanente del museo Castello Gamba di Chatillon hi(Ao).
Nel 2014 e 2015 espone al MAG (MONTREUX ART GALLERY ).
È quattro volte semifinalista al Premio arte Mondadori a Milano nel 2OO6, nel 2013 , nel 2016 e nel 2018 . Nel 2016 è finalista, esponendo al Palazzo Reale a Milano .
Nel 2021 espone ad Aosta, chiesa di San Lorenzo, a cura di Daria Jorioz (Universi Paralleli, testo in catalogo).
La mia ricerca artistica prende ispirazione da alcuni aspetti della quotidianità, spesso descritta dai giornali. La figura umana che corre è la metafora della condizione dell’uomo nella società contemporanea. Tutto è impostato verso la corsa: i mezzi di comunicazione infatti devono essere sempre più rapidi, grazie all’uso di internet, della televisione e dei telefoni. Anche i mezzi di locomozione come le automobili, gli aerei e i treni sono sempre più veloci. In ambito economico, nel settore industriale, è richiesta la produzione di un quantitativo maggiore in tempi sempre più rapidi, così come nella coltivazione agricola intensiva. Penso che un’alternativa per modificare questa prospettiva possa offrircela la cultura.
Nel mio lavoro cerco di far trasparire, a volte con ironia e a volte con poesia, le contraddizioni e le tragedie che si manifestano nella realtà quotidiana e che l'uomo deve affrontare nella società contemporanea.
La carta di giornale, come decorazione nelle sculture in legno, serve a mettere in evidenza il parallelismo nella comunicazione tra arte e informazione.
Biografia
Michele Turco
Nasce a Tiggiano (Le) nel 1950. Dal 1967 vive in Valle d’Aosta e lavora a Gressan (Ao).
Inizia la sua ricerca artistica nel 1972, improntandola ad una rilettura del linguaggio delle avanguardie storiche. Nel corso degli anni realizza una serie di cicli pittorici. Nel primo decennio la sua ricerca lo porta a realizzare una serie di quadri di ispirazione metafisico-surrealista conclusasi con una grande mostra a Bielefeld in Germania nel 1983. Successivamente, fortemente ispirato dall’esperienza impressionista di Monet e dall’EspressionismoAstratto americano, lavora sui rapporti tonali, sui ritmi cromatici producendo una serie di quadri, che descrivono una natura senza tempo sulla linea di confine tra pittura astratta e figurativa. Realizza una serie di mostre personali e collettive; a Zurigo nel 1989 , a Parigi nel 1991 , ad Aosta nel 1992 a cura di Antonio Ficarra ( Hortus Conclusus, testo in catalogo),a Lione 1992, a Lahti (Finlandia) nel 1993, a Venezia nel 1996 a cura di Paolo Levi (Fabrica Mundi testo in catalogo) ,a Stoccolma nel 1997. Dal 1998, oltre alla pittura, dilata la sua ricerca sperimentando nuovi materiali, realizzando una serie di sculture, pitture e installazioni con materiali di recupero, improntati alla rappresentazione degli ”OGM” che diventano ironicamente “Oggetti Genericamente Modificati”. Nel 2003 riprende la pittura a olio e realizza una serie di quadri di impronta impressionista con la tecnica del “dripping” con campiture monocrome, realizzando fino al 2021 una serie di esposizioni personali e collettive ad Aosta,a Martigny nel 2000, a Thonon-les-Bains 2001, a Parigi nel 2007 a cura di Giulio Cappa e Nadia Camposaragna ( Comme un Jardin testo in catalogo) a Milano , a Torino , a Genova , a Montreux. Nel 2004 comincia anche a scolpire il legno con il quale realizza statue e giocattoli dipinti e rivestiti di carta di giornale con una personale interpretazione dell’iconografia dell’artigianato tipico valdostano, esponendo a partire da quell’anno alla fiera di Sant’Orso, vincendo nel 2016 il “Premio Balan Città di Aosta ”.
Una sua opera pittorica (“Salice Incantato”) è esposta nella collezione permanente del museo Castello Gamba di Chatillon hi(Ao).
Nel 2014 e 2015 espone al MAG (MONTREUX ART GALLERY ).
È quattro volte semifinalista al Premio arte Mondadori a Milano nel 2OO6, nel 2013 , nel 2016 e nel 2018 . Nel 2016 è finalista, esponendo al Palazzo Reale a Milano .
Nel 2021 espone ad Aosta, chiesa di San Lorenzo, a cura di Daria Jorioz (Universi Paralleli, testo in catalogo).