opera
205 cm
categoria | Scultura |
soggetto | Astratto |
tags | |
base | 30 cm |
altezza | 127 cm |
profondità | 18 cm |
anno | 2024 |
cemento, gesso, pigmenti, plastica, farina | edizione unica
205 cm è un’opera scultorea che integra in modo dinamico anche elementi di disegno e pittura. È realizzata tramite una tecnica simile all'affresco: dipingo su fogli lucidi utilizzando una miscela di sciroppo di zucchero e pigmenti, che viene poi stampata sul cemento ancora fresco. In questo modo, i pigmenti si fissano sulla superficie, mentre lo sciroppo di zucchero altera le qualità cromatiche del cemento. Queste sculture nascono da un lungo processo di rielaborazione grafica e riflettono sui temi della memoria, dell’oblio e della rievocazione.
Nel mio lavoro impiego anche plastica riciclata, fusa e mescolata con farina. Questo materiale interviene nella composizione, alterando la struttura e introducendo un ulteriore livello di complessità materica.
I titoli dei miei lavori sono sempre date o unità di misura: ritengo che la precisione apparente di queste indicazioni abbia un forte valore concettuale e astratto. Da un lato, l’oggetto cui si riferiscono resta sconosciuto; dall’altro, la stessa idea di misurazione è intrinsecamente ambigua: secondo la fisica, non è possibile determinare con esattezza la dimensione di un oggetto, poiché ogni unità o strumento, anche il più accurato, comporta inevitabilmente un margine di errore.
205 cm è un’opera scultorea che integra in modo dinamico anche elementi di disegno e pittura. È realizzata tramite una tecnica simile all'affresco: dipingo su fogli lucidi utilizzando una miscela di sciroppo di zucchero e pigmenti, che viene poi stampata sul cemento ancora fresco. In questo modo, i pigmenti si fissano sulla superficie, mentre lo sciroppo di zucchero altera le qualità cromatiche del cemento. Queste sculture nascono da un lungo processo di rielaborazione grafica e riflettono sui temi della memoria, dell’oblio e della rievocazione.
Nel mio lavoro impiego anche plastica riciclata, fusa e mescolata con farina. Questo materiale interviene nella composizione, alterando la struttura e introducendo un ulteriore livello di complessità materica.
I titoli dei miei lavori sono sempre date o unità di misura: ritengo che la precisione apparente di queste indicazioni abbia un forte valore concettuale e astratto. Da un lato, l’oggetto cui si riferiscono resta sconosciuto; dall’altro, la stessa idea di misurazione è intrinsecamente ambigua: secondo la fisica, non è possibile determinare con esattezza la dimensione di un oggetto, poiché ogni unità o strumento, anche il più accurato, comporta inevitabilmente un margine di errore.